ELEONORA Eleonora si risvegliò con un brivido in corpo e lo - TopicsExpress



          

ELEONORA Eleonora si risvegliò con un brivido in corpo e lo riconobbe. Era una inquietudine antica che la accompagnava da sempre e la avvolgeva come una carezza che non riusciva a darsi un nome. Questa volta, però, le sembrò di percepirne i contorni e si alzò dal letto come una sonnambula. Poi andò in cucina, non fece colazione e si limitò a prendere un caffè molto stretto. Ottobre regalava un insolito tepore e lei decise di vestirsi in modo essenziale. Indossò una sorta di tunica bianca, non mise le mutandine e si guardò bene dall’usare il reggiseno. Voleva entrare in un diverso rapporto col proprio corpo e sentire i sussurri della sua intimità più nascosta. Si diresse sicura verso quel boschetto che le piaceva tanto mentre il sole si levava in cielo e le nuvole cominciavano a sfilacciarsi. Un attimo dopo scelse il tronco di un albero e si appoggiò. Sapeva che quella corteccia rugosa avrebbe dato un ulteriore fremito alla sua pelle già eccitata e chiuse gli occhi. Sentì distintamente che qualcuno la stava osservando. Non volle guardarsi intorno, però, e si diresse verso il mare che non era troppo lontano. La presenza che aveva appena avvertito la seguiva a distanza e lei non se ne preoccupava affatto. Raggiunse quegli scogli che sapeva amici e si sdraiò su uno di essi. Non avrebbe aperto gli occhi per tutto l’oro e si abbandonò alle immagini che già si agitavano sotto le sue palpebre. Ora sentiva che la presenza si era fatta più vicina ma capiva che era venuta solo per portare salute e dolcezza. Dopo un’attesa fatta di eleganza e tepore, cominciò a sentire la mano che si infilava tra le cosce e cercava ciò che doveva cercare. Un attimo dopo, la delicatezza di una lingua anonima aveva cominciato a leccare le sue labbra socchiuse e un dito inumidito ed assassino sfiorava appena il suo punto più sensibile. Non pensò affatto che fossero i preliminari della penetrazione. Era entrata, invece, in un gioco fatto di fiori e di farfalle e che sapeva volare alto, come un’illusione senza pretese e senza tempo. E si abbandonò tutta, sapendo che il piacere sarebbe lievitato con lentezza e che quell’uomo senza volto avrebbe respirato il suo orgasmo e se lo sarebbe stampato nei polmoni.
Posted on: Thu, 24 Oct 2013 18:32:56 +0000

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