Due agosto 1980. Sono a casa dei nonni, in campagna. Sole, - TopicsExpress



          

Due agosto 1980. Sono a casa dei nonni, in campagna. Sole, bicicletta e libertà. Il massimo. L’anno scorso il nonno mi ha promesso il Monte Cimone, il Corno alle Scale, la Futa e la Raticosa. Roba seria, mitiche tappe del giro dell’Appennino, mica storielle. Io ci credo, e mi alleno ogni giorno, ma stamattina no, sono troppo stanco, e poi è sabato; domani abbiamo invitati a pranzo: mio padre, mia madre, gli zii. Stiamo preparando i tortellini, io e la nonna. Lei taglia i quadretti sulla sfoglia, io metto il ripieno, poi le sue piccole e agili dita cominceranno il loro lavoro di abilissime pieghe. Siamo concentratissimi sulla nostra attività quando, verso le undici, udiamo un frastuono di gente, voci e motori. La nonna capisce subito che qualcosa è venuto a rompere la quiete dell’estate provinciale. Alziamo la persiana abbassata per il caldo: innanzi al bar della Casa del Popolo si è formato un capannello di anziani vociferanti. La nonna riconosce subito il Sindaco del paese e alcuni amici. Attorno a loro c’è un viavai di uomini e donne in bicicletta. Alcuni si uniscono al gruppetto, quasi davanti a casa, mentre il volume delle voci va in crescendo. Usciamo, attraversiamo il cortile, salutiamo vicini e conoscenti. Vediamo volti seri, tesi. - Cos’è successo?- - Non hai sentito? A Bologna... non si sa ancora come, ma è saltata in aria la stazione.- - Che stazione?- - A Bologna, la stazione dei treni.- - La stazione?- - Sì, la stazione. L’hanno detto alla radio. È saltata in aria; è stata completamente distrutta.- È talmente inverosimile che alcuni azzardano che sia uno scherzo. - Macché scherzo. C’è stata un’esplosione, alle dieci e venticinque. La stazione rasa al suolo. Ci sono calcinacci tutto attorno, rottami, lamiere contorte, tutto distrutto. Anche i taxi e gli autobus del piazzale.-
Posted on: Thu, 01 Aug 2013 23:38:53 +0000

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