Hanno già rovesciato la realtà. Il Re dei Moniti Napolitano sta zitto, Letta esprime fiducia a prescindere (Martedì fugherà i dubbi, nessuna zona dombra) e tutti felici e contenti. Il caso Cancellieri sta beneficiando del solito effetto-disinnesco dei marpioni della politica: ciò che è palesemente sbagliato e abnorme, diventa (attraverso la grancassa mediatico-politico bipartisan) normale, giusto, logico: addirittura umanitario. Non sbaglia chi ha sbagliato, ma chi (ancora) si indigna. In Italia funziona così. Nella solita apoteosi di immoralità analitica, cè perfino chi usa le parole della sorella di Stefano Cucchi per giustificare la Cancellieri. Ovviamente, per buona parte, coloro che ora strumentalizzano quelle parole sono gli stessi che minimizzarono la morte di Cucchi (magari dando ragione a Giovanardi) e oggi reputano eccessivo il risarcimento dato alla famiglia. Ilaria Cucchi ha difeso il ministro, quindi la Cancellieri ha fatto bene: sono arrivati a scrivere anche questo. In realtà la Cucchi, con cui in ogni caso è lecito essere in disaccordo (e chi scrive la conosce personalmente e la stima molto), ha detto altro: ha raccontato che la Cancellieri negli incontri privati le è sembrata umana e che, se ci fosse stata lei al Ministero durante la detenzione del fratello, forse Stefano sarebbe ancora vivo. Non ha detto che la Cancellieri ha fatto bene ad adoperarsi per salvare personalmente la Ligresti, rimarcando infatti di non conoscere bene la situazione specifica. Il punto, qui, non è accertare che la Cancellieri sia o non sia una brava persona. Non dubito che lo sia. E senzaltro era preoccupata per le condizioni di Giulia Ligresti. Solo che, in qualità di Ministro, non doveva fare quella telefonata. E meno ancora doveva insistere per la scarcerazione della Ligresti con gli organi preposti (il fatto che non abbiano accettato le sue pressioni non rende la Cancellieri innocente). Se la Cancellieri lo fa con la Ligresti, che è sua amica e la cui famiglia ha sistematicamente aiutato lei come il figlio (con una buonuscita gigantesca), deve farlo anche con tutti gli altri detenuti che stanno male. Non solo in almeno altri 110 casi analoghi. Due pesi e due misure non si possono avere, non come Ministro della Giustizia. Ci sono troppe ombre (con buona pace del forlanico Letta), è nitida la sensazione (anche in carcere) che i potenti contino più dei poveracci e la copertina di Linus dellazione umanitaria fa ridere. Il Ministro Cancellieri è stato inopportuno, incoerente, parziale e inizialmente reticente, alimentando (anche in virtù dei suoi rapporti decennali coi Ligresti) dubbi sgradevolissimi. Peraltro è lennesimo errore della sua vita da ministro. In qualsiasi altro paese democratico non sarebbe già più ministro. Doveva essersi già dimessa, o al limite cacciata. Macché: con la Idem si poteva fare, perché era un pesce piccolo e inesperto. Con Alfano (Shalabayeva) e Cancellieri no. Il governo NapoliLetta li ha blindati. Loro si sentono intoccabili. E chi li sta a guardare e ancora si indigna conta un po meno di niente.
Posted on: Sun, 03 Nov 2013 08:44:48 +0000