E’ con grande amarezza e dolore che ho appreso il provvedimento - TopicsExpress



          

E’ con grande amarezza e dolore che ho appreso il provvedimento cautelare di arresto ai domiciliari di M.R. Lorenzetti, emanato dalla Procura di Firenze. L’accusa riguarda un indagine avviata nove mesi fa e dopo appena qualche mese, la nomina a Presidente di Italfer. I reati da quanto è dato sapere sono quelli dell’avviso di garanzia: “Abuso d’ufficio, corruzione e associazione a delinquere”. In particolare sarebbe accusata di essersi adoperata perché venissero pagate due società impegnate nei lavori dell’Alta velocità a Firenze, per le quali i versamenti erano in ritardo: “In cambio avrebbe ricevuto presunti favori professionali per il marito”. Va ricordato che Maria Rita Lorenzetti è indagata anche in Umbria nell’inchiesta denominata “sanitopoli” per avere favorito la promozione della sua ex segretaria. Dico subito che la magistratura deve fare il proprio mestiere che è quello di accertare celermente ogni responsabilità e agire di conseguenza senza sconto per nessuno. Confido che Maria Rita si dimetta subito dall’incarico e restituisca il mandato di Presidente della Italfer, come certo farà, in ragione di una libertà di difesa dalle accuse senza vincolo alcuno. Quindi non commento la gravità delle accuse e non assumo eventuali difese. A queste ci penseranno gli avvocati e i giudici e i processi se ci saranno. Tuttavia, a tutti quei cialtroni che, in questo momento, prendono a pretesto l’arresto di M.R. Lorenzetti per gridare ed inveire contro la cosiddetta casta, contro la politica e le clientele, e contro le oligarchie che, secondo costoro, il Pd rappresenta, si sappia che questa plebaglia ha in testa un solo obbiettivo quello di mettere in discussione ed infangare il suo ruolo di governo, in Umbria e nel Paese. Adesso diranno che è una zarina, una dalemiana, uno spregiudicata, una conservatrice e tanto altro. Personalmente non ho mai frequentato M.R.Lorenzetti. Ci siamo sempre visti in momenti Istituzionali. La prima volta l’ho conosciuta di fronte al portone del Liceo Classico Mariotti, mentre stavamo distribuendo volantini, contro le squadracce fasciste che nell’autunno del 1970 imperversavano in città. Lei, cattolica, per conto del Manifesto e io per conto della Federazione giovanile comunista italiana mi accusò di essere socialdemocratico e venduto ai padroni, tant’è che la spintonai bruscamente contro il portone del liceo. Il tempo trascorse, si iscrisse al Pci e lavorò alacremente per superare l’egemonia della Dc e l’alleanza con il Psi a Foligno, divenne sindaco di quella città, deputato e Presidente della Regione Umbria forse la prima donna ha ricoprire il prestigioso incarico. Il suo contributo allo sviluppo dell’Umbria è stato fondamentale in tutti e tre i ruoli. Forse nessun dirigente, è stato vicino agli interessi della sua città e dell’Umbria. Non si può negare e lo dico ai suoi detrattori, che con la sua guida la nostra Regione ha conosciuto un forte sviluppo, relativo alla grande mole di investimenti nelle infrastrutture, in agricoltura, nell’industria manifatturiera, nell’ammodernamento della rete commerciale e nei servizi e ciò lo ha fatto in virtù degli interessi generali e non per quelli particolari. Quando il terremoto devastò Assisi, Foligno, Nocera e la Valnerina e tanti altri Comuni dell’Umbria fu in prima fila nell’opera di ricostruzione, ottenendo finanziamenti importanti e scegliendo procedure e modalità di ricostruzione esemplari e degni di esempio per tutto il nostro Paese. Recentemente mi sono recato a Foligno ed entrato in un bar ho commentato con il gestore il mio stupore nel costatare il radicale cambiamento subito da Foligno dopo gli interventi post terremoto. Ricordavo le vie e i vicoli, le abitazioni e i malmessi esercizi commerciali del centro storico malandati, degradati e cadenti ed ora le vie ripavimentate, le case, le chiese, gli edifici pubblici restaurati e ristrutturati, le facciate intonacate, i negozi sfavillanti. E così in periferia e nelle frazioni. Una signora, sentendo questi discorsi disse: “Lei si è arricchita e possiede 16 case”. Sapevo che Maria Rita Lorenzetti era figlia di un ferroviere non particolarmente benestante e che gli incarichi pubblici ricevuti potevano dare qualche beneficio economico. Non conosco il marito e ne il suo patrimonio, so che fa l’ingegnere in uno studio associato. Quello che so certamente è che non si è certamente arricchita come intendono questi spara pettegolezzi e panzane da cortile. Mi indignai molto con questa signora, perché non si può sempre, mentre si tenta di ragionare, discutere, valutare, definire un percorso economico, sociale e morale cadere sempre nel qualunquismo e nell’additare la politica come unico ed esclusivo male della nostra società. Chissà quanti saranno i cittadini umbri che non hanno mai ricevuto benefici, non sempre per meriti, ma anche per meriti, dai governi locali? La domanda la passo e la rivolgo a tutti coloro che oggi vogliono spazzare via le caste, i politici, i partiti etc. etc.
Posted on: Mon, 16 Sep 2013 18:34:54 +0000

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