Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha rilasciato una lunga - TopicsExpress



          

Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha rilasciato una lunga intervista a Il Romanista. Eccone una parte.Sulla Tessera del tifoso: “Da presidente del Coni io non posso certo criticare una legge dello stato che, assieme ad altri soggetti, sono chiamato ad applicare. Però bisogna riconoscere che la Tessera del tifoso non ha risolto i problemi. Ci sono testimonianze che attestano il contrario: non ci scordiamo che nel caso da cui siamo partiti indubbiamente c’è il comportamento violento dei delinquenti travestiti da tifosi, ma a monte di tutto c’è il fatto che era stato comunicato loro che, malgrado fossero tesserati non avrebbero potuto assistere alla partita. Ho appreso peraltro che la Nocerina è la squadra con il maggior numero di tesserati, 1.500, della Prima e Seconda Divisione. È chiaro che c’erano state denunce e minacce rimbalzate sui social network e quindi il questore e il prefetto hanno agito di conseguenza, però allora mi viene spontaneo domandarmi: e allora la Tessera del tifoso a cosa serve?”Sul suo tifo per la Roma: “Io odio l’ipocrisia. Tutti sanno della mia grande passione giallorossa e io non intendo nasconderla. Ciò non mi impedisce, ovviamente, di essere del tutto al di sopra delle parti nel mio ruolo e, semmai, di essere ancora più esigente verso tutti, a cominciare da quelli che mi sono più vicini per fede calcistica.”Sul progetto per il nuovo stadio della Roma: “Con la nuova legge non ci sono più alibi per nessuno, a parte, naturalmente, la compatibilità economica dell’operazione. Questa legge non elimina il dovere dei soggetti interessati a rispettare vincoli e norme di legge, però facilita le cose e accorcia i tempi per la realizzazione degli impianti. Sulla carta gli elementi per chiudere rapidamente la partita ci sono tutti, poi spetta ai soggetti interessati e alle istituzioni darsi da fare. Io so che la proprietà americana della Roma, l’ha ribadito qualche giorno fa anche il presidente James Pallotta, vuole fare lo stadio a tutti i costi e quindi confido che sarà fatto, anche perché sono per natura ottimista. Spero che abbiamo capito però che in Italia per fare una cosa non basta averne diritto, ma bisogna che ci sia qualcuno che ci lavori a tempo pieno, per vincere le inerzie burocratiche.”Sulla stagione della Roma: “Ho detto fin dall’inizio che mi aspettavo che facessimo bene, ma non mi aspettavo che facessimo così bene. Sono rimasto sorpreso dai risultati e penso che possiamo proseguire nella scia positiva.”Su Rudi Garcia: “Non lo conosco personalmente anche se spero di aver presto l’occasione di incontrarlo, ma ho parlato sia con chi lo conosce in Francia sia con gli ambienti di Trigoria. Per esempio Francesco Totti che all’inizio era in un atteggiamento di curiosa attesa, adesso me ne parla in modo esaltante soprattutto sul piano della personalità e della serietà. È un allenatore che non lascia nulla al caso, meticoloso, con grande rispetto verso le persone, attento al merito. Mi pare che nulla gli faccia paura e che sappia come gestire la situazione. È proprio quello che ci voleva qui alla Roma.”Su Totti: “Anche i sassi sanno quanto sia forte il mio rapporto con Francesco. Non sono sorpreso delle sue prestazioni sapendo come e quanto lavori. Lui sa che ha gli occhi della gente puntati addosso da tutto il mondo e tenendoci a fare bella figura è ancora più professionista. Fino all’infortunio infatti ha dimostrato a tutti, anche agli scettici, che come lui non c’è nessuno.Se lo porterei ai Mondiali? Certo. Credo che quando si arriverà a definire la lista dei convocati lui e Prandelli, che si stimano tantissimo, si vedranno e faranno le loro valutazioni.”Sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi: “Non è un pallino mio o del Coni, dev’essere un obiettivo del paese. Vedo in giro molto pessimismo. Io vorrei consegnare ai giovani un sogno da coltivare, stiamo parlando di un progetto a lunga scadenza. Non possiamo mettere una città contro l’altra, la candidatura che uscirà dovrà essere condivisa da tutti. E vorrei anche sottolineare che l’esperienza londinese ci dice che le Olimpiadi possano lasciare un segno molto positivo nella città e nel paese che le ospita, come è accaduto a Londra. Le chance di Roma sono molto forti, ma non si tratta di una scelta obbligata.”
Posted on: Sun, 17 Nov 2013 12:19:27 +0000

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