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Giorgio Canali Da Wikipedia, lenciclopedia libera. bussola Disambiguazione – Se stai cercando lomonimo allenatore di calcio, vedi Giorgio Canali (allenatore). Voce da controllare Questa voce o sezione sullargomento cantanti è ritenuta da controllare. Motivo: Voce POV, decisamente piena di pareri personali; da rimettere a posto eliminando giudizi soggettivi Partecipa alla discussione e/o correggi la voce. Questa voce non è neutrale! Questa voce o sezione sullargomento musicisti è ritenuta non neutrale. Motivo: toni enfatici in alcuni punti Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Nessuna nota a piè di pagina Questa voce o sezione sullargomento musica è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali. 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Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. « Io penso che alla fin fine quello che vale, soprattutto, è la gente che urla fuori.[1] » (Giorgio Canali) « La musica classica mi fa furiosamente incazzare, la musica contemporanea mi innervosisce e dopo picchio i bambini che non ho, il jazz mi fa venire i brufoli, letno e il folk scatenano in me ondate di razzismo fanatico che Borghezio mi fa ridere, la musica leggera mi diverte una volta su un milione… Quando metto un disco nel lettore, è sempre un disco che puzza di elettricità, è più forte di me.[2][3] » (Giorgio Canali) « E quando si predicava nessun futuro, nessun futuro, ti ho visto incrociare le dita dietro la schiena. E il risultato è qua[4] » (Giorgio Canali - Nessun Presente) Giorgio Canali Giorgio Canali, Deposito Giordani, Pordenone (2012) Giorgio Canali, Deposito Giordani, Pordenone (2012) Nazionalità Italia Italia Genere Punk rock Alternative rock Musica dautore Periodo di attività 1990 – in attività Strumento Chitarra Voce Armonica a bocca Gruppo attuale Rossofuoco Gruppi precedenti CCCP Fedeli alla linea Consorzio Suonatori Indipendenti PG3R Album pubblicati 20 Studio 13 Live 5 Raccolte 4 Giorgio Canali (Predappio, 26 luglio 1958) è un chitarrista, cantautore e produttore discografico italiano. Indice [nascondi] 1 Biografia 2 La poetica 3 I temi affrontati 3.1 Il primo album: Che fine ha fatto Lazlotòz (1998) 3.2 Rossofuoco 3.3 Giorgio Canali & Rossofuoco 3.4 Tutti contro tutti 3.5 Nostra Signora Della Dinamite 3.6 Rojo 4 Dal vivo 5 Giudizi e recensioni 6 Discografia 6.1 con i Politrio 6.2 con i CCCP Fedeli alla linea 6.3 con i Consorzio Suonatori Indipendenti 6.4 con i Per Grazia Ricevuta 6.5 Solista 6.6 con i Rossofuoco 7 Note 8 Voci correlate 9 Altri progetti 10 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] Giorgio Canali, Corallo Rock Club, Scandiano (RE) (2009) Inizia la carriera musicale verso la fine degli anni settanta come voce di varie band punk rock locali della scena romagnola. Allinizio degli anni ottanta, con lavvento di nuove tecnologie elettroniche (come il protocollo MIDI) inizia ad interessarsi alla musica elettronica e dà vita, insieme a Roberto Zoli, a diversi progetti musicali che culminano nella fondazione di Politrio e nella pubblicazione del disco Effetto Eisenhower nel 1986. Lapproccio al lato più tecnico della musica lo porta a collaborare come tecnico del suono con la PFM e con i Litfiba. Conosce i CCCP Fedeli alla linea nel 1989, durante la tournée congiunta tra questi ultimi e i Litfiba in Unione Sovietica. Entra successivamente a far parte dei CCCP insieme ad altri fuoriusciti dei Litfiba, Gianni Maroccolo e Ringo De Palma. Nel 1990 partecipa come chitarrista e come tecnico del suono allultimo disco dei CCCP, Epica Etica Etnica Pathos. Allinizio degli anni novanta, dopo lo scioglimento dei CCCP Fedeli alla linea, si trasferisce quasi stabilmente in Francia. Collabora ai tour dei Noir Désir e produce i tre dischi dei Corman & Tuscadu. Suona anche la chitarra nel secondo album Pestacle. Nel 1992 fonda il Consorzio Suonatori Indipendenti insieme ad altri ex membri dei CCCP Fedeli alla linea. Nel gruppo affianca alle chitarre Massimo Zamboni e alla voce Giovanni Lindo Ferretti. Durante lesperienza del C.S.I. prosegue un progetto solista che culmina nel disco Che fine ha fatto Lazlotòz del 1998. Nel 1999 realizza la colonna sonora per il film Guardami di Davide Ferrario. Dopo la fine dei C.S.I. e la divisione dei due fondatori, Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, sviluppa ulteriormente il suo progetto solista e raccoglie alcuni dei musicisti che lo avevano affiancato nel tour di Lazlotòz in una formazione stabile, i Rossofuoco, che lo accompagnerà in tutti i dischi successivi. Ad oggi proprio il gruppo Giorgio Canali & Rossofuoco rappresenta lattività artistica e musicale più rilevante, che ha portato alla pubblicazione di cinque album: Rossofuoco, Giorgio Canali & Rossofuoco (diverso dal primo omonimo, caratterizzato dalla copertina dellalbum recante una freccia che indica in basso), Tutti contro tutti, Nostra Signora Della Dinamite e Rojo. Canali è considerato una delle maggiori realtà del rock alternativo italiano, per qualità e carisma, testi lucidi e potenti, impatto sonoro. Dal 2001, parallelamente allesperienza solista, è ancora a fianco di Giovanni Lindo Ferretti nei PGR ancora in veste di chitarrista. Da notare che i due collaborano e sono buoni amici pur condividendo ben poco dellattuale visione ideologica e, soprattutto, religiosa dellex cantante dei CCCP Fedeli alla linea.[5] Delle controverse prese di posizione da parte di Ferretti, Canali si è peraltro sempre dichiarato poco sorpreso, difendendo anzi la coerenza del cantautore nel corso degli anni.[6] Dopo i Corman & Tuscadu, negli ultimi anni Canali è tornato diverse volte a ricoprire il ruolo di produttore. Tra i dischi più famosi da lui prodotti lomonimo esordio dei Verdena (1999), Sguardo contemporaneo di Bugo (2006) e Canzoni da spiaggia deturpata di Le luci della centrale elettrica, dove partecipa come chitarrista. Ha collaborato con molti gruppi italiani e stranieri: Nobraino, Marlene Kuntz, Vanvera, Noir Désir, Litfiba, Timoria, Miura, Premiata Forneria Marconi, Yo Yo Mundi, Tre Allegri Ragazzi Morti, Frigidaire Tango, Virginiana Miller, Ulan Bator, Melt, Wolfango, Santo Niente, (P)neumatica, Quinto Stato, Zen Circus, Masoko, Hic Niger Est con lalbum Primo parallelo dove partecipa come chitarrista, Operaja Criminale(2012) con lalbum Roma, guanti e Argento e Nolatzco. La poetica[modifica | modifica sorgente] I testi cantati da Giorgio Canali rappresentano il punto di forza della sua produzione artistica[senza fonte]. Ormai distante dalla poetica di Giovanni Lindo Ferretti dei tempi dei CCCP Fedeli alla linea, conserva comunque il fascino di quellepoca, ma non ha nulla a che fare con la recente svolta filocattolica[senza fonte]. Allinterno di unevoluzione piuttosto marcata dal primo album ai lavori odierni, Canali ha comunque mantenuto delle caratteristiche fondamentali: cinico, arrabbiato, corrosivo, maledetto, scrive testi potenti e dimpatto, sempre in violento contrasto con ogni deriva perbenista[senza fonte]. La politica ha un ruolo centrale, ma non per questo Canali deve essere considerato un cantante schiettamente ideologico, come invece poteva dirsi - almeno per quanto concerneva liconografia - dei CCCP Fedeli alla linea. Al contrario, lontano dalla lotta di palazzo, Canali parla di una politica respirata per le strade, vissuta sulla pelle dei più deboli o di chi, più semplicemente, non condivide derive autoritarie[senza fonte]. Si tratta di una visione politica piena di fierezza partigiana, anarchica, incendiaria, come espresso nella canzone Lettera del compagno lazlo al colonnello Valerio (attualmente non pubblicata ma ascoltabile qui[7], in cui viene citato un personaggio realmente esistito nella Resistenza, il Colonnello Valerio, alias Walter Audisio. Il testo è incentrato sulla situazione creatasi dopo la conclusione della Resistenza: viene descritta unItalia non ancora libera, nella quale i fascisti sono rimasti impuniti. Scritta in occasione delluscita della compilation Materiali Resistenti, prodotta per la festa del 25 aprile 2010, veniva esclusa da questultima in quanto contenente due bestemmie[senza fonte]. Tale motivazione ufficiale appariva poco convincente, in quanto le due espressioni in oggetto erano artisticamente coerenti col violento sentimento di rabbia descritto[senza fonte]. Non a caso anche lo stesso Canali ironizzava sul punto, affermando sarcasticamente che la canzone sarebbe stata esclusa perché a nessuno piace come suona sta cazzo di armonica, come affermato nellesibizione live di Frigento del 14 agosto 2010, qui visibile [7]. La vera motivazione, in verità, pare identificabile nellestrema distanza tra la visione di Canali ed il buonismo della memoria condivisa[senza fonte]. Numerosi anche i testi di diverso tenore, lontani dalla politica e più strettamente legati ad una lucida visione della quotidianità o a temi più intimi. I temi affrontati[modifica | modifica sorgente] I testi di Canali si sono modificati in una direzione non lineare col trascorrere del tempo, oscillando tra momenti relativamente intimisti ed altri schiettamente rabbiosi[senza fonte]. Una breve lettura dei testi delle canzoni più significative dei vari album permette di valutarne levoluzione. Il primo album: Che fine ha fatto Lazlotòz (1998)[modifica | modifica sorgente] Il disco desordio di Giorgio Canali (ancora senza i Rossofuoco), contenente 12 tracce, non cerca un equilibrio preciso[senza fonte]: vi sono canzoni tipicamente rock, ma con atmosfere dilatate ed ampio spazio lasciato alla poetica, altre decisamente feroci. Nel primo gruppo spicca Nuvole e Bleriot che partendo dallaria piuttosto densa di un bistrot, cita limpresa del pioniere dellaviazione Louis Blériot, per spaziare fino a tematiche esistenziali dampio respiro. Allestremo opposto si trova 1,2,3,1000 Vietnam, in francese, rabbiosa e violenta: da notare come Canali suoni da anni una chitarra su cui è presente la bandiera del Vietnam, a ricordo di una resistenza armata risultata vincitrice - con mezzi non pacifici - sullimperialismo occidentale. Tale scelta, del resto, fa perfettamente parte del personaggio: lo stesso Canali, in un diverso testo, canta: Non ho nessuna pregiudiziale se sono io a decidere a chi sparare. Di tuttaltro tenore Lazlotoz, riferita al nome volutamente storpiato di Laszlo Toth, ungherese con problemi psichiatrici divenuto famoso per aver vandalizzato la Pietà vaticana; si tratta di una canzone ironica e dissacrante: raffigura Dio in una surreale quotidianità domestica, costretto tra il rumore della Santa Messa in Tv e i rimproveri di una moglie isterica. Rossofuoco[modifica | modifica sorgente] Secondo album di Giorgio Canali ma il primo come Giorgio Canali & Rossofuoco, 11 tracce, mostra un suono più maturo rispetto al precedente, privilegiando lievemente lo spazio dedicato alle canzoni meno dure. Tale concetto, tuttavia, non va frainteso: in Questa è la fine, ad esempio, dietro ad un sound relativamente tranquillo, cela un affresco da fine del mondo (tema presente più volte nella discografia): Sugli schermi solo noia, pioggia di missili su Gaza e qualche faccia da troia. Non mancano pezzi più distorti e chiaramente rock: Rossocome è fra le canzoni che coinvolgono di più il pubblico nei live. La rabbia è ancora il sentimento dominante, acuita dalle incolmabili differenze di classe: un lavavetri naufragato in questisola spartitraffico urla contro il mondo e le berline in leasing meditando vendette forse solo immaginate, forse assolutamente prossime. Giorgio Canali & Rossofuoco[modifica | modifica sorgente] Album formato da 10 tracce, dal titolo identico al precedente, rimane distinguibile per la diversa copertina (recante una freccia orientata verso il basso). Si apre con Precipito, originale celebrazione del senso di vuoto e caduta. Non manca linquietante presenza di telecamere, abbagliate poiché Precipito, come una supernova risplendo, precipito come Icaro, come una meteora. Fulminante il riff di No pasaran, in cui torna tutta laggressività che sembrava passata in secondo piano; non si salva nessuno: tutti costretti tra Padani, mediolani, stilisti, morti cani e qualche mostro fotogenico. Uno, nessuno, centomila quotidiani, il non pensiero unico. Rimane sullo sfondo un fumoso e poco delineato noi di sinistra, rimasto con i nostri pugni alzati ad illuderci beati mentre il resto della società lo superava e travolgeva. Sullo stesso tono Questa è una canzone damore in cui da una canzone damore costellata di sospiri e baci teneri, si viene scagliati in un rosso inferno: sono una scimmia col telecomando mi viene una gran voglia di prendermi a calci che tanto è inutile cambiare canale. Ancor più devastante Rime con niente: nei brevi istanti intercorsi fra un calcio sui denti e laltro la verità può folgorarti, poi se ne va col successivo calcio. Resta la coscienza di aver capito tutto per un istante e, in relazione alla fortuna, resta qualche dente. Qui il disagio non è più solo politico: è ben più profondo ed esistenziale. Non manca una vera canzone damore, sincera e sofferta: Questa no. Tutti contro tutti[modifica | modifica sorgente] Il titolo del quarto album (10 tracce) sgombra immediatamente il campo da ogni dubbio: è laggressività ad essere privilegiata. Fondamentale la dedica a Federico Aldrovandi, giovane ucciso a Ferrara dalla polizia il 25 settembre 2005. La brillante Alealè, autocitazione di una precedente traccia in francese del primo album (Coule la vie), reca una spietata e lucidissima descrizione sociologica di una modernità odiosa e xenofoba, ossessionata dal sesso e ben felice di perdere la propria libertà a favore di una presunta sicurezza: la libertà futura è un pompino in tv senza censura; e stazioni e parchi liberi dalbanesi arabi o simili, accade che la libertà è partecipazione agli utili, e tutto questo controllare - dicono - è per la tua tranquillità. Swiss hyde è unistantanea altrettanto nitida della follia imperante, eletta classe dirigente: sono i soliti fascisti revisionati e le loro innumerevoli (e spesso irriconoscibili) derivazioni a detenere il potere politico, economico e mediatico. Il testo, nella sua provocatorietà schiettamente punk, è anche liberatorio: ah i soliti idioti, i pidusti liftati, le nuovissime avventure del governo, le lacrime sul piccolo schermo. Le preghiere alla radio, fratelli dItalia sul podio, ma quando arriva questepifania che se li porta tutti via? E vaffanculo il buonsenso, qui comincia la festa e ascolti quella voce che ti urla: Uccidi! Uccidi! nella testa!. Nostra Signora Della Dinamite[modifica | modifica sorgente] Se tutti i precedenti album rappresentavano unoscillazione tra tematiche diverse, tutte inserite nello stesso solco, le 10 tracce di Nostra Signora della dinamite indicano una decisa rottura. Il lato intimista è decisamente preponderante e, probabilmente per questa ragione, è lalbum meno amato dai fan attratti dai suoni più rock e dai testi più arrabbiati mentre è molto apprezzato da chi ne sa cogliere quegli aspetti intimi che Canali ha voluto raccontare. Non manca, tuttavia, qualche pezzo memorabile, fra cui spicca Quello della foto. Si tratta di una delle tracce più rilevanti dellintera discografia, incentrata sul tema dellevanescenza dellidentità e sorretta da un imponente crescendo musicale che parte con diradata tranquillità e diventa, man mano, serratissimo. Canali invoca loblio, limpalpabilità dellesistenza, il non essere come tratti distintivi della propria personalità (anche se il messaggio è probabilmente universale). Non è un testo psicanalitico, piuttosto filosofico: linconscio si intravede tra le righe, ma vè di più: sono il vuoto e la dimenticanza nei confronti di sé stessi ad essere preponderanti, in unamnesia esistenziale eletta ad elemento fondante della condizione umana: Io sono il mai, io sono il senza, io sono linesistenza, io sono il buio, non ci sono e non cero, io sono la dissolvenza al nero. E quella stessa tendenza alla scomparsa è anche unaspirazione, condizione non raggiunta ma auspicabile, mezzo definitivo di diserzione da lacci e costrizioni della modernità: io sono quello di cui non si chiede, io sono quello che non si vede, sono la fuga, il cammino perduto, io sono il disertore ignoto, sono il refuso, la latitanza, la distrazione, la dimenticanza. Ma si può anche leggere, nella stessa atmosfera, anche un potentissimo senso di angoscia nel non poter cristallizzare la propria identità in qualcosa di chiaramente percepibile o in unesistenza monolitica, che viene invece esclusa dallevanescenza dellessere; al massimo si può chiedere: Ditemi qualcosa di più, vorrei per favore avere notizie di me, datemi un indizio in più, qualcosa che mi aiuti a capire. Che fine ho fatto? Che cosa mi è successo di nuovo? Che cosa faccio? Dove mi trovo?. Definitiva la risposta: Io non esisto, io sono il vuoto, sono quello tagliato via dalla foto. Nostra signora della dinamite si muove sullo stesso terreno il mondo vive il suo miraggio di essere reale, ma in termini più psicologici: via dalle rotte solite delle mie depressioni, qualcuno abbatta questi angeli, hanno rotto i coglioni. Ci si trova di nuovo tra crisi diplomatiche e crescite economiche, nel mezzo delle quali restano solo le fantasie degli incubi che siamo noi. Respira ancora è lunica traccia nello stile dei vecchi album. La rabbia cè e, in più, emerge il terrore, amplificato dalla mancanza di indizi sullentità (non meglio definita) che, nonostante tutto, minacciosamente, respira ancora: leggo la mia fine nei suoi occhi, riassunta in una sola parola: uccidi! E respira ancora. Rojo[modifica | modifica sorgente] Ultimo album, uscito a fine agosto 2011, è stato anticipato dallanteprima Carmagnola #3. Canali aspetta la rivoluzione, finora rimandata per mancanza di coraggio e troppa pazienza, nel frattempo pensa alla Rivoluzione Francese ed alla Resistenza; avremmo bisogno di gridare: evviva il suono del cannone!. Proprio questa tematica abbraccia lintero album, ancora una volta connotato da unatmosfera diversa. Finora la rabbia di Canali era sempre indirizzata contro le derive autoritarie imboccate dalla politica e contro il disgregarsi del tessuto sociale, lacerato dallossessione per la sicurezza, dal razzismo o dalla semplice idiozia, prima diffusa ad arte e poi fatta propria da vasta parte della popolazione. Già ai tempi di Che fine ha fatto Lazlotoz Canali cantava: senza stare a pensare alla ferocia naziskin a Berlino o al ghigno di Jean-Marie Le Pen guarda il tuo salumiere che faccia ha. La civiltà nata in Italia dalla Resistenza e consolidata nelle innumerevoli lotte successive era in pericolo, ma cera ancora qualcosa da difendere. Con Rojo è tutto diverso: quel processo di erosione di quanto vi era di buono è definitivamente terminato; il peggio ha stravinto e non resta che rifugiarsi nel privato, o nella lotta violenta. Vi è, paradossalmente, anche dellallegria: quella di chi non ha più nulla da perdere e che può, finalmente, giocarsi il tutto per tutto. Per queste ragioni lalbum si apre con Regola #1. Si tratta di una traccia feroce, di benvenuto nella rivolta, se non nella guerra civile: Benvenuti al mondo, state entrando nel poligono di tiro dalla porta sul fondo, muovere il culo veloce, correre zig-zagando, cecchini sui tetti che sparano a comando. Ma non vi è nessuna repulsione buonista di fronte ad un contesto così violento: sanpietrini, bastoni, dateci sotto! Regola numero uno: sfasciare tutto!. Piuttosto i rivoltosi diventano protagonisti del reality show più eccitante del mondo: le mille telecamere piazzate nellossessione del controllo del territorio diventano le impotenti testimoni della ribellione. Occorre illustrare la possibilità di interpretazioni diverse, in cui non vi è nulla di particolarmente eroico in quelle rivolte, dominate da personaggi strumentalizzati e votati al vandalismo fine a sé stesso. Tuttavia il continuo riferimento - in buona parte dellalbum - a tematiche di tipo rivoluzionario (voglio una rivolta al giorno allora dellaperitivo) fa pensare ad una denuncia diversa, non rivolta contro la rabbia popolare, ma contro i vari Comandanti finiti a passare i loro giorni al mare fra tavole da surf e occhiali a specchio, come nella ironica Risoluzione strategica#6. Particolarmente ispirata anche Controvento, descrizione di un viaggio in auto con la testa altrove, tra nuovi respiri in piazze lontane (probabile riferimento alla Primavera Araba) ed il superare ogni limite, in questo mondo che va troppo piano. Dal vivo[modifica | modifica sorgente] I concerti live di Giorgio Canali & Rossofuoco costituiscono certamente la modalità espressiva più congeniale alla musica finora descritta. Si svolgono, in genere, in locali piccoli, con palchi bassi e niente scenografia, a prezzi estremamente popolari (spesso intorno ai 5 euro o gratuitamente). Lesperienza comprende - irrinunciabilmente - la possibilità di guardarsi negli occhi. La percezione della rabbia è dellintensità delle canzoni è certamente amplificata e il sound è fortemente elettrico, distorto e caratterizzato dalla batteria di Luca Martelli, picchiatore instancabile dotato di una potenza dallo stile decisamente heavy metal. Il tasso alcolico delle serate è in genere molto elevato, anche grazie al drink preferito di Canali, il gin tonic. Canali, per la maggior parte del tempo, suona la sua storica chitarra elettrica con la bandiera del Vietnam, meno spesso canta solamente e, nei live più recenti, per un paio di canzoni suona larmonica. Il suo rapporto con il pubblico è piuttosto ironico e dissacrante rispetto ad ogni stereotipo da rock star, spesso si monta gli strumenti da solo. La formazione della band è mutata più volte, la più recente prevede, oltre a Luca Martelli alla batteria, Marco Greco alla chitarra elettrica, Nanni Fanelli al basso elettrico e Stewie DalCol alle chitarre. Il nome Giorgio Canali & Rossofuoco indica la maggior parte delle date, con la formazione al completo ed il sound più rock ed elettrico. Il nome Giorgio Canali & Rossotiepido indica le serate acustiche, Giorgio Canali & Rossosolo (più raro) fa riferimento ai concerti con la formazione più scarna. Un gesto tipico di Canali consiste nel dare forti testate al microfono, circostanza a volte accompagnata da bestemmie di vario genere. Tale aspetto merita un breve chiarimento, proposto dallo stesso Canali la blasfemia pesa ed incide moltissimo. Pensa a come gli antiabortisti, gli antiminchialisti o quelli contro leutanasia... pensa – dico – a come loro mi mettono continuamente a disagio privandomi della possibilità di scegliere anche solo della mia vita e della mia morte. Pensa a come mi offendono ogni volta che aprono bocca. Pensa. Io bestemmio, e siamo pari. Anzi, quando cè il solito benpensante che mi ammonisce: Guarda, la bestemmia è solo un modo volgare di offendere chi crede in una cosa a cui tu non credi e se bestemmi è perché in fondo dimostri di credere anche tu..., io rispondo No! Questo è lunico modo che mi resta per esprimere quel disappunto verso di loro e per far sentire, per un momento, anche loro offesi e fuori posto. Come fanno reiteratamente col sottoscritto[8] Si tratta, nel complesso, di unesperienza estremamente intensa e catartica, dalla quale si va via senza voce, con la consapevolezza che, nonostante tutto, il rock è ancora vivo. E se è vero che il pensiero unico ha già vinto, esiste ancora gente a cui ciò non sta affatto bene ed è pronto a gridartelo in faccia. Giudizi e recensioni[modifica | modifica sorgente] Barnaba Ponchielli alluscita di Giorgio Canali & Rossofuoco (2004) ha scritto su Zero 51 di Bologna (p. 43): “Larrabbiato Canali è un anarco-anacronistico cantautore punk. E il suo rossofuoco è nichilismo decadente di sinistra, sconfitto e incazzato, autoironico e tabagista allultimo stadio. Una bestia rara qui da noi. E questo terzo disco a suo nome, dopo un inizio tranquillo (...) alza i volumi e la densità dei testi, fitti fitti di sarcasmo e cinismo da attempato giovane che se ne fotte del tempo che gli appesantisce gli organi interni (...). Sdegno sparato in faccia senza vergogna: hasta la vista siempre comandante Giorgio Canali. Discografia[modifica | modifica sorgente] con i Politrio[modifica | modifica sorgente] 1986 - Effetto Eisenhower (Rockgarage - p.e.a.c.e.) con i CCCP Fedeli alla linea[modifica | modifica sorgente] 1990 - Epica Etica Etnica Pathos (Virgin) 1992 - Ecco i miei gioielli (raccolta, Virgin) 1994 - Enjoy CCCP (raccolta, Virgin) 1996 - Live in Punkow (Virgin) con i Consorzio Suonatori Indipendenti[modifica | modifica sorgente] 1993 - Maciste contro tutti (con Üstmamò e Disciplinatha) 1994 - Ko de mondo 1994 - In quiete 1996 - Linea Gotica 1997 - Tabula Rasa Elettrificata 1998 - La terra, la guerra, una questione privata 2001 - Noi non ci saremo, vol. 1 2002 - Noi non ci saremo, vol. 2 con i Per Grazia Ricevuta[modifica | modifica sorgente] 2002 - Per grazia ricevuta 2003 - Montesole 29 giugno 2001 2004 - Danime e danimali 2009 - Ultime notizie di cronaca Solista[modifica | modifica sorgente] 1998 - Che fine ha fatto Lazlotòz con i Rossofuoco[modifica | modifica sorgente] 2002 - Rossofuoco 2004 - Giorgio Canali & Rossofuoco 2007 - Tutti contro tutti 2009 - Nostra Signora Della Dinamite 2011 - Rojo 2011 - Fatevi fottere ancora un po - allegato alla biografia Fatevi fottere, tiratura limitata autografata e numerata, 333 copie Note[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Thu, 21 Nov 2013 22:46:03 +0000

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