HA LIN di Giuseppe Diodati pubblicato il 29/09/2006 elimina - modifica - mi piace - preferiti Cammino tra l’erba alta, violo le regole del sentiero, se mai serpenti hanno ragioni io non posso conoscerle. Il richiamo degli uccelli mi angoscia alquanto. La jungla ha insetti alieni, non li ammazzi nemmeno con il mitra. Spalmo ributtanti creme, ma ammorbo solo il diavolo. Ho paura solo se sento il silenzio. Ho visto l’effetto del fosforo, ho cominciato a prendere roba, non riuscivo a dormire, Ha lin mi aiutava a dimenticare. Dicono che le tigri sono scappate. Ha lin aveva la pelle che odora d’erba, faceva l’amore come una gatta, ma io la roba la prendevo lo stesso, senza non puoi andare avanti. La barca ci aspetta coperta. Ci sono troppi tronchi nel fiume, a volte nascondono teste, contro sole non riesco a vedere, nemmeno con i miei occhiali. Una farfalla poggiata sulla prua. Aveva un neo vicino al ginocchio, forse mi stavo innamorando di Ha lin, non credevo quando me l’hanno detto, ho pianto per tutta la notte. Aerei che vanno a colpire lontano. Il sergente mi ha spezzato le ossa, la bomba nel bar era di Ha lin, mi ha detto che non capisco un cazzo, che i Vietcong sono fatti così. Gli uccelli non fanno rumore, silenzio. Ha lin ti ho amato davvero, rivedo ancora i tuoi occhi, mentre il fiume Mekong si tinge di rosso, nemmeno il tempo di una preghiera.
Posted on: Fri, 30 Aug 2013 12:12:47 +0000
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