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E' realtà la foresta intitolata al cardinal Martini in Galilea - Il suo grande amore per Israele e il desiderio di essere sepolto a Gerusalemmedi Cristiano Bendin La cerimonia di intitolazione di una foresta al cardinale Carlo Maria Martini a Giv’at Avni, in Galilea, nei pressi del lago di Tiberiade Gerusalemme, 17 giugno 2013 - “Signore che sei nei cieli, tu che edificasti Sion e Gerusalemme, godi della tua Terra. E concedile la tua bontà e grazia”. La ‘preghiera per la piantagione di alberi’ del Kkl Onlus (il Fondo nazionale ebraico), co-promotore e braccio operativo dell’iniziativa, ha aperto ieri mattina la cerimonia di intitolazione di una foresta al cardinale Carlo Maria Martini a Giv’at Avni, in Galilea, nei pressi del lago di Tiberiade, luogo suggestivo e carico di significato sia per cristiani che per ebrei. Ha preso così corpo, dopo mesi di preparativi, l’iniziativa voluta da Giuseppe Laras, presidente del Tribunale rabbinico del Centro Nord Italia e rabbino emerito di Milano, all’indomani della morte del cardinale Martini (che amava Israele e avrebbe voluto essere sepolto a Gerusalemme), del quale era amico sincero e col quale aveva aperto la stagione del dialogo interreligioso in Italia e in Europa. Un evento definito più volte “storico”, che ha richiamato in questo lembo di Israele politici, diplomatici, uomini di Chiesa e alcuni tra i più autorevoli esponenti del rabbinato.E che ha concluso un pellegrinaggio tra ebrei e cristiani che ha vissuto momenti di grande intensità, come la preghiera comune dei salmi al Muro Occidentale del Tempio di Gerusalemme tra il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi, uno degli uomini più vicini a papa Francesco, rav Elia Richetti, presidente dell’Assemblea rabbinica d’Italia, rav Eugene Korn dell’International Jewish Committee e il teologo valdese Gioachino Pistone. Il tutto sotto lo sguardo incuriosito di ultraortodossi e chassidim. All’inaugurazione della foresta erano presenti anche Maris Martini, sorella del cardinale, il nipote Giovanni e rav Angel Kreiman, portavoce del rabbino capo d’Israele, che hanno piantato il primo dei cinquemila alberi che tingeranno di verde questo luogo così carico di significati (info kklitalia.it).“Questa foresta – ha ricordato con emozione Vittorio Robiati Bendaud, assistente del rabbino Laras, bloccato a Milano da motivi di salute – testimonierà per sempre il fatto che il popolo di Israele vuole bene al cardinale. Martini non fu solo un uomo di Chiesa: egli fu un uomo di Dio, un grande intellettuale e un amico sincero e leale di noi ebrei e di Israele”. Parole riecheggiate anche negli interventi di Raffaele Sassun (Kkl Italia), Silvio Tedeschi (Kkl Milano) e Francesco Talò, ambasciatore italiano in Israele. E mentre Coccopalmerio (che, riprendendo Martini, ha parlato del “popolo di Israele quale radice santa su cui si innesta la Chiesa”) ha letto un messaggio del cardinale Bertone con i saluti del pontefice, il messaggio di Angelo Scola è stato affidato alle cure di monsignor Borgonovo, arciprete del Duomo di Milano.Cristiano Bendin
Posted on: Mon, 17 Jun 2013 18:01:10 +0000

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