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Dopo la lettura della Sentenza del Tribunale Militare di Roma, in data 01.08.1996 (quella che dichiarò il non doversi procedere a seguito di estinzione del reato di concorso in violenza con omicidio continuato per intervenuta prescrizione) sono ancora più convinto che ci siano due cose che sono mancate alla pubblica opinione intorno al caso Priebke: 1) MODERAZIONE, MITEZZA: hanno mancato per primo il Sindaco di Roma Marino a rifiutare la sepoltura a Roma e il Vicariato di Roma a non concedere la celebrazione delle esequie religioseextra domum, poi la piazza dando luogo ai violenti scontri del 15 ottobre scorso davanti allingresso della chiesa di San Pio X di Abano Laziale, infine il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro vietando la sepoltura della salma di Priebke allinterno del territorio della provincia di Roma; 2) INFORMAZIONE: è anche del tutto comprensibile che non si dedichi tempo a ciò che si vuole dimenticare o allontanare da sé o, tanto più, che suscita repulsa, tuttavia questo può costare la conoscenza della verità dei fatti; in tal senso i condottieri della pubblica opinione - i media - potevano e dovevano fare molto di più; in primo luogo, grazie al videotestamento diffuso oggi, apprendiamo che non è vero che Priebke non si sia mai pentito: lo ha fatto, anzi, persino pubblicamente (udienza del 3 aprile del 1996 davanti al Tribunale militare di Roma); in seco ndo luogo io - con Indro Montanelli e spero molti altri che hanno la capacità di calarsi nei panni altrui - non mi sentirei mai di biasimare un soldato obbligato a eseguire un ordine omicida a pena della sua propria morte; molta gente ritiene ancora che Il Capitano Priebke fosse colui che diede lordine o che fu il comandante delle operazioni di fucilazione, mentre fu principalmente laffidatario delle liste dei morituri (fu invece il Capitano Schutz a ricevere dal Tenente colonnello Kappler lincarico di dirigere lesecuzione; Schutz che - secondo la tesi difensiva chiaramente esposta al primo processo di primo grado - prima di procedere riunì ufficiali e sottufficiali presenti alle Cave annunciando che quanti non si sentivano di sparare non avevano altra via di uscita che mettersi al fianco dei fucilandi e che anche essi avrebbero avuto un colpo). Mi riprometto a breve di leggere le sentenze successive e a darne conto ai miei amici di Facebook; possiamo essere un mondo migliore solo se abbiamo la capacità di ascoltare e di comprendere i fatti, prima di agire.
Posted on: Fri, 18 Oct 2013 00:10:20 +0000

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