E ad un certo punto, mentre si inaugurava il monumento a lei - TopicsExpress



          

E ad un certo punto, mentre si inaugurava il monumento a lei dedicato, da quel minaccioso nuvolone nero sono scese alcune grosse gocce di pioggia! Ed il vento ha tolto con forza, quasi strappandolo, quel panno azzurro che nascondeva la scultura agli occhi della gente. Le gocce di pioggia erano le lacrime di Lea Garofalo, quel vento erano le sue mani! Il suo corpo, violentato, massacrato e bruciato in un fusto mentre le venivano spaccate le ossa con una pala!, è stato cancellato dagli assassini. Ma Lea invece no, Lea era viva ed era lì, nella sua Petilia, come don Luigi Ciotti ha urlato dal palco! Sabato 3 maggio, Petilia Policastro. Siamo in un paesone delle aree interne dellalto crotonese, dove Lea Garofalo ha vissuto e dove ha toccato con mano la violenza dei clan. Nella piazza intitolata a San Francesco, una grande folla rivive il dramma, la passione che non sfocia in una resurrezione, il dolore infinito di una donna del posto che per avere rotto il muro dellomertà, decidendo di collaborare con la giustizia, è stata brutalmente eliminata dagli uomini della ndrangheta che non le hanno mai perdonato il suo coraggio. I suoi uomini lhanno eliminata senza pietà; i sicari ne hanno cancellato perfino i resti mortali, distruggendoli con brutalità estrema. Per quellorribile misfatto sono finiti all ergastolo Carlo e Vito Cosco, Rosario Curcio e Massimo Sabatino. Venticinque anni sono andati al collaboratore Carmine Venturino. Questa la sentenza di secondo grado emessa dalla I Corte d’Assise d’Appello di Milano per la morte di Lea Garofalo, la coraggiosissima fimmina calabrese, mamma di Denise, che ha avuto la forza di sfidare la ‘ndrangheta che lei ha vissuto da troppo vicino, che lei ha lucidamente accusato e fatto condannare. Una donna nata e vissuta in una famiglia mafiosa. Suo padre Antonio, boss del posto, viene ammazzato nel 1975; suo fratello Floriano, anche lui boss mafioso della cosca di Petilia a Milano, ucciso nel 2005. Una donna che ha vissuto nella ndrangheta, lha vista drammaticamente da vicino, e per amore di sua figlia Denise (nata dall’unione con Carlo Cosco), ha fatto di tutto per cambiare radicalmente vita. La sua tragica morte ha sconvolto la Calabria e lItalia intera. Sabato 3 maggio, il bravo sindaco della città, Nicolazzi, chiama a raccolta tutte le scuole e i giovani del posto, per dedicare a Lea Garofalo, che a Petilia era nata ed aveva vissuto, un bel monumento. E la Prima Giornata del coraggio delle donne, che ha richiamato a Petilia gli uomini di Stato, le Istituzioni civili e militari, parlamentari e consiglieri regionali, decine di sindaci, una grande folla, don Luigi Ciotti e la sua Libera, sempre attivissima in tutte le occasione di netto e duro contrasto alla criminalità mafiosa. Il sindaco Nicolazzi ha gridato dal palco: “Noi non siamo mafiosi, noi respingiamo la criminalità organizzata, noi vogliamo dare voce e onore alle donne come Lea Garofalo che hanno trovato la forza e il coraggio di denunciare i criminali”. E poi le belle e toccanti testimonianze dei ragazzi, gli studenti del locale Liceo Scientifico e i giovani del posto che hanno affollato e rallegrato la piazza. E allinizio la commemorazione laica, quasi una poesia di gioia e di dolore, del prof. Giovanni Ierardi. Con quel nuvolone nero sempre in agguato sulla piazza: gli occhi di Lea! E dopo tante voci che dal palco di piazza San Francesco si sono levate forti contro ogni forma di violenza, la straordinaria testimonianza di don Luigi Ciotti che ha scosso Petilia e la Calabria ed ha toccato in profondità le coscienze di tutti. Lurlo di don Luigi Ciotti è risuonato fortissimo: Lea Garofalo è viva. Lea è qui in mezzo a noi”! Siate orgogliosi di essere calabresi. Calabria è il nome di un popolo, non di un clan! La ferita che vive la Calabria è una ferita che deve conoscere tutta lItalia! Io Lea lho conosciuta. E quel volto non lho mai dimenticato! Ho trovato un cuore ardente e una coscienza inquieta. Lea non è morta, Lea è viva, cè lei in questa piazza di Petilia”. Una domenica di particolare importanza per tutta la Calabria. E per gli uomini onesti che non accettano di subire, di essere sottomessi, che respingono la violenza da parte di unassociazione criminale, la ndrangheta, che non sembra fermarsi davanti a nessun ostacolo. Dopo avere dominato il sud, da alcuni anni controlla leconomia del nord, ha interessi in mezzo mondo, entra con forza dominante nelleconomia e nellimpresa di tanti Paesi. Ma la ndrangheta ha paura solo di una cosa: del coraggio della gente. Della voglia di verità e di giustizia che alberga nel cuore della grande maggioranza dei calabresi, della quasi totalità dei giovani, della stragrande maggioranza delle famiglie. La ndrangheta ha perso come mai prima dora, davanti al coraggio di una donna come Lea Garofalo, che non ha avuto paura e si è liberata dalloppressione. Ha pagato con la vita, ma è stata questa la grande sconfitta della violenza mafiosa, perchè la tragica e brutale morte di Lea, ha segnato una svolta, ha liberato tanta gente dalla paura, ha fatto riempire piazza San Francesco del suo paese. Un evento impensabile fino a poco tempo fa. La morte di Lea è stata così raccontata da un pentito: Mentre il corpo bruciava, spaccavamo le ossa con una pala, ricorda luomo, spiegando anche di avere visto che la corda con cui era stata strangolata la donna le era entrata nella carne e lei aveva molti colpi in faccia, una parte della faccia era schiacciata. Davanti a tanto orrore, a Petilia Policastro ha prevalsa la speranza, non già la rabbia e la rassegnazione. La speranza della gente onesta e per bene, dei tanti ragazzi che hanno preso la parola per chiedere a tutti coraggio, forza e determinazione nel respingere la ndrangheta, la violenza, lodio. In quella piazza di Petilia è stata scritta una bella pagina di luce e di speranza. E lo Stato, per una volta, cera, era presente con il suo governo e le sue istituzioni, ha ascoltato la voce forte e decisa dei giovani di Petilia, del sindaco, di don Luigi Ciotti. E cera anche Lea...cera quel nuvolone nero, quelle gocce di pioggia, quel vento improvviso....!
Posted on: Sun, 04 May 2014 13:53:45 +0000

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