I giudici al militante Tlt: legittima l’azione di - TopicsExpress



          

I giudici al militante Tlt: legittima l’azione di Equitalia Respinto il reclamo di un esponente del Movimento per una cartella di 80mila euro. «Nessun difetto di giurisdizione» tlt trieste libera trattato di pace Email + - di Corrado Barbacini Non esiste alcun difetto di giurisdizione dello Stato italiano nella zona A del Territorio Libero di Trieste. Lo hanno scritto anche le Nazioni Unite cancellando la questione Tlt dalle materie trattate. Si legge a chiare lettere nell’ordinanza del collegio presieduto da Raffaele Morvay e composto dal giudici Giulia Spadaro e Monica Pacilio che è stata depositata nei giorni scorsi e fa riferimento a un reclamo relativo al pagamento di una cartella esattoriale di Equitalia di un pignoramento mobiliare effettuato per conto di Friuli Venezia Giulia Strade nei confronti di Gianni Marussich. Oggetto del contenzioso - uno dei tanti diventati una sorta di bandiera per il movimento Trieste Libera - la somma di 80mila euro. Marussich nel reclamo, che appunto non è stato accolto, aveva rilevato che il difetto di giurisdizione di Trieste si fonda sul Trattato di pace del 1947 attuato dall’Italia con il decreto legislativo del 28 novembre 1947 che ha istituito il Territorio libero, atto che non è stato modificato dal trattato di Osimo non ratificato dai firmatari del trattato di Parigi. Ma non è così. Dopo una lunga e articolata analisi storica i giudici civili rilevano sostanzialmente alcuni concetti stoico-giuridici. «La mancata nomina del Governatore da parte del consiglio di sicurezza ha impedito lo svolgersi del complesso procedimento per la formazione della nuova comunità, anche se preventivamente riconosciuta dai contraenti del trattato, essendo tale nomina presupposto indispensabile per la costituzione dell’ente. D’altronde un ente si caratterizza accanto al territorio e alla popolazione dall’elemento dell’organizzazione politica: la mancata nomina del Governatore ha impedito la configurazione di tale elemento». E poi ancora: «Il fatto che non vi sia stata la costituzione del nuovo ente (il Tlt, ndr) non esaurisce la problematica relativa alla condizione giuridica internazionale dello spazio territoriale destinato al Tlt e non andato a farne parte per la mancata costituzione dell’ente». In sostanza, secondo i giudici, ci sono due orientamenti interpretativi. Secondo una prima posizione la sovranità italiana sarebbe cessata con l’entrata in vigore del Trattato di pace, senza che nessun’altra sovranità si sostituisse dando luogo a un’ipotesi di terra nullius sui generis sottoposta all’amministrazione militare ma «non appropriabile in quanto con specifica destinazione secondo le disposizioni del trattato». Secondo poi un’altra tesi invece la sovranità italiana «avrebbe continuato a sussistere in quanto la sua cessazione sarebbe stata condizionata al sorgere della nuova comunità del Territorio libero di Trieste, alla costituzione quindi dell’ente, «dimostrandosi invece impossibile - si legge - per la non funzionalità del Consiglio di sicurezza che non ha provveduto alla nomina del Governatore». Insomma: mancano di fatto i presupposti per la creazione di un territorio differente dall’Italia. Nel provvedimento i giudici esaminano - in rapporto all’istanza - anche la questione della validità degli accordi di Londra e gli effetti nell’ordinamento internazionale in relazione al Trattato di pace e alle funzioni accettate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite riguardo alla comunità che di conseguenza si doveva costituire. In questo senso «paiono quindi pienamente leciti l’abbandono dell’amministrazione militare della zona A da parte della Gran Bretagna e degli Stati Uniti nonché la conversione dell’amministrazione militare jugoslava in amministrazione civile e l’aggiustamento del territorio in due zone». Altro elemento fondamentale è quello dell’accordo proprio sul territorio libero conseguenza del trattato di pace. Da qui appunto l’infondatezza dell’eccezione di difetto di giurisdizione. E, per farla breve, il via al pignoramento - tutto italiano - di 80mila euro. Ieri intanto sul sito del movimento Trieste libera, è stata segnalata l’azione di hacker che in qualche modo rallentano l’attività del sito di Tlt. Finora la Digos - italiana - non ha ricevuto alcuna denuncia.
Posted on: Thu, 05 Sep 2013 23:41:48 +0000

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