IL DISSENZO NON E’ REATO Lettera aperta al Signor Ministro - TopicsExpress



          

IL DISSENZO NON E’ REATO Lettera aperta al Signor Ministro della Difesa dei Delegati della cat. “D GIROLAMO FOTI E MARCO VOTANO Noi Delegati CO.CE.R. INTEFORZE della Sez. ESERCITO della CTG.D “Graduati e Militari di Truppa”, all’interno della nostra Forza Armata ci sentiamo ghettizzati e considerati “Figli di un Dio minore”. Più volte abbiamo chiesto alla politica di essere auditi in Commissione Difesa per informarli sulla crescente condizione di malessere che c’è all’interno della nostra Categoria e l’unico ad essere audito di fronte ad una adeguata Commissione è stato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito! Ci ritroviamo all’interno di una rappresentanza militare “totalmente commissariata dalle Gerarchie”. Anziché risolvere i problemi al meglio, certe maggioranze compatte, unitamente a taluni personaggi di altre categorie, continuano a mantenere i privilegi di pochi. E’ noto a tutti come in questo mandato non siamo stati capaci di esprimerci nemmeno sui servizi armati a cinquant’anni, un problema denunciato da una minoranza dei Graduati con il surreale silenzio proprio dei rappresentanti delle categorie interessate. Sempre in questo mandato il nostro Presidente del CO.CE.R Esercito cantava vittoria dichiarando su facebook che avevano sbloccato gli stipendi, peccato che il giorno dopo usciva il comunicato del Consiglio dei Ministri che bloccava gli stipendi. Per lunghi mesi abbiamo sopportato tutto questo, addirittura la recente falsa informazione in circolazione sui siti sull’unificazione dei due ruoli “Graduati e Sergenti”, che ha creato da un lato false aspettative, e dall’altro un malessere strisciante dato dalla differenza con altri eserciti occidentali dove non si riscontrano a differenza della nostra componente “operativa” tutte queste limitazioni ad una giusta prospettiva di carriera. Di tutti questi “giochetti” noi ci siamo stancati, pretesti ben congeniati atti a soffocare i reali problemi , quelli sentiti dalla maggior parte degli operatori del comparto difesa quali sono i Graduati ed i militari di Truppa. Colleghi che oggi vivono un fortissimo malessere ma che sono sempre lì a servire il proprio paese, a far funzionare la complessa macchina della Difesa, la stessa macchina che non vuole e non cerca un vero rinnovamento culturale e di sistema. Altro che spirito di riforma, si tende a tagliare gli organici dei Ruoli destinati ai più giovani a discapito del mantenimento delle poltrone di altri. Una scala gerarchica che assume sempre più i contorni di una piramide rovesciata. Quanto sarà sostenibile un modello di si fatta natura? Nonostante la ricerca continua al dialogo ed alla mediazione, interessi di nicchia sembrano contare per taluni, più dell’interesse generale degli operatori. Non a caso sia nei riguardi del parere previsto per la legge sulla riforma dello strumento militare sia pure sul parere inerente i criteri per l’assegnazione del FESI, questa rappresentanza non è stata in grado di fornire i previsti pareri. Una vergogna alla quale diciamo con forza NOI NON CI STIAMO. Diciamo no alla grande operazione di distrazione di massa , operante in queste settimane per quanto concerne l’esodo a 50 anni con l’85%, degli emolumenti; Diciamo no ad un silenzio assordante su quanto sta accadendo ai nostri stipendi paralizzati ormai dal 2010; Diciamo no alla ghettizzazione di una intera categoria (la nostra) che nel medio termine si ritroverà per il 70% ad avere un’età compresa fra i 40 e 50 anni; Siamo stanchi di dover ascoltare Ruoli che invece di propendere verso l’alto per un miglioramento delle condizioni dei propri rappresentati, tenta di schiacciare la categoria dei Graduati per avvantaggiarsi di una “mancia” concessa a scapito del mantenimento di benefit ingiustificabili come quelli destinati alla nostra alta dirigenza. Noi non lo permetteremo, e metteremo in campo ogni stratagemma utile, nell’alveo della legalità, per contrastare tale mortificante condizione, fino a plateali forme di dissenso. Peccato che questa rappresentanza non ha mai preso il toro per le corna , una rappresentanza che si rispetti avrebbe dovuto esprimersi contro i stipendi da 400.000 € di pochi, e a favore della tutela degli ultimi dalla nostra grande famiglia. Parimente avrebbe dovuto insistere con la problematica di chi dopo meno di 16 anni di servizio termina la sua carriera e non ha nessun altro sbocco o stimolo per progredire, avrebbe dovuto evidenziare tutti quei vantaggi di “casta” che ancora esistono per l’accesso alle categorie superiori e che impediscono nei fatti che un Graduato abbia le stesse opportunità di altri ad accedere ai successivi Ruoli; Avrebbe dovuto esigere chiarezza sulle conseguenze dell’uranio impoverito dei vaccini e delle sostanze cancerogene presenti nei veicoli in dotazione; Avrebbe dovuto attenzionare il fenomeno del mobbing e del Bossing”, che sembrerebbe raggiungere soglie preoccupanti; “Avrebbe potuto chiedere lumi sul perché ancora oggi, nelle tabelle organiche somministrate alla politica e all’opinione pubblica in talune circostanze, il personale viene suddiviso in : Ufficiali, Sottufficiali e Truppa (facendo un minestrone che si presta ad interpretazioni sulle reali consistenze numeriche del personale in servizio permanente e sui precari delle Forze Armate), quando il Testo unico ci identifica e suddivide in : Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Truppa parificandoci professionalmente con i nostri pari grado dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia”. AVREBBE POTUTO, AVREBBE DOVUTO, ma la cruda verità e che non è in grado di farlo, vuoi per interessi di parte piuttosto che per mancanza di coraggio di taluni, vuoi pure per come la stessa rappresentanza “Gerarchico militare” è congeniata. Oggi, dopo l’ennesimo tentativo (andato male) di qualcuno, di aumentare la sperequazione che ci vede ultimi, e di fare una certa Rappresentanza solo a fini propagandistici, noi ci ritroviamo come sempre, SOLI, costretti come categoria ad abbandonare l’aula in massa, e far cadere per 2 volte il numero legale, per scongiurare una delibera “avvelenata” che aveva già pronta una maggioranza di Ufficiali Sottufficiali e Sergenti (ad eccezione di 3 delegati), la quale mirava a mettere in discussione la quota FESI dei Graduati con più17 anni di servizio. Ci auguriamo che un vero rinnovamento delle forze armate avvenga nel più breve tempo possibile, ove vi sia un sostanziale cambio generazionale e di mentalità. Ci auguriamo che si costituisca una commissione specifica per verificare concretamente le condizioni sociali, economiche e di carriera dei graduati e volontari in servizio permanente Ai militari, in passato è andata perfino la solidarietà di Benedetto XVI che attraverso la segreteria di Stato inviò >, a tutte le forze armate . Ci auguriamo che il Ministro della Difesa, che pure fa notare ad ogni dove, che le Forze Armate sono l’unica componente pubblica dello Stato che oggi vara una riforma strutturale, con il taglio di 40.000 “lavoratori”, possa andare oltre, e si occupi anche dei problemi chi il Personale sta affrontando come, e se vogliamo assai peggio, degli altri dipendenti pubblici. Ci auguriamo che il Ministro, quando si parla di privilegi, spieghi all’opinione pubblica che SI, esistono , E SONO ASSURDI, ma che in realtà sono ad appannaggio di pochi Gerarchi che si affaticano a che le cose non cambino, essi sono coloro i quali siedono a suo fianco nelle riunioni Ufficiali e che sono sentinelle attente “a che il giocattolo non si rompa”. Auspichiamo che il signor Ministro sensibilizzi la nostra amministrazione a che si occupi anche di problematiche che secondarie non sono come quelle sopra espresse oppure problematiche quali il ricongiungimento familiare e lo svecchiamento del personale, che nonostante tutto vede ancora fortissime resistenze atte a mantenere lo stato “de- quo”. Ci auguriamo che le nostre parole di dissenso non si tramutino in azioni di tipo persecutorio come già accaduto nel corso dell’anno con vere e proprie richieste di procedimenti disciplinari, o limitazioni al mandato per via di circolari interpretate ”all’occorrenza”, che abbiamo dovuto subire al fine di poter esprimere la nostra opinione. Tutto cio’ è stato al tempo segnalato con ogni mezzo a nostra disposizione all’attuale Presidente del CO.CE.R. INTERFORZE il GEN.C.A. SAVERIO COTTICELLI. Auspichiamo che il Sig.r Ministro faccia un’attenta valutazione sul documento ad esso ed ai massimi organi di Forza Armata consegnato in occasione dell’incontro sulla Riforma dello strumento militare; Siamo convinti che in questo tipo di rappresentanza, dove nessuno controlla i controllori, c’è un chiaro deficit in materia di diritti, schiacciati, umiliati e mortificati da possibili eccessi di potere, che trasformando, a nostro avviso, noi Graduati e Volontari di Truppa in merce di scambio per impietosire l’opinione pubblica e le alte istituzioni, per ricevere finanziamenti al fine di privilegiare i pochi che a modo loro impongono la propria autorità servendosi della nostra pelle. Auspichiamo che vengano estesi anche ai militari i diritti costituzionalmente garantiti a tutti i cittadini, in onore del sangue versato dai soldati e dai partigiani per liberare definitivamente il paese dalla dittatura essi ci hanno donato quel testamento che si chiama costituzione italiana . Sarebbe certamente assai più conveniente per i sottoscritti, adeguarsi o dimettersi, ma noi non ci pieghiamo. Continueremo ostinatamente a rappresentare il nostro personale a testa alta, consci che i risultati sin d’ora conseguiti sono poca cosa rispetto alle problematiche esistenti, ma determinati da oggi in poi, a raccontare al personale tramite tutti i liberi mezzi di informazione disponibili, su chi e come contrasta le più elementari richieste di tutela da parte di chi, come ogni altro cittadino che lavora, torna a casa come in Patria e pretende il rispetto per la propria dignità, economica e sociale. Concludiamo con questa frase del Professor Pietro Calamdrei che in occasione di un discorso a Milano il 25 maggio del 1955 sulla Costituzione disse : “Nell’articolo 52 io leggo, a proposito delle forze armate “L’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica, l’esercito di popolo, e questo è Garibaldi”. Grandi voci lontane, grandi nomi lontani. Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti. Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione!! Dietro ogni articolo di questa Costituzione noi umili servitori dello Stato vediamo quei giovani caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta. Dietro ad ogni nostra parola che abbiamo scritto in questa lettera, c’è una storia di un soldato che in questo momento rischia la vita per il paese, e di altri che oggi non sono più tra noi ed altri ancora che sono ammalati. Desideriamo non sentirci figli di un Dio minore all’interno della nostra istituzione. Ai sensi dellarticolo 21 della costituzione italiana, Firmatari della presente lettera, i delegati della CTG D dell’Esercito Italiano FOTI Girolamo - VOTANO Marco. N.B. graduati , delegati nazionali del COCER INTERFORZE SEZ. ESERCITO XI° MANDATO
Posted on: Thu, 21 Nov 2013 17:44:02 +0000

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