IL REATO DI OMOFOBIA E SOLO LINIZIO DELLA SPIRALE Dopo la legge - TopicsExpress



          

IL REATO DI OMOFOBIA E SOLO LINIZIO DELLA SPIRALE Dopo la legge sullomofobia seguiranno ovviamente: unioni civili, matrimonio gay, adozioni per i gay e maternità surrogata di Livio Podrecca La legge sulla omofobia è solo un tassello, il primo, di un preciso percorso normativo che, come in altri paesi, dovrà portare prima al riconoscimento legislativo delle unioni civili; quindi al matrimonio gay; infine alla disciplina delle adozioni da parte delle coppie omosessuali ed alla regolazione della cosiddetta maternità surrogata Sembra una esagerazione? A giudicare dalle cronache non si direbbe. Certamente è un panorama surreale, da incubo. E se si guarda allescalation che, su questi temi, si è prodotta in altri paesi europei (Francia ed Inghilterra, per esempio), ma anche ai modi in cui, qui da noi, la proposta di legge sulla omofobia viene portata avanti in Parlamento, i motivi di preoccupazione aumentano. Certamente, in questo percorso quello della omofobia è un passaggio fondamentale, strategico, che prepara il terreno, le premesse culturali e giuridiche per tutti gli altri. Per questo è importante opporsi alla approvazione di questa legge insidiosa, liberticida ed ideologica che, facendo leva, con tecnica ormai ampiamente collaudata, sul sentimentalismo pietista verso i poveri gay oggetto di discriminazione e violenza, introduce invece nellordinamento, surrettiziamente ed allinsaputa anche degli ingenui parlamentari che sono disposti per tali motivi a votarla, una vera rivoluzione antropologica, uno stravolgimento copernicano nella concezione delluomo e della sua natura finora recepita dal nostro ordinamento giuridico. Già da parte di molti ci si è finalmente accorti della criminalizzazione delle opinioni che questa legge introdurrebbe, mentre lomosessualità è un fenomeno dai contorni quanto meno controversi, sul quale è legittimo avere vedute e pareri diversi. In base a tali convinzioni, però, deve essere anche possibile tenere condotte coerenti, e distinguere tra chi voglia liberamente adottare uno stile di vita omosessuale in relazione a situazioni ed istituti rispetto ai quali questultimo sia ritenuto incompatibile o moralmente inaccettabile. Ciò non solo, per esempio, negando alle coppie gay laccesso al matrimonio, istituto che ha senso solo per le coppie eterosessuali e rilievo sociale proprio in relazione alla funzione procreatrice (assente per natura nelle coppie gay, a meno di ritenere naturali le pratiche di maternità surrogata) che in esso si realizza. Ma anche escludendo tali coppie dalle adozioni, in considerazione del diritto dei minori ad avere un padre ed una madre; od opponendosi, p. es., a ché i propri figli siano soggetti ad attività formative, nella scuola ed in ogni altro ambito pubblico e privato, che intendano presentare lomosessualità e lidentità di genere come normali atteggiamenti della sessualità, semplicemente alternative alla eterosessualità. Deve, in sostanza, essere possibile continuare a ritenere, pur senza giudizio sulle persone, lomosessualità un problema, una anomalia verificatasi nello sviluppo psichico della persona, e le relative pratiche un oggettivo disordine morale, diseducativo e produttivo di effetti negativi per la società. Con il progetto di legge Scalfarotto, così comè attualmente congegnato, ciò non sarebbe più ammesso, né possibile, se non a rischio di denunce e sanzioni penali, e occorrerebbe per legge adeguarsi alla asserita normalità dellomosessualismo, senza più possibilità di critica né delle conseguenti azioni oppositive. Non è quindi vero che con questa legge si vogliono solo reprimere le discriminazioni ingiuste e gli atteggiamenti violenti e di incitamento allodio nei confronti dei gay (condotte, peraltro, già punite dalla legge penale). Se passa la legge (così come è ora formulata) sarà, infatti, vietata e punita, ogni e qualsiasi forma di discriminazione, cioè ogni distinzione, ogni ritenuta diversità di trattamento delle persone che pratichino lomosessualità che sia operata per ragioni, cosiddette, di omofobia o di transfobia, neologismi di incerto contenuto e portata che ben potrebbero sintetizzarsi nella semplice contrarietà morale e di principio verso tali pratiche o verso il mondo gay e LGBT. Ciò ancorché tali convincimenti si concretino in condotte pacifiche e rispettose, nellesercizio delle libertà di opinione, di insegnamento, di religione, e nel diritto – dovere di educare i figli, senza poter distinguere tra una discriminazione (meglio: distinzione) giusta ed una ingiusta, né poter entrare nel merito delle ragioni da cui la diversità di trattamento (ammesso che possa ritenersi tale) in ragione della pratica omosessuale sia derivata o addirittura imposta. Così, infatti, avviene con la legge Reale Mancino in tema di discriminazione razziale; basta un manifesto contro i campi nomadi, o la richiesta allimmigrato, da parte di un Comune, di un certificato in più, rispetto agli altri cittadini, per accedere a determinati servizi, per aversi discriminazione vietata. E davvero sconcertante vedere come lideologia di gender, per la quale il sesso non è un dato biologico, ma il prodotto di una cultura e leffetto di una scelta personale, stia dilagando nei programmi e nella azione politica degli stati occidentali e della Unione Europea. La deriva etica che ne scaturisce pone le basi per una radicale distruzione della società. Anche sul piano religioso e della fede, infatti, lideologia di gender vuole simbolicamente distruggere il corpo, creato da Dio maschio e femmina, cioè sessuato, e lordine della famiglia che su di esso è imperniato. Con il corpo sessuato, si vuole anche cancellare e distruggere limmagine di Dio che il Creatore ha posto in esso. La differenza sessuale è, infatti, il motore del dinamismo damore che scaturisce dalla diversità tra luomo e la donna, e, simbolicamente, tra lo Sposo, Cristo, e la Sposa, la Chiesa, secondo il paradigma sponsale che Dio stesso ha posto come immagine del suo amore per luomo. Un amore oblativo e fecondo. Lomosessualità, al contrario (come è stato autorevolmente detto), si basa sulla negazione della differenza sessuale; le relative pratiche scaturiscono da una sterile spinta narcisistica, che la società non ha nessun interesse a sostenere ed incentivare. Di fronte a queste inquietanti prospettive, cè da chiedersi come si possa pensare di mettersi in pace la coscienza con logiche falsamente tolleranti e buoniste. Se non ci si batte, anche quel fantasma scioccamente deformato di libertà relativista che alcuni hanno in mente, per cui non si devono imporre le proprie idee agli altri (confondendo, così, la libertà di opinione con la difesa dei fondamenti della nostra società), potrebbe infatti avere vita breve. Saranno gli altri ad imporci le loro; anzi, lo stanno già facendo. Fonte: Blog di Costanza Miriano, 31/08/2013 Pubblicato su BastaBugie n. 313
Posted on: Wed, 27 Nov 2013 08:45:08 +0000

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