ERICH FROMM A cura di Antonino Magnanimo Il guaio della - TopicsExpress



          

ERICH FROMM A cura di Antonino Magnanimo Il guaio della vita di oggi è che molti di noi muoiono prima di essere nati pienamente . Erich Fromm nacque a Francoforte sul Meno nel 1900. Figlio di un ricco commerciante israelita di vini, fu educato in un atmosfera rigidamente religiosa. Dopo aver completato la sua educazione secondaria, nel 1922, a 22 anni, si laurea a Heidelberg in filosofia con una tesi Sulla funzione sociologica della legge ebraica nella Diaspora . Mentre prepara la sua dissertazione, Fromm è ancora un ebreo ortodosso che si interroga sui timori che suscitava negli uomini semplici la figura dellebreo. Tenta quindi di offrire delle spiegazioni., individuando nella legge la forza che garantisce al corpo sociale ebraico di permanere nel suo scontro con corpi storici estranei. Utilizzando gli strumenti concettuali di Max Weber, Martin Buber e Hermann Cohen, propone una ricostruzione sociologica delle origini della diaspora, del rabbinismo, dei rapporti con il cristianesimo e con lislam con un excursus storico sul crinale di quella legge che evita lautodistruzione e permette il compromesso con i non ebrei, preservando lidentità nel corso del tempo. Fromm concentra la sua analisi su alcuni momenti della storia religiosa che ritiene esemplari. Negli anni Settanta, sullonda del successo dei suoi libri, la tesi viene pubblicata. In seguito studiò psicanalisi a Monaco svolgendo anche attività di psicanalista presso lIstituto psicanalitico di Berlino e di Francoforte. Non si laureò in medicina. Cominciò a praticare la psicoanalisi nel 1925 e divenne presto famoso. Dal 1929 al 1932 fu assistente nellUniversità di Francoforte, e nel 1930 la sua prima tesi sulla funzione delle religioni, fu pubblicata in Imago, una rivista edita da Freud. Invitato allIstiituto di psicoanalisi di Chicago, visitò gli Stati Uniti nel 1933. Nel 1934, per opposizione al nazismo, lasciò la Germania per stabilirsi permanentemente negli Stati Uniti. Tenne lezioni all Università di Columbia dal 1934 al 1939 e in altre università americane. Nel 1951 divenne professore del dipartimento di psicanalisi dell Università nazionale del Messico. Nel 1955 fu nominato Direttore del dipartimento di psicologia della stessa Università del Messico col compito di dirigere laddestramento di psicoanalisi e di psichiatria. Nel 1962 diventa titolare di una cattedra di psichiatria a New York. Erich Fromm è considerato uno dei maggiori rappresentanti della psicologia post-freudiana . La sua posizione propositiva è stata definita Socialismo umanistico, utopia di un mondo umano che sappia realizzare le istanze sociali e superare lalienazione delluomo, le spinte a fuggire dalla libertà, che sappia vivere lamore per la vita. Le opere più importanti di Fromm sono : Fuga dalla libertà (1941); Psicoanalisi e religione (1950); Il linguaggio dimenticato (1951); Psicoanalisi della società contemporanea (1955); Larte di amare (1956); Buddismo, zen e psicoanalisi (1960); Marx e Freud (1962); Il cuore delluomo (1964 ); La rivoluzione della speranza (1968); Anatomia della distruttività umana (1973); Avere o essere (1976); Grandezza e limiti della psicoanalisi di Freud (1979). Fromm insieme a Adorno, Horkheimer e Marcuse diventa uno dei maggiori esponenti della Scuola di Francoforte , che nei primi anni del secondo dopoguerra si afferma nella cultura tedesca. La nuova corrente di pensiero, fortemente influenzata dal marxismo, si ispira a diverse matrici culturali: la dialettica e la fenomenologia hegeliana, il nichilismo di Nietzsche e di Heidegger, la psicoanalisi di Freud. La Scuola con il marxismo ha un rapporto tormentato e complesso per motivi sia teorici che pratici poiché respinge il concetto cardine del marxismo del progresso sociale che conduce al consumismo e alla tecnocrazia. La Scuola si oppone ai regimi totalitari di ispirazione marxista degli anni Cinquanta e Sessanta. Il nucleo originario si costituisce a partire dal 1922 presso lIstituto per la ricerca sociale di Francoforte, destinato a diventare particolarmente importante quando, nel 1931, ne prende la direzione Max Horkheimer. Dopo lavvento del nazismo i componenti della Scuola sono costretti a trasferirsi allestero, soprattutto negli Stati Uniti dAmerica e solo alcuni di loro torneranno in Germania alla fine della guerra. Il compito che la Scuola si prefigge è quello di svolgere ricerche collettive e interdisciplinari, tenendo presenti i metodi della sociologia, della ricerca storica, delleconomia politica e del marxismo. Oggetto di studio sono le società industriali e i modi di vivere che in esse tendono a realizzarsi. Lindagine è volta ad analizzare lautoritarismo, il conformismo, lalienazione che si presentano in forma più o meno latente nelle società industrializzate ed è condotta prendendo in considerazione anche le manifestazioni culturali e in particolare le avanguardie artistiche del Novecento. La contestazione giovanile del 1968 sembra ispirarsi alla Scuola di Francoforte che in questo periodo suscita pertanto un rinnovato interesse nel mondo della cultura. Di orientamento socialista e materialista, la Scuola ha elaborato le sue teorie e svolto le sue indagini alla luce delle categorie di totalità e dialettica: la ricerca sociale non si dissolve in indagini specializzate e settoriali; la società va indagata come un tutto nelle relazioni che legano gli ambiti economici con quelli culturali e psicologici. E qui che si instaura il nesso tra Hegelismo, Marxismo e Freudismo che tipicizzerà la Scuola di Francoforte. La teoria critica si prefigge di far emergere le contraddizioni fondamentali della società capitalistica e punta ad uno sviluppo che conduca ad una società senza sfruttamento. Con la presa del potere da parte di Hitler il gruppo francofortese emigra prima a Ginevra, poi a Parigi e infine a New York. Dopo la seconda guerra mondiale Marcuse, Fromm, Lowenthal e Wittfogel restano negli Stati Uniti, mentre Adorno, Horkheimer e Pollock tornano a Francoforte, dove nel 1950 rinasce LIstituto per la ricerca sociale. Nella scuola di Francoforte si propone e sviluppa la teoria critica della società che avversa il tipo di lavoro della sociologia empirica americana. Per i francofortesi la sociologia non si riduce né si dissolve in indagini settoriali e specialistiche, in ricerche di mercato (tipiche, queste, della sociologia americana). La ricerca sociale è, invece, per loro, la teoria della società come un tutto, una teoria posta sotto il segno delle categorie della totalità e della dialettica e tesa allesame delle relazioni intercorrenti tra gli ambiti economici, psicologici e culturali della società contemporanea. Siffatta teoria è critica in quanto da essa emergono le contraddizioni della moderna società industrializzata e in particolar modo della società capitalistica. Per maggior precisione il teorico critico è quel teorico la cui unica preoccupazione consiste in uno sviluppo che conduca ad una società senza sfruttamento . Il primo lavoro di rilievo della Scuola di Francoforte è il volume collettivo Studi sullautorità e la famiglia (1936): la famiglia, come anche la scuola o le istituzioni religiose, viene vista quale tramite dellautorità e dellinsediarsi di questa nella struttura psichica degli individui. Un lavoro analogo verrà successivamente progettato in America: i suoi esiti sono pubblicati nel volume La personalità autoritaria. Lanalisi più significativa compiuta da Fromm è quella relativa al tema della fuga dalla libertà che caratterizza la civiltà moderna. La storia dellumanità è storia della libertà e ha inizio quando luomo, diventato consapevole della propria esistenza, spezza il legame che lo lega alla natura entro la quale era immerso, così come la storia individuale ha inizio con la separazione dalla madre. Lesistenza umana comincia quando ladattamento alla natura perde il suo carattere coercitivo; quando il modo di agire non è più fissato da meccanismi ereditari. In altre parole, sin dallinizio lesistenza umana e la libertà sono inseparabili. Lo sviluppo della storia ha determinato una serie di conquiste quali il dominio sulla natura, la crescita della ragione, lo sviluppo della solidarietà verso altri uomini, ma ha causato anche isolamento, insicurezza, solitudine. Dalla fine del Medioevo in poi è cresciuta la libertà degli uomini rispetto alla natura e ai legami della tradizione e delle consuetudini del passato. Questa accresciuta libertà ha determinato, però, una perdita di significato dellesistenza: luomo si sente solo, anonimo, impotente. Vive in modo spersonalizzante il lavoro e, ridotto al ruolo di consumatore, avverte la propria limitatezza anche di fronte alle scelte politiche. Tale insicurezza e precarietà determinano alcuni comportamenti di fuga dalla libertà che investono la società in tutti i suoi aspetti, anche quelli politici. Pertanto lo sviluppo dei regimi totalitari del fascismo e del nazismo non ha spiegazione solo a carattere economico e sociale ma anche psicologico poiché ha a che fare con questa tendenza delluomo moderno a fuggire dalla libertà che diventa dolorosa e a rinunciare alla responsabilità e allautonomia delle scelte, rendendolo disponibile a sottomettersi a un regime politico autoritario. Altro punto fondamentale dellanalisi di Fromm in Fuga dalla libertà è quello relativo al tema dell autorità , dove viene operata una distinzione molto chiara tra autorità e autoritarismo, indicati con i termini di autorità razionale e autorità inibitoria. Lautorità non è una qualità ma si riferisce a un rapporto interpersonale, in cui una persona considera unaltra superiore a se stessa. Nel caso dellautorità razionale, assistiamo a un processo in cui un rapporto si basa su una differenza gerarchica (come avviene per esempio tra insegnante e alunno): la parte inferiore riconosce allaltra una superiorità effettiva che non opera però nei suoi confronti in termini di sfruttamento. E un rapporto in cui la parte superiore offre allaltra una serie di strumenti che le consentono di avvicinarsi al suo livello e in questo senso si tratta di un rapporto di scambio reciproco su una base affettiva positiva. Si parla invece di autorità inibitoria quando il rapporto di sudditanza viene mantenuto e consolidato da chi ha potere. Fromm prende in considerazione anche le diverse forme di autorità come quelle che si realizzano nel rapporto tra padrone-operaio, padre-figlio, moglie-marito, ecc. Limportanza di Fromm risiede proprio nel tentativo di analizzare i grandi temi della vita sociale in unottica psico-sociologica che dà conto dellimportanza dei fattori culturali e sociali nello sviluppo della personalità. Anche il conformismo dilagante nella società moderna, lassunzione acritica e automatica dei modelli di comportamento proposti dalla società comportano lannullamento della personalità dellindividuo. In sostanza, si tratta di un meccanismo psicologico di difesa messo in atto per fuggire dalla paura e dalla solitudine, in ultima analisi per fuggire dalla libertà. Luomo cessa di essere un atomo isolato attraverso la libertà positiva con la realizzazione spontanea e completa della sua personalità e dei rapporti damore che lo legano agli altri uomini e al lavoro come creatività. Solo la libertà positiva garantisce la possibilità di un autentica democrazia . Lanalisi della società contemporanea porta allindividuazione del suo carattere fondamentale e cioè dell alienazione come effetto del capitalismo sulla personalità umana. Lalienazione caratterizza i rapporti delluomo con il lavoro, con gli altri uomini, con le cose, con se stesso. In Psicoanalisi della società contemporanea viene esaminata con estrema lucidità la situazione delluomo moderno in una società la cui principale preoccupazione è la produzione economica più che laumento della produttività creativa delluomo: una società dove luomo ha perduto il predominio. Luomo moderno è estraniato dal mondo che egli stesso ha creato, alienato dagli altri uomini, dalle cose che usa e consuma, dal suo governo, da se stesso. Egli è ora una personalità fittizia . Se si lascerà che le tendenze attuali si sviluppino senza controllo, ne risulterà una società malata, costituita da uomini alienati. Fromm presenta in questo modo una completa e sistematica concezione della psicoanalisi umanistica e propone unipotesi di società mentalmente sana in cui luomo sia il centro dellinteresse delle attività economiche e produttive, evidenziando così lalternativa tra il sistema capitalistico e la dittatura totalitaria. In Psicanalisi e religione, Fromm discute il bisogno delluomo di una struttura di orientamento con cui egli può superare la sua alienazione e stabilire relazioni con gli altri. Questo bisogno può essere soddisfatto da un ideologia, da una religione, o persino da una nevrosi mentale. Fromm confronta questo tipo di psicoanalisi che chiama cura dellanima con le religioni che accentuano il potere e la forza dellindividuo: la cura dell anima è quella di mettere un uomo in contatto col suo subcosciente aiutandolo così ad essere libero di stabilire relazioni d amore . Il metodo normale per superare lisolamento è stabilire spontaneamente relazioni col mondo attraverso lamore e lavorare senza sacrificare lindipendenza e lintegrità del processo. Nel suo lavoro di analista Fromm scopre una grande varietà di altri meccanismi devasione che sono alternativi allamore: masochismo, sadismo, distruttività, conformismo. Essi producono una riduzione dellalienazione e dellansia ma solo al caro prezzo della rinuncia della propria individualità. Luomo alienato diventa estraneo a se stesso, non si riconosce come centro del suo mondo e come protagonista delle sue scelte, ma i suoi atti diventano i suoi padroni e a questi si sottomette. Nella società dominata dal denaro e dal consumo, luomo concepisce se stesso come una cosa in vendita. Nella società capitalista il consumo diventa fine a se stesso, fa nascere nuovi bisogni e costringe allacquisto di nuove cose, si perde di vista luso delle cose e luomo è schiavo del possesso. Si può uscire dallalienazione solo costituendo un tipo di società organizzata secondo il socialismo comunitario con la partecipazione di tutti i lavoratori alla gestione del mondo del lavoro. Il socialismo comunitario prospettato da Fromm è vicino alle posizioni dei socialisti utopistici ed è influenzato dal sindacalismo e dal socialismo corporativista. In Avere o Essere Fromm propone alluomo contemporaneo la scelta netta tra due categorie, due progetti di uomo: o quello dellavere, dominante nella società capitalistica dei consumi, o quello dellessere, della realizzazione dei bisogni più profondi delluomo. Lanalisi di Fromm individua due modi di determinarsi dellesistenza delluomo nella società: avere, modello tipico della società industrializzata, costruita sulla proprietà privata e sul profitto che porta allidentificazione dellesistenza umana con la categoria dellavere, del possesso. Io sono le cose che possiedo, se non possiedo nulla la mia esistenza viene negata. In tale condizione luomo possiede le cose ma è vera anche la situazione inversa e cioè le cose possiedono luomo. Lidentità personale, lequilibrio mentale si fonda sull avere le cose. essere è laltro modo di concepire lesistenza delluomo ed ha come presupposto la libertà e lautonomia che finalizza gli sforzi alla crescita e allarricchimento della propria interiorità. Luomo che si riconosce nel modello esistenziale dellessere non è più alienato, è protagonista della propria vita e stabilisce rapporti di pace e di solidarietà con gli altri. Fromm ritiene necessario attuare una nuova società, fondata sullessere, liberata dalla categoria dellavere , che garantisca, a livello politico e nellambito del lavoro, la partecipazione democratica di tutti gli uomini. Il rapporto tra luomo e la società differisce da quello di Freud per il quale luomo è fondamentalmente antisociale e deve essere addomesticato dalla società. Sia la psicoanalisi che il marxismo hanno parzialmente fallito nel loro intento, spiega Fromm in Marx e Freud. Né luna né laltro sono in grado di produrre sostanziali cambiamenti della condizione umana: la psicoanalisi e il marxismo sembrano aver perso la loro carica liberatrice e non sono in grado di fornire la comprensione dei processi in atto. Cè bisogno di una revisione sia per luna che per laltro. Della psicoanalisi freudiana, oltre a criticare limpianto meccanicistico, retaggio di una cultura positivista, Fromm denuncia il carattere borghese proprio dellepoca e dellambiente in cui Freud viveva. Freud non ha espresso nella sua psicoanalisi la vera natura umana, ma solo quella di una società capitalistica, egoista e maschilista riducendo i rapporti tra uomo e mondo solo in termini di soddisfacimento libidico. Nella società alienata del capitalismo non sono, però, i bisogni e le potenzialità umane ad essere realizzati, ma i bisogni socialmente indotti dal mercato. Il marxismo daltra parte non ha colto il peso che le forze psicologiche, attraverso i meccanismi di riproduzione sociale, hanno sulla personalità degli individui. In Fuga dalla libertà Fromm analizza i meccanismi che hanno operato nella storia delluomo, in particolar modo analizzando la storia moderna dellOccidente, che ha spesso visto gli uomini fuggire dalla libertà, cedere la libertà mantenendo lappartenenza alla società, luogo di sicurezza contro la solitudine. Anche il totalitarismo nazista può essere spiegato con questi meccanismi. Famosa è lanalisi psicoanalitica che egli fa di Hitler, descritto come sadico con il popolo tedesco, che domina e sottomette e masochista nei confronti del destino. Non sembra, però, che Fromm attribuisca a un processo rivoluzionario la possibilità di superamento dellalienazione. La psicoanalisi può compiere la necessaria critica dellalienazione delluomo contemporaneo e della sua infelicità. Mentre la società capitalista preferisce personalità ferme a stadi pregenitali, demandando alla famiglia il compito della repressione sessuale, Fromm guarda ad una sessualità genitale, che egli vede come simbolo di libertà, creatività, socievolezza. E stata notata in Fromm una lettura di Marx nella quale i valori della vita, del lavoro liberato, dellutopia e del Socialismo vengono contrapposti ai valori della morte, dello sfruttamento, dellalienazione e del capitalismo. In particolare, fra i valori che nella lettura di Fromm vengono esaltati, fondamentale è quello dellamore. In Larte di amare, che è la sua opera più nota e più popolare, discute cinque tipi di amore : amore fraterno, amore tra genitori e figli, amore erotico, amore per se stessi, amore per Dio. Tutte queste forme di amore hanno elementi comuni e devono essere basati sul senso di responsabilità, rispetto e conoscenza. Per ogni individuo lamore è il modo normale di superare il senso di isolamento e, come desiderio di unione con gli altri, assume una forma specificamente biologica tra luomo e la donna. Fromm afferma che è errato interpretare l amore come una reciproca soddisfazione sessuale poiché una completa felicità sessuale si raggiunge soltanto quando cè lamore. La concentrazione sulla tecnica sessuale come se questa rappresentasse la via alla felicità è, egli afferma, una delle molti ragioni per cui lamore è diventato così raro nella moderna società capitalistica. Fromm crede che lamore sia lunica e soddisfacente risposta al problema dellesistenza umana. Lamore non può essere insegnato, bensì deve essere acquisito tramite uno sforzo continuo, disciplina, concentrazione e pazienza, tutte cose che sono difficili per la pressione continua della vita moderna. Il più importante contributo di Fromm sta nell accentuazione della dignità e del valore dellindividuo . A differenza degli psicologi del comportamento, egli non riduce luomo ad un comune denominatore di istinti e considera il sesso molto meno importante dellamore. Le sue idee sulla teoria della pratica dellamore sono della massima importanza poiché dimostrano che uomini e donne possono superare le pressioni della vita quotidiana e le difficoltà che essi incontrano quando vogliono formare mature relazioni damore. Dal punto di vista strettamente psicanalitico, Fromm è noto per aver approntato una teoria della personalità . Formatosi innanzitutto come sociologo, Fromm ha saputo coniugare il pensiero di Freud con molti altri grandi filoni culturali, da Marx alla tradizione ebraica. Allinterno di questa vasta sintesi dottrinale, si trova anche una teoria della personalità ed una caratterologia, nata come tipologia causale, studiata empiricamente con indagini sul campo e con uso di test proiettivi. La tipologia di Fromm è centrata sul concetto di produttività. Il carattere produttivo è quello pienamente sviluppato, non alienato, maturo e ricco di amore per la vita; questo è il punto di riferimento, cui tendono gli altri tre tipi principali, che sono il ricettivo, l appropriativo e il mercantile. I tre tipi non costituiscono categorie fisse, ma piuttosto, come in tutti i sistemi caratterologici moderni, delle tendenze presenti in una certa proporzione in ogni carattere. E significativo quindi non solo il caso in cui una tendenza appare più sviluppata delle altre, ma anche il caso contrario, in cui una tendenza appare appena accennata. Inoltre, la produttività non esclude che il carattere possa essere classificato come appartenente ad uno degli altri tipi; il pieno sviluppo delle potenzialità umane può essere raggiunto attraverso vie differenti. In Analisi della distruttività umana, Fromm ha descritto anche un altro tipo interamente negativo, il necrofilo, amante della morte e nemico della vita; questo rappresenta un caso limite, patologicamente lontano dai valori del carattere produttivo. E raro, fortunatamente, che il necrofilo possa incontrarsi allo stato puro, ma può presentarsi allo stato di tendenza nelle persone troppo affascinate dalla tecnica e dallordine.
Posted on: Mon, 21 Oct 2013 15:07:38 +0000

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