Gino Paoli, a pochi giorni di distanza dal suo insediamento come - TopicsExpress



          

Gino Paoli, a pochi giorni di distanza dal suo insediamento come presidente della SIAE, è intervenuto al “Music Italy Show” di Bologna, concedendosi a un’intervista dell’amico e collega Gianni Morandi. I due artisti hanno parlato delle loro esperienze musicali e dei grandi personaggi che hanno costellato l’indimenticabile fase creativa iniziata negli anni Sessanta. Tra tanti ricordi ed emozioni in musica, non poteva mancare un accenno alla nuova importante carica istituzionale – quella appunto di presidente della SIAE – che Paoli è stato chiamato ad esercitare in rappresentanza degli autori ed editori italiani. Una carica elettiva, segno dell’indipendenza di una categoria – quella dei produttori d’arte e cultura – che ha sempre fatto dell’esigenza di libertà un vessillo e una bandiera. «La SIAE è un presidio di libertà» ha affermato il neo-presidente con la fulminante capacità di sintesi che è propria dei grandi autori. Un esperto di marketing, nell’apprezzarne l’impatto comunicativo, potrebbe definire questa frase uno slogan. Ma per chi conosce Paoli e il mondo della creazione artistica e musicale, non si tratta solo della classica frase a effetto. È molto di più. Un messaggio simbolico denso di contenuto emotivo. Che poggia su una verità storica. Pochi infatti sanno che il diritto d’autore, inteso nel senso moderno, nasce durante la Rivoluzione Francese. L’epoca che più d’ogni altra, viene associata all’idea di libertà. E tra le tante conquiste di libertà che caratterizzano l’epoca moderna, c’è anche quella dell’autore d’arte e cultura: la libertà di vivere del proprio lavoro, garantita dalla remunerazione per diritto d’autore, senza essere assoggettato al volere dei potenti e dei regnanti (che erano gli unici committenti dell’artista nelle epoche più antiche). Ma, come ogni conquista, anche la libertà dell’autore non è mai definitiva. Va continuamente sostenuta e difesa. Proprio in questi giorni è in atto, presso il Parlamento europeo e nella sede del G8, la discussione sui trattati del commercio internazionale. Una petizione dei cineasti francesi, sottoscritta anche da molti autori italiani, chiede che le opere dell’ingegno siano sottratte alle logiche commerciali che caratterizzano la circolazione delle altre merci. Sulla sfondo la battaglia planetaria per la tutela dei diritti online. Una battaglia della quale è protagonista anche la SIAE. Che agisce, appunto – per ribadire le parole del presidente Gino Paoli – come «presidio di libertà» per gli autori. goo.gl/UWgvd
Posted on: Tue, 18 Jun 2013 07:44:24 +0000

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