EUROPA E RUSSIA UNITE: IL NUOVO VECCHIO INCUBO - TopicsExpress



          

EUROPA E RUSSIA UNITE: IL NUOVO VECCHIO INCUBO AMERICANO!!! Mentre infuria la tempesta sulle intercettazioni ai danni di Washington, questione che molto probabilmente rappresenterà un punto di non ritorno nei rapporti atlantici di lungo periodo, almeno per come questi si sono caratterizzati nell’ultimo abbondante mezzo secolo, dal cilindro delle rivelazioni spionistiche imbarazzanti ecco arrivare la bordata antirussa. Con una tempistica che ha dell’incredibile (solo per gli ingenui). Tanto da farla sembrare addirittura grottesca. E ad essere sinceri, più per i contenuti che per i tempi. L’irreversibile e montante incrinatura relazionale tra Europa e USA, con Berlino che sottolinea come certi comportamenti (chiamati reati) necessitino di sanzioni formali, deve aver fatto perdere il sonno a più di qualche pesce ultragrosso. Sia politico che economico. Perché quando due si lasciano, di solito dopo un po’ si rifanno una vita con qualcun altro. Molti non aspettano neanche troppo. Si gettano subito nella mischia, guardandosi intorno. Ma le cose non vanno mai nello stesso verso per i due vecchi innamorati. Bisogna capire chi ha tradito e perché. Chi ha lasciato. Chi si è, eventualmente, solo stufato. Chi ha tentato di riannodare i fili. Soprattutto occorre capire chi fra i due, una volta finita la storia, ha le maggiori e migliori possibilità di rifarsi una nuova vita con qualcun altro. Mica tutti hanno le stesse potenzialità. Per taluni la fine di una storia è una tragedia. Non sempre per amore. Può bastare l’incapacità di sapersi gestire senza un partner accanto (anche se quello che si aveva non entusiasmava più di tanto). Un partner di comodo, tenuto lì con mire egoistiche, altrimenti dette funzionali. Magari (quasi solo) per non lasciarlo andare con qualcun altro, facente parte del gruppo che si frequenta. Per questo si deve sempre cercare di capire a monte perché due soggetti stringono amicizia, piuttosto che convolare a nozze. Vale pure per gli Stati. Dicevamo di chi si lascia e poi si guarda intorno. Una normalità conseguenziale che potrebbe non piacere ai vecchi amori. Specie poi se i nuovi papabili partner, sono pure tra quelli da sempre osteggiati e guardati in cagnesco dalla nostra vecchia metà. Apriti cielo! Succede il finimondo. Mi pare questo il caso nel triangolo USA/UE/Russia. Nelle ultime ore la stampa ha reso note le presunte mire spionistiche, sempre ai danni dell’Europa, da parte della Russia. Sembra quindi che gli USA siano in bella compagnia. Guarda caso dei loro vecchi nemici storici. Tutti contro l’Europa. Come sarebbe avvenuta l’onta, l’ennesima, è a dir poco ridicolo. Nell’ultimo G20 tenutosi a San Pietroburgo nel mese di settembre scorso, ai vari Capi di Stato presenti gli organizzatori hanno donato dei gadget tecnologici. In particolare chiavette USB e cavi per la ricarica dei cellulari. Può sembrare una donazione strana per un G20. Tuttavia in ogni convegno vengono di solito consegnate chiavette di memoria e altri oggetti più o meno similmente funzionali. Ripeto, a un tale livello ufficiale la cosa potrebbe sembrare curiosa. Ma va inquadrata nell’ottica culturale del Paese che ospita l’evento. Gli usi e i costumi vanno letti con l’occhio locale. Altrimenti si corre il rischio di costruire castelli di fantasia molto pericolosi. Fatto sta che il nostro Presidente del Consiglio europeo, il belga Herman Van Rompuy, ha subito masticato male. E una volta tornato a Bruxelles ha fatto analizzare sia le chiavette che i cavi. Con risultati per lui allarmanti. Entrambi i dispositivi, si legge nell’informativa girata tramite i “Servizi Segreti” (gli stessi che sulle intercettazioni USA stanno gettando acqua sul fuoco, come nel caso delle 46 milioni di telefonate captate in Italia in un solo mese e denunciate su un sito americano, le quali non risultano essere mai state intercettate per i nostri 007; chissà come mai?...), risultano permeabili allo spionaggio delle informazioni che ci passano sopra. Tradotto: i russi ci ascoltano. Ci intercettano. Ci hanno regalato le chiavette e i cavi per fare come gli americani. Fermiamoci un momento, perché la demenza strumentale di una tale vicenda non conosce limiti. Dunque, facciamo il punto. Cercando di rimanere più logici possibile. In un momento nel quale, come dicevo all’inizio, il ciclone delle spie si abbatte su Washington, e Mosca concede in estate asilo politico alla talpa americana Edward Snowden, ex agente dell’NSA, smascheratore della falsa amicizia transatlantica, cosa fa la Russia invece di starsene buona e calma, aspettando che il cadavere del suo storico nemico le passi accanto? Ne scimmiotta malamente le gesta intercettatorie ai danni del medesimo bersaglio. Il quale bersaglio, l’Europa, non solo le sta attaccato geograficamente a casa (ricordo che la Guerra Fredda è finita), con tutto ciò che questo significa per i rapporti geostrategici presenti e futuri tra i due blocchi, sia politici che (soprattutto) economici, ma oltretutto risulta trainato da un Paese, la Germania, che ha considerato il rapporto con la Russia un punto fermo della sua nuova politica transfrontaliera post/riunificazione. Se questo ancora non bastasse, la Russia, dando per possibile un tentativo di spionaggio ai nostri danni, avrebbe messo in piedi l’ascolto tramite la consegna di improbabili gadget da uso quotidiano, adeguatamente preparati per fungere al caso. Se questa non sembra una faccenda grottesca, allora non saprei quali altri esempi portare a riguardo. Gli USA ci intercettano con la massima tecnologia, in gran parte sviluppata in Europa, mentre i russi lo fanno con le chiavette di memoria e i cavi per la ricarica dei cellulari, consegnati alle vittime nel corso dei massimi incontri politici mondiali. Che figura molto poco tecnologica, oltre che politica, ci fa Mosca? Proprio adesso che i fatti girano verso un lento ma inesorabile declino del quasi secolare solidarizzo USA/UE? E proprio adesso che tutti gli apparati investigativi del nostro continente stanno sul chi va là, pronti a controllare tutto e tutti, la Russia arriva con le chiavette (le prime rivelazioni di Snowden contro i sistemi USA sono antecedenti al G20; ed è facile ritenere come lo stesso Snowden, protetto dai servizi russi, abbia loro detto molto in anticipo ciò che è uscito solo negli ultimi giorni; mi riferisco allo spionaggio di massa, comminato ai danni dei leader e dei cittadini europei da parte dell’NSA americana). Cos’altro devo aggiungere nell’operazione di smontaggio? C’è però ancora un altro punto che denuncia la congettura di questa vicenda, ordita a uso e consumo di chi vuole che i due storici coniugi 900eschi non divorzino (o che perlomeno non si risposino con nessuno). Si tratta di una sottigliezza. Nel comunicato che i Servizi Segreti continentali hanno mandato a tutte le cancellerie europee, ammonendo sulla pericolosità delle chiavette e dei cavi telefonici ricevuti in dono al G20 di San Pietroburgo, si fa riferimento a gadget idonei alla captazione di informazioni e dati. Che significa? O meglio, cosa non significa? Che molto probabilmente, e questa potrebbe essere una leggerezza innocua di Mosca, i suddetti supporti non sono schermati o protetti contro le intrusioni informatiche pirata. Ma da qui a definire i gadget come fossero vere e proprie spie elettroniche ce ne corre. Un conto è dire e aver accertato che le chiavette e i cavi sono vulnerabili alle intercettazioni (come quelli che usiamo noi). Un altro è spacciarli come microspie camuffate ad hoc per sembrare quello che non sono. Anche su questa piccola sottigliezza ambigua stanno giocando i media e le autorità. E non mi pare una bella cosa. La loro intenzione è quella di colpire l’opinione pubblica europea. Per evitare che diventi troppo esclusivamente antiamericana, quindi troppo potenzialmente accomodante con il vicino russo. Non sia mai. Meglio (farci) litigare con tutti. Meglio isolarci da tutti. Il 900 non se ne vuole andare. Scusate: non lo lasciano andare. Mi pare più corretto come monito!!!
Posted on: Tue, 29 Oct 2013 14:18:42 +0000

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