E’ impossibile nascondere la delusione per il lavoro della Commissione dei saggi sulle riforme rispetto al tema principe, cioè la forma di Stato e di governo. La Commissione si è limitata ad illustrare le tre forme possibili, presidenzialismo, semipresidenzialismo, premierato, con tutte le loro implicazioni, compresa la legge elettorale, e i riflessi sul potere dei cittadini. Un lavoro utile, ma le forme di Stato e di governo non sono certo tipi di caffè tra cui scegliere il migliore. Il semipresidenzialismo funziona in Francia, il presidenzialismo funziona negli Stati Uniti, in Germania funziona il cancellierato alla Merkel. Ognuno è efficiente nel suo paese. Ciò che non funziona in Italia è l’attuale assemblearismo, tutto il potere al Parlamento, il bicameralismo perfetto, lo stuolo dei parlamentari. I saggi non dovevano fermarsi all’illustrazione delle varie soluzioni possibili. Dovevano dirci quale forma di Stato e di governo fosse la più adatta alla realtà italiana, tenendo non tanto conto delle forze politiche in gioco quanto della cultura, del costume, della realtà economica e dell’Italia. Un lavoro che li avrebbe fatalmente portati a pronunciarsi per il presidenzialismo. Una nota positiva, invece, per la concordia sull’abolizione del bicameralismo perfetto, sulla riduzione del numero dei parlamentari e sulla riforma del titolo V della Costituzione.
Posted on: Wed, 18 Sep 2013 14:04:31 +0000