GRILLO LEVASORE TOMBALE Che ci volete fare? A casa Grillo fanno - TopicsExpress



          

GRILLO LEVASORE TOMBALE Che ci volete fare? A casa Grillo fanno così. Dicono una cosa in pubblico e poi ne fanno unaltra opposta in privato. Infatti, vale ladagio: vizi privati e pubbliche virtù. Allora, da che pulpito viene la predica? Grillini non siate grullini. Sveglia... RAGIONIER BEPPE GRILLO, rammenta questi due articoli giornalistici pubblicati dal quotidiano IL TEMPO? Si narra della sua evasione fiscale e della conseguente richiesta della sua società immobiliare GESTIMAR di usufruire non di uno, bensì di due condoni tombali offerti dal governo Berlusconi, grazie al ministro del ramo, tale Tremonti (altra conoscenza Aspen con filiazione Rockefeller). Nel suo curriculum cè anche un condonocementizio per la sua villa di SantIlario sulle colline di Genova. E in grado di smentire queste notizie documentate con fatti concreti e non con i soliti starnazzamenti urlati?IL TEMPO, 16/11/2005 24:00 Beppe Grillo imprenditore berlusconiano Che lo facessero società come la Parmalat sotto il profilo fiscale o altri sotto laspetto ambientale, per Beppe Grillo il condono è sempre stato un vero tabù. Per il Beppe Grillo comico e tribuno di piazza, naturalmente. Non per i Grillo imprenditore e immobiliarista. Perché in quel caso passava in secondo piano lopinione dei suoi blogger o qualche testo di piazza pronunciato con parole troppo avventate. E Giuseppe Grillo detto Beppe insieme al fratello Andrea quel condono, anzi larticolo 9 della legge sul condono fiscale di Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, proprio la norma sul condono tombale, lhanno utilizzata con grande sapienza. Non una, ma due volte, perché mentre in parlamento impazzavano le polemiche sulla riapertura dei termini per prorogare a tutto il 2002 la grazia fiscale già concessa per il periodo 1997-2001, i Grillo risfruttavano la possibilità. Come? Nei bilanci 2002 e 2003 della propria immobiliare, la Gestimar srl con sede a Genova e casette in giro per lItalia. Così scrive Andrea Grillo nel bilancio 2002, mettendo avanti le mani anche per conto del fratello Beppe (che ha il 99 per cento delle azioni): «In considerazione della possibilità concessa dalla legge finanziaria 2003 di definire la propria posizione fiscale con riferimento ai periodi di imposta dal 1997 al 2001, fermo restando il convincimento circa la correttezza e la liceità delloperato sinora eseguito, si è ritenuto opportuno di avvalersi della fattispecie definitoria di cui allarticolo 9 della predetta legge (condono Tombale)». Piccola decisione un po nascosta in bilancio e fra mille scuse e inutili professioni di correttezza (applicare il vituperato condono fiscale berlusconiano non era infatti obbligatorio), di cui non si trova più traccia nel bilancio 2004 della Gestimar, che alla fine paga anche un sacco di tasse, più del 60 per cento sul piccolo utile realizzato. In questo caso ben diversamente dalle holding di Adriano Celentano e di Roberto Benigni, come raccontato in questi giorni da Il Tempo. Ma era stato proprio Beppe Grillo, non Celentano o Benigni a tuonare contro i condoni nel giugno 2004, in una vibrante lettera rivolta al direttore del quotidiano La Repubblica. Rivolto ai deputati della Casa delle Libertà, aveva sostenuto: «Mettiamo, per ipotesi, che costoro non abbiano mai rubato, evaso le tasse, corrotto un finanziere o un giudice, maneggiato fondi neri, società offshore, P2, tangenti e condoni...» . Già, i condoni come quello che il Grillo imprenditore aveva appena utilizzato... Per altro in buonissima compagnia. Perché altri indignati tuonanti come lui, dalla società editrice dellUnità, al Caf del Lazio controllato dalla Cgil, fino a quasi tutte le società per azioni controllate dai democratici di sinistra, quel condono tombale lavevano usato a man bassa e perfino per cifre ben più significative. Sarà piccolo, ma è il conflitto di interesse di tutti gli indignati speciali del centrosinistra italiano... La Gestimar dei fratelli Grillo è una società immobiliare con una decina di proprietà sparse fra Liguria e Sardegna. Il portafoglio al costo storico immobilizzato sfiora il milioncino di euro, ma il valore di mercato è probabilmente molto superiore. In bilancio figurano tre unità immobiliari a Marineledda, Golfo degli Aranci, e una casa a Porto Cervo. Due immobili commerciali ad uso ufficio sono controllati a Casella e a Genova Nervi, mentre altre proprietà ad uso civile e commerciale sono solo citate in un elenco indistinto. Lattività della società e i suoi stessi bilanci sono resi possibili da un finanziamento infruttifero da parte del socio Giuseppe Grillo, per un ammontare di 461 milioni di euro, riportato nello stato patrimoniale della società come debito. iltempo.it/politica/2005/11/16/beppe-grillo-imprenditore-berlusconiano-1.1074633 IL TEMPO, 25/09/2009 05:15 Il Grillo parlante si pappa la sanatoria Ma mi faccia il piacere, avrebbe detto un comico doc come Totò. I grandi volti dellumorismo italiano sono spesso devoti allantiberlusconismo. È il caso di personaggi che vivono la propria professione a metà tra un palcoscenico di un teatro e di un comizio. Professionisti come Beppe Grillo, Adriano Celentano, Roberto Benigni. Tre nomi che non risparmiano critiche a Silvio Berlusconi. Peccato che proprio dalle decisioni del Cavaliere, e del suo superministro Giulio Tremonti, hanno in passato raccolto grandi frutti. Non si contano le proteste, su internet o in piazza, del comico genovese contro il famoso «condono tombale» della XIV legislatura. Per Grillo era un provvedimento-tabù. Ma solo per il Grillo «parlante», per quello imprenditore era come musica. Beppe e suo fratello Andrea quel condono lhanno utilizzato. E ben due volte. Nei bilanci 2002 e 2003 della loro immobiliare, la Gestimar srl: «In considerazione della possibilità concessa dalla legge finanziaria 2003 - scrive Andrea Grillo - di definire la propria posizione fiscale con riferimento ai periodi dimposta dal 1997 al 2001, fermo restando il convincimento circa la correttezza delloperato finora eseguito, si è ritenuto opportuno avvalersi della fattispecie definitoria di cui larticolo 9 della predetta legge (condono Tombale)». Beppe Grillo non è lunico che ha usufruito delle agevolazioni fiscali. Nella lista cè anche il nome di Adriano Celentano, il cantante che saltuariamente commenta fatti politici sul Corriere e appare su Rai Uno per esibirsi nel suo repertorio canoro e, alloccorrenza, criticare il centrodestra. Lholding di famiglia, la Clan Celentano srl, sotto il governo Berlusconi registrava una pressione fiscale del 14,92 per cento. Gli anni di bilancio erano il 2002, 2003 e 2004. Nel triennio la società ha fatturato dodici milioni e 623 mila euro e non registrava neppure un lavoratore dipendente. Un altro storico castigatore del Cavaliere, anzi di Silviuccio, di Silviaccio, è Roberto Benigni. Amato dagli italiani perché fuoriclasse nel mondo del cinema e della risata, ha anche lui approfittato di alcuni provvedimenti varati dal governo Berlusconi. Negli anni in cui Celentano usufruiva di pressioni fiscali pari al 14,92 per cento, Benigni e sua moglie Nicoletta Braschi si sono fatti portar via dal fisco solo il 4,49 per cento dei guadagni della Melampo cinematografica srl, tra il 2001 e il 2004. Anni in cui da sottolineare non cè solo che il centrodestra era al governo, ma anche che Benigni offriva al pubblico grandi capolavori come «La vita è bella», il colossal «Pinocchio» o «La tigre e la neve». Anni doro, insomma. Dove il fatturato superava i cento milioni di euro, ma lutile ammontava a 10,2 milioni. Con un assegno indirizzato all casella postale dello Stato di soli 459 mila euro..
Posted on: Sat, 17 May 2014 19:58:38 +0000

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