Euskadi Ta Askatasuna-ETA Euskadi Ta Askatasuna (in spagnolo - TopicsExpress



          

Euskadi Ta Askatasuna-ETA Euskadi Ta Askatasuna (in spagnolo País Vasco y Libertad, letteralmente paese basco e libertà), anche nota con lacronimo di ETA, è unorganizzazione armata terroristica basco-nazionalista separatista dispirazione marxista-leninista[1] il cui scopo è lindipendenza del popolo basco. LETA è stata responsabile delluccisione di oltre 800 persone[2], ed è considerata unorganizzazione terroristica da diversi Stati, tra cui la Spagna, la Francia e gli Stati Uniti dAmerica, oltre che dallUnione europea.[3] Creata nel 1959, dalla scissione degli Ekin dal Partito nazionalista basco, come associazione studentesca clandestina per sostenere lindipendentismo basco, si accosterà alla lotta armata verso la metà degli anni sessanta per poi cessare la propria attività armata (ma non quella politica e di pacificazione del conflitto) il 20 ottobre 2011[4]. Lorganizzazione propugna, attraverso il ricorso ad azioni violente, lindipendenza politica della comunità basca e la creazione di uno Stato socialista denominato Euskal Herria. Tale Stato comprenderebbe le tre province dellattuale comunità autonoma spagnola di Euskadi (Vizcaya, Guipúzcoa e Álava), la comunità autonoma di Navarra e le tre province basche del sud ovest della Francia (la Labourd e la Soule), per un totale di sette province. Il sentimento di identità nazionale presente in queste regioni è in gran parte dovuto alla lingua basca, un idioma apparentemente estraneo alla matrice indoeuropea e di cui tuttora non si conoscono le radici etimologiche. Il suo simbolo è un serpente che si avvolge attorno ad unascia; accanto vi è il motto Bietan jarrai (perseguire entrambi), riferito al perseguimento della lotta politica e di quella armata, attraverso i valori di patria e libertà. I membri di ETA vengono comunemente chiamati etarras (singolare: etarra), un neologismo creato dalla stampa spagnola unendo il nome stesso dellorganizzazione col suffisso usato in euskera per denominare gli abitanti di una data località (in italiano suonerebbe come etani o etesi). Altri termini comunemente usati sono: liberado, che indica un mercenario che presta servizio alla banda dietro compenso, e legal, che indica chi non è stato ancora schedato dalla polizia. Gli ultimi attentati mortali addebitati allETA sono luccisione, il 1º dicembre del 2007, delle due guardie civili Fernando Trapero, di 23 anni, e Raúl Centeno, di 24[5], dellimprenditore Ignacio Uría Mendizábal, 71 anni, proprietario e fondatore dellimpresa Altuna y Uría, impegnata nella costruzione della ferrovia ad alta velocità nei Paesi Baschi, avvenuto il 5 dicembre 2008, e, infine, di Isaías Carrasco, ex consigliere comunale del Partito Socialista Basco, ucciso il 7 marzo 2008 fuori dalla sua abitazione a Mondragón, nei Paesi Baschi. Prima di questultima azione, ETA ha provocato e rivendicato decine di attentati, che in gran maggioranza non hanno provocato vittime per labitudine dellETA di effettuare una telefonata di avvertimento due ore prima dellesplosione. La maggior parte sono riconducibili ad azioni dimostrative (come quelli verso obiettivi turistici) oppure a fini estorsivi ai danni di imprenditori baschi. Infatti, ancora oggi ETA continua a finanziarsi tramite una fitta rete destorsione che colpisce direttamente migliaia di imprenditori baschi e della vicina regione della Navarra.[6] Batasuna è considerato il suo braccio politico, e le sue attività sono state dichiarate illegali e sospese a partire dallagosto del 2002. Il 23 marzo 2006, lorganizzazione dichiara una tregua con lobiettivo di trovare una soluzione democratica al conflitto basco, tregua interrotta il 30 dicembre 2006 con lesplosione di un furgone-bomba in un parcheggio multipiano del terminal 4 dellaeroporto Barajas di Madrid. A fronte dei 2 morti e dei 19 feriti, il premier spagnolo Zapatero annuncia la sospensione del dialogo di pace con lETA. Il 10 gennaio 2011, l’Eta, inattiva da 17 mesi, ha annunciato un cessate il fuoco da loro definito «permanente», «generale» e «verificabile dalla comunità internazionale», anche se la sensazione di una tregua si era già avuta verso il mese di settembre del 2010, quando annunciò la fine delle operazioni offensive. Questa decisione è stata presa dai capi dellorganizzazione per avviare un processo di soluzione definitiva e per la fine dello scontro armato, nonostante continuino a sostenere il diritto allautodeterminazione e allunificazione dei territori baschi. Il 17 ottobre 2011, con un comunicato di un responsabile del Pnv che ha chiesto lanonimato, lETA ha deciso di porre definitivamente fine alla violenza, con lintenzione di fare un annuncio ufficiale in tal senso.[7] Il 20 ottobre 2011 lEta ha infatti annunciato la cessione definitiva della sua attività armata.[8] La storia dellETA comincia nel 1958, quando un gruppo di giovani studenti nazionalisti fonda lEuskadi ta Askatasuna (Paese Basco e Libertà). Il primo attentato avviene il 7 giugno del 1968, quando viene uccisa la guardia civile José Pardines; il 2 agosto dello stesso anno viene ucciso Melitón Manzanas, dirigente della Brigada Social (polizia politica) di Guipúzcoa. Il 20 dicembre 1973 viene assassinato lammiraglio Luis Carrero Blanco, capo del governo e successore designato del generale Francisco Franco, che aveva spazzato via nel lontano 1942 lautonomia basca. Con lui muoiono lautista ed un agente di scorta. La tecnica è quella dellutilizzo di una potentissima carica esplosiva piazzata in un tunnel sotto il livello della strada. La potenza dellesplosione scaraventò lautomobile dellammiraglio spagnolo ad oltre 40 metri di altezza. Alla morte del dittatore Francisco Franco fu concessa unamnistia ai membri dellorganizzazione, che però non servì a fermare la spirale di violenza ormai innescata. Attentati contro obiettivi civili e militari Nel 1974, dodici persone vengono uccise nellesplosione di una bomba alla caffetteria Rolando a Madrid. Il 4 ottobre 1976 lETA uccide, a San Sebastian, Juan Maria de Araluce y Villar, consigliere del Regno. Nel 1978 viene fondato Herri Batasuna, il partito nazionalista, considerato il braccio politico dellorganizzazione separatista. Il 29 luglio 1979, una serie di esplosioni colpisce alcuni obiettivi in Spagna, ovvero laeroporto di Madrid-Barajas, la stazione ferroviaria di Chamartin, nella periferia settentrionale di Madrid, e la stazione di Atocha nel centro della capitale. Le esplosioni provocano 7 morti e un centinaio di feriti. Il 12 aprile 1985 esplode una bomba in un ristorante di Torrejon, lEl Descanso, provocando 17 morti e 82 feriti; il ristorante era molto frequentato dal personale statunitense della vicina base aerea. Lattentato viene rivendicato anche dalla Jihad islamica. Il 14 luglio 1986 unautobomba esplode in piazza della Repubblica Dominicana, a Madrid, uccidendo 12 agenti della Guardia Civil. Il 19 giugno 1987 unautobomba esplode nel sotterraneo di un grande magazzino del centro commerciale Hipercor (parte de El Corte Inglés), a Barcellona, provocando 21 morti e 45 feriti. In occasione di questo attentato lETA diramò un comunicato in cui affermava che «si è trattato di un errore». L11 dicembre dello stesso anno, a Saragozza, unautobomba davanti a un palazzo della Guardia Civil uccide 11 persone e provoca 40 i feriti. Il 29 maggio 1991 dieci persone rimangono uccise in un attentato contro la Guardia Civil di Vic, nei dintorni di Barcellona. Dopo numerosi altri attentati e omicidi eccellenti, avviene un tentativo fallito di negoziato ad Algeri tra il governo spagnolo e lETA. Morte le speranze di un accordo, nel 1992 viene arrestato il capo militare dellorganizzazione, Francisco Mugica Garmendia, nome di battaglia Artapalo. Insegna alla memoria dellAmmiraglio Luis Carrero Blanco, militare e politico spagnolo, capo del governo durante il franchismo, ucciso dallETA: mentre tornava dalla chiesa dove ogni giorno assisteva alla messa, la sua automobile saltò in aria a causa di un ordigno, con 100 chili di esplosivo, collocato sotto la strada. La macchina di Carrero Blanco si sollevò da terra per oltre trenta metri, scavalcando un palazzo di sei piani ed atterrando nel cortile interno del palazzo stesso. Incredibilmente, Carrero Blanco sopravvisse, ma morì poco dopo a causa delle ferite riportate. Con lui morirono lispettore di polizia di scorta e lautista. Il 21 giugno 1992 unautobomba esplode nel centro di Madrid al passaggio di un convoglio militare, provocando sette morti e 36 feriti. Nel 1995 lETA uccide Gregorio Ordonez, presidente del Partito Popolare nei Paesi Baschi. Nel 1997 avviene il rapimento, a Bilbao, di Miguel Angel Blanco Garrido, consigliere comunale del Partito popolare, successivamente assassinato, e avviene anche lassassinio di un magistrato del Tribunale supremo, Rafael Martinez Emperador. Poco dopo, 23 capi del partito Herri Batasuna vengono condannati a sette anni di carcere con laccusa di legami con lETA. Loffensiva sempre più dura del governo Aznar costringe lETA, nel settembre 1998, ad annunciare la prima tregua a tempo indeterminato della sua storia. Ma allinizio del 2000 riprendono le ostilità, con una serie di omicidi mirati. Il 30 ottobre 2000 viene ucciso José Francisco Querol, giudice della camera militare della Corte suprema spagnola, e pochi giorni dopo è la volta dellex ministro Ernest Lluch. Il 24 settembre 2002 un agente della guardia civile venne ucciso fra le città di Leiza e Berastegui, nella provincia di Guipúzcoa; nello stesso episodio rimasero feriti altri due agenti. Dopo gli attentati dell11 settembre 2001, lUnione Europea inserisce lETA in una speciale lista contenente le organizzazioni terroristiche contro cui adottare misure di repressione.[9] Mentre il giudice Baltasar Garzón sospende le attività di Batasuna e ne sequestra i beni, la polizia francese arresta due capi dellETA. In primo momento le autorità spagnole attribuirono allETA gli attentati ai treni di Madrid dell11 marzo 2004, ma le inchieste parlamentari e giudiziarie non hanno poi confermato questa ipotesi.[10] Gli Stati Uniti hanno dichiarato Batasuna unorganizzazione terroristica nel maggio 2003, e nel dicembre dello stesso anno viene catturato il presunto capo dellorganizzazione, Ibon Fernandez Iradi, sfuggito allarresto un anno prima. Alle 3:30 del 17 novembre 2008 viene catturato a Cauterets in Francia Mikel Garikoitz Aspiazu Rubina, nome di battaglia Txeroki. Secondo il governo spagnolo, Txeroki sarebbe il capo dei commandi ETA da cinque anni ed è il terrorista più ricercato di Spagna. L8 dicembre 2008 viene catturato a Gerde, in Francia, il suo presunto successore al comando militare di ETA, Aitzol Iriondo, insieme a Eneko Zarrabeitia Salterain e al liberado Aitor Artetxe. Ore più tardi vengono fermate a Irún altre tre persone, considerate responsabili di aver collaborato allincontro tra i tre etarra nella località francese.[11] Il 31 dicembre 2008 è stata colpita a Bilbao la sede principale dellEuskal Irrati Telebista, la radio televisione basca. Il 18 aprile 2009 viene arrestato a Perpignan, in territorio francese, Jurdan Martitegi Lizaso, soprannominato il gigante del comando Vizcaya per via dei suoi quasi 2 metri di statura e per la sua appartenenza allimportante commando etarra, ora disarticolato dalle autorità. Martitegi si stava recando, insieme al liberado Mikel Oroz, ad un incontro col legal Alex Uriarte Cuadrado, nipote di Eloy Uriarte Díaz de Gereñu, storico esponente dellorganizzazione, conosciuto col nome di Señor Robles. Nellambito della stessa indagine, sono state arrestate in territorio spagnolo altre sei persone.[12] Un attentato è avvenuto il 29 luglio 2009 a Burgos, con 65 feriti, ed il 30 luglio 2009 a Maiorca con due agenti della Guardia Civile uccisi. Il 28 febbraio 2010 viene catturato in Normandia (Francia), con unoperazione congiunta franco-spagnola, il nuovo capo militare dellETA ricercato dal 1997 Ibon Gogeascoechea (nome di battaglia Arronategui), assieme ad altri due dirigenti del gruppo separatista. Il 20 maggio 2010 è stato arrestato il presunto responsabile dellala militare dellorganizzazione, Mikel Kabikoitz Carrera Sarobe, noto con lalias di Ata, nella località francese di Bayonne. Bibliografia e riferimenti In lingua italiana: Agirre Julen, Operazione Ogro: come e perché abbiamo giustiziato Carrero Blanco, Roma, Alfani,1975 Alfonso Botti. La questione basca. Dalle origini allo scioglimento di Batasuna. 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Posted on: Sat, 19 Oct 2013 09:49:08 +0000

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