IL PLAYER #B Articolo di Paolo Brega Abbiamo più volte - TopicsExpress



          

IL PLAYER #B Articolo di Paolo Brega Abbiamo più volte affrontato il tema del Nuovo Ordine Mondiale e nel farlo abbiamo spesso parlato di massoneria e società segrete. Un universo molto ampio. La massoneria è organizzata in logge (cioè gruppetti, consigli, ambiti) orientati da un capo di livello superiore, che fa parte a sua volta di un altro consiglio, il cui orientatore è il capo e fa parte di un livello superiore, cioè partecipa alle riunioni del consiglio superiore e così via. Ci sono 33 livelli ufficiali nel rito scozzese e 12 in quello di York, ma il quadro è più complesso. Su questa logica è stata concepita anche la piramide di comando del #NWO attraverso la cui struttura e le organizzazioni che ne fanno parte il vertice riesce a governare (o tende a farlo) l’intero pianeta amministrandone la quasi totalità delle risorse e conseguentemente anche la vita stessa di miliardi di persone (il livello più basso della piramide). Il vertice della piramide, simboleggiato nel grafico sopra dalla Regina Elisabetta, è rappresentato dalla nobiltà nera, dall’aristocrazia occulta i cui nomi e la casata di appartenenza sono molto spesso sconosciuti ai più e corrisponde anche ai livelli più vicini e a diretto contatto con il punto apicale identificato dall’Occhio di Horus ovvero la discendenza diretta dalle antiche linee di sangue che si perdono nella notte dei tempi giungendo fino ai tempi biblici di prima di #Cristo e addirittura fino al Diluvio di dodicimila anni fa e oltre. Questi sono anche i custodi delle conoscenze esoteriche più segrete e occulte, forse in grado di consentire loro un contatto diretto con entità “aliene” abitanti quelle dimensioni parallele che chiamiamo piani astrali e dove dimorano soggetti identificabili nella mitologia come demoni – i Grandi Antichi della letteratura #Lovecraftiana volendo citare un esempio. Il pensiero ricorre alle riunioni presso il Bohemian Groove e ai riti pagani che vi hanno luogo dedicati al “Gufo”, ovvero al demone Moloch, e a cui partecipano alcuni tra gli uomini più potenti della terra. Il pensiero va anche a tutti quei delitti irrisolti o a persone scomparse, tra cui bambini, che il coraggioso Paolo Franceschetti collega non a caso all’intoccabile mondo dei ‘piani alti’ della massoneria: Cogne, Erba, #Rino Gaetano, Pantani, piuttosto che gli oltre 8 milioni di bambini scomparsi ogni anno, tra cui il caso della piccola Madeleine McCann nella cui scomparsa sarebbero coinvolti personaggi di spicco della #UE. Numeri impressionanti che lasciano trasparire le ombre della pedofilia, del satanismo e della bestialità che si nasconde ai livelli più alti della piramide del Player #C e che non erroneamente D.Icke metaforicamente chiama “Rettiliani”. Temi che Progetto #Atlanticus ha approfondito nel precedente articolo “I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”. Ma come noi ben sappiamo, seguendo la logica del thread “La Scacchiera degli Illuminati” esiste un antagonista al gioco portato avanti dal Player C e dalle antiche famiglie aristocratiche che lo compongono: il Player B, anch’esso sulla scena da migliaia di anni e anch’esso molto probabilmente capitanato da una stirpe genetica la cui ascendenza si incrocia con quella degli Atlantidei e delle divinità dei miti dei popoli antichi: Thoth, Horus, ma soprattutto Enki, quel dio sumero benevolo nei confronti dell’Umanità. Non possiamo sapere quale fosse la struttura gerarchica all’interno di questa squadra millenni di anni fa, ma è ragionevole pensare che fosse costruito sulla stessa falsariga della piramide. Una organizzazione gerarchica verticale e verticistica il cui apice poteva essere benissimo rappresentata da Enki e dalla sua famiglia. Ma con il rafforzarsi nel corso dei secoli della potenza del Player C e della egemonia globale conquistata attraverso la realizzazione negli ultimi secoli del progetto degli Illuminati di Baviera, la struttura del Player B per potere tornare a contrastare efficacemente l’azione tendente al NWO di C doveva essere completamente rivista. Rivista secondo la logica della guerriglia. La guerriglia è una forma di conflitto armato in cui uno dei due avversari è troppo debole militarmente, o troppo poco organizzato, per sostenere degli scontri in campo. Nel campo tattico, la guerriglia non si manifesta con azioni di massa, neanche quando ambiente e circostanze particolari favoriscono il concentramento di numerose unità, ma è sempre una lotta episodica, che può aumentare di intensità e in estensione, ma non evadere dal ristretto campo dellazione minuta contro obiettivi limitati e poco robusti. Può manifestarsi durante un conflitto armato fra due o più belligeranti, e in tal caso si svolge di preferenza lontano dalle linee del fronte, ma nelle zone occupate dagli eserciti operanti, immediatamente alle spalle o sulle linee di comunicazione di uno degli avversari oppure, meno spesso, in zone lontane: quasi sempre, però, nei territori che sono stati occupati nel corso delle operazioni di guerra o che sono contesi. La metafora della guerriglia ci insegna che per condurre con successo una guerra di guerriglia sono necessari alcuni requisiti fondamentali: - Una rete di comunicazione, comando, controllo e informazione sviluppata, adattabile e flessibile. Con la dispersione e il maggior numero di unità aumenta progressivamente la necessità di comunicazioni fra di esse e con i loro comandi. In più aumenta anche la difficoltà delle comunicazioni stesse, che in genere non possono contare su una rete efficiente e sicura. - Comandanti di unità dotati di ampia autonomia decisionale. La guerriglia non può fermarsi mai (vedi più avanti): non è possibile tenere un esercito guerrigliero fermo ad aspettare, ma è necessario tenerlo costantemente in attività. Poiché gli obiettivi militari della guerriglia sono piccoli e molto numerosi, la pianificazione centralizzata dellattività bellica non è applicabile: è piuttosto necessario limitarsi a formulare linee dazione generali e lasciare che siano i singoli comandanti a decidere come metterle in pratica, in base alle loro possibilità e disponibilità. - Operare in un territorio che permetta alle proprie unità di nascondersi e di sfuggire alla ricerca nemica; come nella guerra partigiana, montagne e foreste si prestano ottimamente, come anche, in modo diverso, le città. Molto meno adatte invece sono le zone prive di ripari naturali: pianure intensamente coltivate, zone costiere o desertiche, steppe e praterie. - Lappoggio della popolazione locale. Gli abitanti di una regione si accorgono immediatamente della presenza di forze armate estranee, perciò è impossibile nascondersi senza la loro diretta acquiescenza. Notare che è necessario che la popolazione locale sia attivamente a favore della forza guerrigliera: la semplice neutralità o non belligeranza non impedirebbe ai delatori, sempre presenti, di informare il nemico. Inoltre avere delle forze armate tanto disperse rende a dir poco problematico il rifornire le truppe, che quindi devono necessariamente dipendere in parte da rifornimenti locali, che di nuovo è impossibile ottenere senza lappoggio popolare. - Truppe fortemente motivate e/o con morale alto; la scarsa coesione delle forze guerrigliere, disperse e nascoste, le rende vulnerabili alle diserzioni o a degenerare in bande armate, con fenomeni di brigantaggio, contrabbando, mercenarismo. Per evitare queste derive è necessario che gli uomini siano intimamente convinti che i loro sforzi e le privazioni che affrontano sono utili e necessari. Questo implica una propaganda costante e dei periodi di inattività il più possibile brevi fra unazione militare e laltra. Lo schema del Player B deve essere pertanto concepito come unorganizzazione con cellule autonome ed interconnesse che operano in modo sinergico per giungere all’obiettivo finale. Questa è una struttura definibile acefala. Infatti qualunque figura venisse a mancare in un gruppo, tutti gli altri gruppi continuerebbero ad operare senza problemi. Si ha quindi una struttura e unorganizzazione che non viene bloccata dallassenza di un singolo membro. Oggi, grazie alla rete, la possibilità di interconnessione tra le cellule è aumentata esponenzialmente così come l’efficacia nella partecipazione della collettività, anche in maniera inconsapevole, alla contrapposizione dell’egemonia e del potere rappresentato dal “Sistema” del NWO tipica della matrice del Player C. I social network, i blog di controinformazione, i forum dove chiunque può confrontarsi su qualsiasi tema in libertà, consentono a tutti la possibilità di aumentare la propria consapevolezza nei confronti del “Sistema” occulto realizzato dal Player C e di diventare a loro volta divulgatori, consentendo in tempi rapidi di raggiungere quella massa critica in grado di minare la struttura piramidale di controllo direttamente dalle fondamenta. Per visualizzare limmagine a dimensione maggiore: img28.imageshack.us/img28/4916/15506840.jpg Quello sopra è un estratto dell’insieme delle logge massoniche individuate nel corso della raccolta della documentazione propedeutica alla scrittura del libro “Genesi di un Enigma” in cui vengono individuate con alcuni colori i gruppi e le organizzazioni appartenenti a una fazione piuttosto che all’altra, nonostante l’origine comune recente rappresentata dai Templari. Il che ci porta alla conclusione che non tutto l’insieme organico e complesso della massoneria può essere classificabile e riconducibile al Player C rettiliano, ma che esistono organizzazioni e istituzioni che per la loro vocazione e per gli ideali incarnati e riportati nella società attraverso opere di beneficenza o carità verso i più deboli appartengono di diritto al Player B. Come per esempio, i movimenti per la tutela dei diritti umani nel mondo, la tutela della donna e del minore, i movimenti per la pace, i movimenti no-global, i movimenti ambientalisti ed ecologisti, solo per citarne alcuni siano essi più o meno radicali, appartengono tutti al Player B per la comunanza di ideali e valori. In quanto “movimenti” spesso la loro organizzazione interna è a sua volta composta da cellule interconnesse e autonome, pertanto possiamo immaginare l’organizzazione del Player B come una sorta di insieme di cerchi interconnessi tra di loro secondo il seguente schema. Questo non significa che i vertici di queste organizzazioni siano a conoscenza delle verità esoteriche rappresentate dall’occhio di Horus, anzi, anche nel Player B la segretezza del quadro di insieme è e deve essere un must riservato a pochi eletti. Attraverso le interconnessioni tra le varie organizzazioni/istituzioni/movimenti rappresentati dai cerchi blu (e dalla loro struttura interna rappresentata dai cerchi rossi e gialli) vengono trasferite informazioni, servizi, assistenza, tutela, valori, speranza alla popolazione (gli omini verdi) e contemporaneamente si ostacola l’attività del Player C. Le interconnessioni, ovvero le frecce, sono oggi rappresentate in primo luogo dalla forza e dalla penetrazione del web, ma non dimentichiamoci l’attività concreta che queste associazioni effettuano sul territorio: campagne di sensibilizzazione, manifestazioni, controinformazione con un coinvolgimento diretto delle persone comune perché il Player B alla fine dei conti SIAMO NOI. Le associazioni no-profit, le ONG, i gruppi ambientalisti, i gruppi new-age, il pensiero alternativo è portato avanti da gente come noi proprio perché la forza del Player B è rappresentata dall’ultimo gradino della “piramide del NWO”: la popolazione, il 95% del “Sistema”, gli schiavi del debito. Schiavi che finchè rimangono pecore saranno costrette a seguire la direzione impostata loro dal ‘pastore’, ma che se saranno messi in grado di organizzarsi potranno esautorare l’autorità e giungere a un livello di autogestione tale da permettere loro la libertà che non hanno mai avuto e che non conoscono. Ma al tempo stesso questa struttura deve essere coordinata da un vertice che abbia la visione completa dell’insieme e al tempo stesso pari conoscenze esoteriche del proprio avversario. Non dimentichiamo che anche il Player B è infatti una figura di chiaro stampo massonico-esoterico e come tale presenta un livello occulto di comando anch’esso vicino all’”Occhio di Horus”. Ed ecco cosa rappresenta il simbolo dell’occhio anche in questo schema. Ciò ci dovrebbe fare capire anche come non tutta l’aristocrazia appartenga alla nobiltà nera – attenzione a non commettere l’errore di fare di tutta l’erba un fascio. Quelle stesse linee geneaologiche aristocratiche che caratterizzano il vertice della piramide del Player C sono le medesime che conducono al vertice del Player B; d’altronde coloro da cui tutto questo ebbe inizio, sempre secondo le teorie del Progetto Atlanticus, erano i due fratelli Anunnaki Enki ed Enlil e di rigetto i loro famigliari e la loro stirpe principesca. Secondo la traduzione dal sumero di Biagio Russo che si discosta da quella di Zacharia Sitchin tra l’altro Anunnaki sta per “il miglior sangue sulla Terra” ovvero è un termine usato per identificare la stirpe più importante presente sul pianeta migliaia di anni fa. Secondo il mio parere è importante puntualizzare questo aspetto per evitare il rischio concreto di consolidare il sentimento presente nella popolazione di emarginazione e rifiuto nei confronti di tutto ciò che è potere e istituzioni tipico di certi ambienti “complottisti”. Non tutto è negativo, non è l’appartenenza a certe elite, massoneria compresa a identificare l’appartenenza a un Player o all’altro, ma come questa opportunità preziosa viene utilizzata, ovvero se la posizione di potere ricoperta serve a perseguire piani di dominio o meno. Penso che decenni di teorie e ricerche e libri scritti ci abbiano reso capaci di identificare quasi immediatamente quelle istituzioni e quelle organizzazioni più o meno segrete appartenenti al Player C: Bilderberg, Trilateral, Massoneria deviata (Rosa Rossa), BCE, FMI, Skull&Bones, CIA, etc.etc. Ritengo che ciò ci abbia altrettanto reso troppo sospettosi nei confronti di quelle associazioni che invece appartengono al suo antagonista. Per identificarle vanno osservate le azioni e i valori che vengono trasmessi: solidarietà, rispetto, uguaglianza, ecologia, democrazia diretta, partecipazione, ostilità verso il globalismo, etc.etc. Ed è così che il Player B si nasconde dietro una manifestazione di piazza, dietro un film che fa riflettere, dietro una canzone che lancia un messaggio di pace e di uguaglianza, dietro una associazione di volontari che aiuta i poveri o gli animali abbandonati, dietro un gruppo di persone che si ritrova per discutere di temi “alternativi” e controcorrente, dietro persone come Serge La Touche o Paolo Barnard e molti altri ancora, opinionisti, economisti, artisti, filosofi che attraverso la loro posizione di opinion leader operano per risvegliare le masse addormentate sia oggi come nei secoli passati. Basti pensare al contributo lasciato da Leonardo da Vinci o dal mito della caverna di Platone per rendersi conto da quanti secoli va avanti la ‘battaglia’ tra Player C e Player B. Il Player B si nasconde anche dentro di te, caro lettore, in ogni azione/pensiero che fai ogni giorno se volta a migliorare il mondo che ti è stato prestato e che un giorno consegnerai alla tua discendenza. Sei sicuro di voler lasciare a tuo figlio un mondo come questo? Ricordo infine il sito dellautore: progettoatlanticus.net/
Posted on: Fri, 25 Oct 2013 22:52:16 +0000

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