Il 18 luglio in Consiglio Comunale si è brevemente discusso della - TopicsExpress



          

Il 18 luglio in Consiglio Comunale si è brevemente discusso della questione Sapienza, e qui di seguito riportiamo le parole del capogruppo PD, Dott. Ferdinando De Negri, del partito che sostiene il Sindaco Marco Filippeschi, che il 29 maggio 2012 con l’Ordinanza del Sindaco (unipi.it/ateneo/interne/ordinanzasapienza.pdf) ha disposto la chiusura della Sapienza, richiedendo entro 10 giorni la perizia al proprietario dell’edificio il Magnifico Rettore dell’Università di Pisa. Trascriviamo il passaggio centrale dell’intervento del capogruppo PD dalla registrazione del Consiglio Comunale, 18 luglio, 3:44:05, disponibile su comune.pisa.it/it/seduta-consiglio/11316/Seduta-consiliare-del-18-luglio-2013.html: «Il problema della Sapienza è un problema dell’Università su cui la Giunta e il Consiglio non hanno alcuna giurisdizione. [...] Chiedere che il consiglio si occupi del problema della Biblioteca della Sapienza credo che sia improprio». Ecco il nostro commento. Il Comune è parte in causa non solo in virtù dell’ordinanza, che non sarebbe difficile derubricare a necessità amministrativa in un momento di urgenza. Il fatto è che il Comune e i partiti che esprimono la maggioranza non si sono mai adoperati per sollecitare l’apertura della più importante biblioteca cittadina. Si tratta di un servizio che alla città di Pisa non costa niente (la Biblioteca è proprietà del MIBAC) e porta un milione di euro l’anno solo di stipendi dei 35 dipendenti, per non parlare dell’indotto (vedi alla voce commercianti) e delle migliaia di utenti. Quindi, i rappresentanti di una città che esprime ben tre università e vive dell’indotto del pubblico impiego devono tenere a mente che un’azienda con 35 occupati in centro ha delle evidenti implicazioni economiche, nel presente e tanto più in prospettiva. Pisa città del sapere può privarsi in questo modo, per pura ignavia, di uno sbocco occupazionale naturale per un laureato in lettere? Può evirarsi della biblioteca storica più importante da Genova a Roma, togliendo ai cittadini pisani un servizio pubblico regolato dalla legge e pagato dallo Stato? Chi ha deciso la chiusura di quella biblioteca è responsabile dei costi in pura perdita e dei disagi per ogni giorno che passa. La Giunta e i Consiglieri che fanno finta di non vedere sono responsabili politicamente di quello che non fanno. Se non ricordiamo male (iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2012/05/29/news/presidio-dei-lavoratori-e-delle-autorita-contro-67-esuberi-a-camp-darby-1.5173803) il sindaco e mezza giunta sono andati a manifestare davanti a Camp Darby per difendere una ventina di posti di lavoro: evidentemente hanno più fiducia nelle loro possibilità di far cambiare idea all’esercito americano che nella propria capacità di costruire un futuro per la Biblioteca Universitaria di Pisa.
Posted on: Sun, 21 Jul 2013 13:55:40 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015