INVETTIVA CONTRO GLI UFFICI POSTALI E vola vola vola… Poco - TopicsExpress



          

INVETTIVA CONTRO GLI UFFICI POSTALI E vola vola vola… Poco fa sono stato di nuovo all’ufficio postale ed è stata un’esperienza dolorosa. Un calvario. Per pura rappresaglia vorrei a questo punto spendere due parole contro gli uffici postali e in generale contro l’azienda Poste Italiane, auspicando invano che l’amministratore delegato ne venga a conoscenza e ne soffra o che almeno contragga la piorrea a causa degli accidenti che gli ho augurato. Care le mie Poste, - avete tolto le biro legate ai banchi e adesso non sappiamo più come compilare i bollettini, ci tocca chiederle agli impiegati e sentirci pure rispondere male (“non posso, la penna serve a me, la prossima volta se la compri”.) E vaffanculo, allora. - non accettate la carta di credito. Insomma, nel 2013, la carta di credito la accetta anche il pescivendolo al mercato e voi, voi che dovreste essere l’avanguardia nel trovare modi innovativi per carpire danaro alla povera gente, non accettate la carta di credito. Volete i contanti. 400 euro in contanti. Ma si può? - avete pensato di farvi belli con la vetrina dei libri in bella mostra. Molto chic, ma che c’entrano i libri? Qual è il nesso? È come se le librerie, oltre a vendere romanzi, si occupassero anche del pagamento della bolletta del gas. Dice: “Così mentre aspettate il vostro turno in quella mezz’ora buona leggete qualcosa: ammazzate il tempo e in più vi acculturate”. Ah, complimenti, pure per il sedere ci prendete. Brave. - la proverbiale scortesia dei signori adibiti al rapporto con noi plebe agli sportelli: la dicevano scomparsa, invece è tornata. Costoro, probabilmente scontenti dei loro suppongo magri stipendi, si vendicano con noi. Ci trattano a pesci in faccia. Irridono i pensionati lenti nel firmare, non rispondono al saluto, si lamentano quando il pagante non ha gli spicci. Insomma, o Poste, rendeteli più felici, perdìo, ‘sti impiegati. Fatelo anche per noi, siamo pur sempre clienti (vostri, non solo loro). - del dispensatore di biglietti numerati per la fila, nessuno capisce più niente, oramai ha più tasti di un computer. Per spedire i pacchi bisognerà scegliere il bottone P, S o E? E per pagare le multe, devo prendere il fogliettino M o K? Non si sa. Il risultato: sportelli deserti e una coda infinita al dispensatore di biglietti, fino a fuori dalla porta. - Obiezione: uomo di internet, ma cosa diavolo ci vai a fare all’ufficio postale, usa il sito: è comodissimo! Comodissimo un paio di quaglie, care le mie Poste. Per registrarsi occorre prima “inserire il codice di attivazione che Poste Italiane ha inviato con telegramma al tuo domicilio”. Un telegramma. Per accedere a un sito, ci mandate un telegramma. Vi rendete conto? La password del sito inviata con un messo a cavallo. - Obiezione 2: ebbasta, quante pretese, allora levati dai piedi va in banca. Ennò! Ennò cazzo! Io ci sono andato in banca, con il maledetto bollettino postale. Mi hanno riso in faccia. Sono pochissimi i bollettini postali che si possono pagare in banca. Nella maggior parte dei casi, la banca deve a sua volta mandare un suo dipendente all’ufficio postale, e per farlo chiede in cambio altri quattrini. E non pochi. - Obiezione 3: se tu avessi il conto bancoposta godresti di innumerevoli vantaggi tra cui una corsia preferenziale nelle file, la password inviata con un email anziché col piccione viaggiatore, la legalizzazione della CartaSì e innumerevoli altri servigi assai utili. Ah sì? Vaffanculo. Vaffanculo, non lo voglio il bancoposta. Voglio che voi falliate.
Posted on: Sat, 09 Nov 2013 09:14:33 +0000

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