Estate caldissima La pazienza di Epifani sta per finire. Il - TopicsExpress



          

Estate caldissima La pazienza di Epifani sta per finire. Il segretario Pd si è stufato di trovarsi al centro di un fuoco di fila (da parte di amici e nemici) che stanno sgretolando il partito. Sotto i colpi delle vicende processuali di Berlusconi da un lato, per via delle velenosissime serpi in seno (leggi: correnti interne) che non fanno altro che far imbarcare acqua nel barcone (diventato una scialuppa) democratico. E così, mentre il Cavaliere minaccia di staccare la spina all’esecutivo (qualora dovesse venire condannato il prossimo 30 luglio) anche Epifani ha tirato fuori la voce: “Il Pdl dimostri che le vicende processuali di Berlusconi non mettono a rischio il governo, altrimenti non aspetteremo che siano loro a staccare la spina” ha detto furibondo. Sembra al punto di non ritorno, il Pd, piuttosto che al salto di qualità. Perché, diciamola tutta: qualora l’omino di Arcore venisse condannato ai servizi sociali (o peggio ancora: ai domiciliari) e il Quirinale (ormai “sputtanato”, passatemi il termine) non dovesse concedere la grazia, il de profundis suonerebbe sia per i pidiellini, quanto per i piddini. Gli uni con un leader condannato e bisognosi di una nuova figura carismatica, gli altri costretti ad assistere inermi a una campagna propagandistico mediatica che da Milano a Milazzo tenterebbe di rendere Silvio un martire e scatenerebbe l’apoteosi contro giudici, magistratura e partiti. Con tanto di Esercito e feldmarescialli. Ma sul fronte Pd c’è anche il Congresso, che incide in negativo e sembra dare al segretario dem dei grossi grattacapi. Tralasciando solo per un attimo la questione delle regole che infiamma le varie correnti e presuppone delle lotte intestine da lasciarci le penne, anche Renzi non sembra dar tregua a nessuno. E si porta avanti col lavoro, non “rispettando” la gerarchia interna. È noto, infatti, l’incontro del sindaco fiorentino con Angela Merkel. Ed è altrettanto nota la sua agenda, che per tutta l’estate lo vede impegnato ad incontrare i più importanti leader europei e internazionali. Obama compreso. Un modo come un altro per rivendicare la sua posizione di figura di spicco del partito e autocelebrarsi prima del tempo. Pd e Pdl, dunque, uniti. Simul stabunt simul cadent, direbbe qualcuno. Dalle Larghe intese, all’estate caldissima che li vedrà protagonisti. L’uno vittima dei falchi, l’altro… con ogni probabilità di un piccione. @ retrovia.it
Posted on: Mon, 15 Jul 2013 19:14:22 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015