FAVOLA tratta dallincontro dibattito: Baci coccole e carezze di - TopicsExpress



          

FAVOLA tratta dallincontro dibattito: Baci coccole e carezze di sabato 30 novembre 2013... C’era una volta il mondo delle favole…quel mondo dove magicamente ci siamo trovate qualche anno fa, in una giornata d’autunno…quel mondo dove tutto incanta e stupisce…tutto è fantastico eppure così reale. In questo mondo C’era una quercia. Era grande e vecchia e tutti la chiamavano La Quercia. Viveva lì da tanti anni, aveva conosciuto generazioni di scoiattoli, formiche, passerotti, persino gufi e civette! conosceva i nomi di tutte le stelle, ospitava amanti,bambini solitari, vegliava sulle notti d’amore di tante innamorati che sincontravano pieni di gioia al chiaro di luna e incidevano i loro nomi, le loro iniziali, nella sua corteccia. allora le due ragazze Si ricordarono di lei e pensarono:- E’ la più alta e anziana del paese, lei saprà che cosa sono le “CAREZZE”! Rallegrate da questa speranza, presero a correre più forte che potevano tanto erano curiose della risposta che la saggia Quercia gli avrebbe dato. -Quercia! Quercia! Una lieve brezza fece mormorare i rami assonnati. -Quercia, svegliati! Sai dirci cosa sono le carezze? E i baci? E le coccole! Un ramo del saggio albero, aiutato dal vento, gli indicò il grande appezzamento di terreno davanti ai loro occhi.-Ma Quercia, cos’è questo! Noi vogliamo conoscere il vero significato delle carezze… La Quercia non rispose, ma lentamente dalla terra una radice forte e robusta si sollevò fino a formare un gradino: le invitava a salire per guardare dall’alto e scoprire l’arcano. Le ragazze accettarono l’invito e si fecero aiutare ad arrampicarsi sui suoi possenti rami, decise a scendere solo quando avessero capito il segreto delle carezze. Allora la grande Quercia disse alle due ragazze di guardarsi intorno: siete in un grande giardino, …osservate ciò che vi circonda…guardate lì giù: ecco un pezzo di terreno che va pulito, vangato, concimato, curato se si vuole che produca i frutti desiderati…In un giardino abbandonato a se stesso crescono erbacce, spine; in esso si possono annidare animali di vario genere, parassiti. In un giardino trascurato, disordinato, non coltivato, non ci si trova bene: ci si sporca, non si vede dove posare i piedi. Le due ragazze ascoltavano affascinate. Fu come se un nuovo flusso di vita scorresse dalle radici più piccole fino ai rami più esposti, fino alle foglie; lalbero sentì che si stava allargando, sentì con le radici che anche nella terra cera vita e calore. “Ciò che bisogna fare – continuava La saggia Quercia -è innanzitutto verificare lo stato di salute di questo terreno…bisognerà allora Tagliare, sfrondare, potare, pulire, gettare via ciò che in superficie ingombra, dà fastidio, occupa inutilmente lo spazio. Bisognerà Vangare, rivoltare la terra, rinfrescare e ossigenare così da poter dare respiro al terreno, portare alla luce parti prima sconosciute, mettere in evidenza potenzialità, risvegliare interessi e nuove energie… Bisognerà ancora Curare, coltivare, preparare un terreno vivo ricco di vitamine, di sostanze nutritive perché il giardino ha bisogno di cure, chiede nutrimento, domanda rispetto. Bisognerà quindi Nutrire, arricchire il terreno per dargli nutrimento altrimenti diventa sterile, senza vita. Aprite le mani, ecco una mia piccola Ghianda…ora bisognerà Seminarla…la semina è qualcosa di misterioso, e la Ghianda esige un particolare tipo di terreno…un terreno che con le semplici operazioni preliminari che vi ho accennato ha ancora bisogno di qualcosa e cioè di confronto, di profonda accettazione di se stessi con le proprie paure, contraddizioni e nello stesso tempo accettazione delle paure, differenze, delle opinioni, delle posizioni dell’altro. Guardate la Ghianda che avete in mano, prestate attenzione, non abbiate fretta, sentite la sua unicità e irripetibilità, ascoltate cosa ha da dirci, è al suo interno la motivazione a diventare quell’unica e splendida quercia, alta e frondosa, o bassa e massiccia che la ghianda stessa cercherà di essere. Una volta anch’io ero stata piccola e avevo tratto origine da una ghianda. Alla fine bisognerà far posto alla luce, insomma Creare le condizioni per la vita…è questo il segreto!!! Ora permettetevi che mille splendidi soli illuminino e riscaldino, abbondanti pioggie bagnino, forti venti accarezzino e avvolgano la vostra ghianda…e ricordate che “Il futuro di ogni quercia è nascosto in ogni ghianda.
Posted on: Mon, 02 Dec 2013 13:37:33 +0000

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