IN RICORDO DI LETIZIA GALLI Letizia Galli lascia un grande vuoto - TopicsExpress



          

IN RICORDO DI LETIZIA GALLI Letizia Galli lascia un grande vuoto per i tanti che hanno avuto l’occasione di apprezzarla nelle sue numerose attività, in cui mostrava sempre la passione profonda per la storia della città, corroborata da un’acuta intelligenza, da un instancabile impegno e da una inconsueta capacità di approfondire ogni argomento e di elaborare sempre nuove idee e progetti. L’avevo conosciuta ai tempi del “Nuovo Corriere Senese” – dove aveva acquisito una esperienza giornalistica e tecnica che negli anni successivi ebbe modo di riversare nelle sue varie pubblicazioni – e poi ho approfondito la conoscenza e l’amicizia nel lavoro all’Archivio Storico Comunale, di cui fu preziosa collaboratrice. Incontrandosi e discutendo sui suoi numerosi interessi, abbiamo sviluppato un’intesa profonda, che ci ha portato a lavorare insieme più volte. Pur essendo una storica dell’arte già accreditata, non esitava ad occuparsi di argomenti apparentemente secondari, come il censimento delle botteghe storiche di Siena, nel quale mise la solita passione ma anche la sua profonda competenza. Ma sono soprattutto lieta di aver potuto costruire insieme a lei opere che rimarranno nella storiografia senese, come il suo prezioso ed esaustivo volume sulla Torre del Mangia (“Sottile più che snella”, 2005), nel quale l’accurata ricerca sui documenti storici d’archivio si coniuga ad un apparato iconografico prezioso. E poi quello sulla Loggia di Palazzo Pubblico (“L’aria dei Nove:il Loggione del Palazzo Pubblico di Siena”, 2008) e ancora il volume sulle farmacie storiche (“Aromatari, speziali e farmacisti: le antiche farmacie di Siena e della sua provincia”, 2009), che abbiamo ideato e realizzato grazie soprattutto al suo entusiasmo, al suo metodo di lavoro severo e minuzioso, alla sua dedizione instancabile per raggiungere la completezza della ricerca. E infine il poderoso volume sul Teatro dei Rinnovati (“Storia e restauri del Teatro dei Rinnovati: dal consiglio della campana al salone delle commedie”, Pacini Editore 2010), nel quale il suo saggio brillava come al solito non solo per il dettaglio della ricerca, ma anche per l’accostamento con le immagini più belle ed utili alla migliore comprensione del testo. Naturalmente l’ho seguita e apprezzata anche nelle altre sue pubblicazioni, rammaricandomi sempre che le istituzioni culturali senesi si siano avvalse della sua preziosa collaborazione un po’ occasionalmente, senza offrirle quel ruolo che avrebbe meritato. E in ultimo mi ha lasciato un progetto di ricerca, già in gran parte costruito, che non abbiamo potuto portare a compimento, quello sulla storia degli “apparati effimeri”, cioè delle costruzioni architettoniche posticce che si realizzavano a Siena per festeggiare personaggi o eventi. Sarebbe stato uno splendido lavoro, ne sono certa e anche per questo, cara Letizia, mi mancherai davvero tanto.
Posted on: Wed, 14 Aug 2013 06:52:20 +0000

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