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Dopo la discussione con Claudio Fatti e altri, scaturita da un delirante post di Alessandro Gilioli in cui accusava lOviesse di incitare allevasione per aver praticato uno sconto, il blogger che ha letto anche Hegel (me cojoni!) ne scrive un altro dal sapore vagamente razzista in cui se la prende con i mercatisti brezneviani. Due appunti: Gilioli dice che i mercatisti brezneviani fingono di ignorare i patti di potere e di calmieramento clientelare del dissenso sociale che il capitalismo italiano ha stretto per decenni con la politica in nome del noto principio secondo cui vanno privatizzati gli utili e socializzate le perdite. Non so i mercatisti brezneviani, ma di sicuro Gilioli questo capitalismo corrotto, clientelare e relazionale lo conosce benissimo (leggi alla voce editore). La parola mercatista non esiste in alcuna lingua del mondo, è una parola inventata da Giulio Tremonti in un impeto di linguistica creativa. Gilioli usa un termine inventato da un socialista come lui per descrivere personaggi inesistenti (i mercatisti brezneviani) contro cui scagliare la propria condanna etica e morale.
Posted on: Sun, 24 Nov 2013 20:59:59 +0000

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