Golpe in Egitto, sospesa la Costituzione Morsi destituito: “Io - TopicsExpress



          

Golpe in Egitto, sospesa la Costituzione Morsi destituito: “Io presidente eletto” Arrestati i leader dei Fratelli musulmani Colpo di Stato delle forze armate, esplode la festa di piazza Tahrir L’ex numero uno sarebbe ai domiciliari: opposizione pacifica alla road map. Stop al Parlamento Il golpe dei militari è arrivato. L’esercito destituisce il presidente Morsi e l’Egitto precipita nel caos. Cala la notte su una piazza Tahrir stracolma, mentre i carri armati presidiano i punti nevralgici del Cairo. L’annuncio dei militari arriva poco dopo le 21: «Mohamed Morsi non è più il presidente dell’Egitto». La replica del leader è immediata: «Sollecito civili e militari a rispettare la legge e la costituzione a non accettare il golpe che riporta indietro l’Egitto». Poi in tarda serata su Youtube viene diffuso un discorso preregistrato in cui Morsi - del quale si sono perse le tracce dalla fine del pomeriggio e che si troverebbe agli arresti domiciliari - afferma di essere «il presidente eletto» ed esorta i suoi a difendere la sua legittimità. L’INTERVENTO DEI MILITARI Un intero paese col fiato sospeso ha atteso per tutto il giorno l’esito della scadenza del drammatico ultimatum dato dai militari a Morsi. Ma scattate le 16.30 ora locale il comunicato delle forze armate non è arrivato. Sono arrivati, invece, indizi sempre più insistenti e visibili di un intervento dei militari. Alle voci sempre più diffuse di un golpe in atto, di arresti domiciliari per il primo presidente dei Fratelli musulmani, di un divieto di espatrio per lui e per la cerchia ristretta di dirigenti della Fratellanza, si sono aggiunte le notizie su imponenti movimenti di mezzi blindati e di truppe soprattutto nella zona del palazzo presidenziale di Ittahadeya. Nella nottata, riferisce l’agenzia di Stato, le forze di sicurezza egiziane hanno tratto in arresto il leader del partito dei Fratelli musulmani Saad el Katatni, e il capo dei parlamentari dello stesso partito, al Bayumi. Ma il quotidiano al Ahram parla di ordini di arresto per 300 membri del partito. L’INCUBO GUERRA CIVILE Che tutto fosse pronto per l’annuncio lo faceva intuire la mobilitazione alla televisione di Stato, dove militari e forze della sicurezza hanno presidiato le redazione e soprattutto gli accessi agli studios televisivi dai quali trasmettere le dirette. Nell’attesa quasi parossistica, le piazze si sono riempite fino all’inverosimile già dal primo pomeriggio in coincidenza con il count down per la fine dell’ultimatum. Anche le piazze pro Morsi si sono riempite, aggravando le preoccupazioni che col calare della sera e l’aumentare della grande incertezza fossero quasi inevitabili nuovo scontri fra le opposte fazioni, come quelli che ieri sera, solo al Cairo, hanno provocato 25 morti, anche se il numero è destinato a salire ancora. Malgrado i tentativi delle forze armate di spingere al dialogo e allentare la tensione, il presidente Mohamed Morsi «non ha risposto alle domande della gente»., commentava a sera il ministro della Difesa egiziano Abdel Fattah el Sissi. “MEGLIO MORIRE” In mattinata si era diffusa la notizia che le forze armate avrebbero diffuso un comunicato alle 16.30 ora locale, la stessa in Italia, esattamente allo scadere dell’ultimatum lanciato 48 ore fa a Morsi per ingiungergli di trovare una soluzione condivisa con le forze di opposizione per tenere in considerazione le rivendicazioni di milioni di persone, in quella che la Bbc ha definito «la più grande manifestazione politica nella storia dell’umanità». Ma Morsi ha fatto scorrere le ore ribadendo in maniera quasi ossessiva di avere la legittimità dalla sua parte in quanto presidente eletto. A metà giornata un nuovo drammatico messaggio del portavoce della presidenza: «È meglio per il presidente, che altrimenti riconsegnerebbe il paese ai giorni della dittatura, morire in piedi come un albero». L’ULTIMO TENTATIVO Solo qualche minuto primo dello scadere dell’ultimatum la presidenza ha diffuso una nota che conteneva una ipotesi di road map del presidente. Governo di coalizione e commissione per redigere una nuova costituzione da sottoporre al nuovo parlamento. Un tentativo fuori tempo massimo, che non sembra essere il motivo del ritardo nell’annuncio delle forze armate sulle sue deliberazioni anche se trattative e contatti, riferiscono varie fonti, si sono susseguiti nel corso del pomeriggio per assicurare una via di uscita dalla crisi che eviti quello che il consigliere per gli affari esteri di Morsi Essam el Haddad ha definito «un bagno di sangue». IL MONDO ALLA FINESTRA Il ministro della Difesa Abdel Fattah el Sissi ha incontrato questa mattina i vertici delle forze armate e nel corso della giornata i leader delle opposizioni, delle istituzioni religiose e di alcuni partiti islamici ma non la Fratellanza e le correnti salafite che le sono più vicine, che non hanno accolto l’invito. Ma nemmeno al termine di questi colloqui è arrivato l’atteso comunicato. In un drammatico crescendo di notizie sui social network, a colmare il silenzio delle voci ufficiali, il portavoce della Fratellanza ha scritto in serata: «È in corso un vero e proprio golpe militare in Egitto. I carri armati si stanno muovendo nelle strade». Gli Usa per l’ennesima volta negli ultimi giorni hanno espresso la loro preoccupazione sollecitando una soluzione politica. Forse anche questo un appello fuori tempo massimo.
Posted on: Wed, 03 Jul 2013 23:42:53 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015