Il Centro Antiviolenza Erinna ci comunica il loro nuovo indirizzo - TopicsExpress



          

Il Centro Antiviolenza Erinna ci comunica il loro nuovo indirizzo : dal primo settembre sarà in via del Bottalone n. 9, sempre a Viterbo. Ci invia anche una nota che condividiamo con tutti/e voi "ESTATE DI GENERE Il primo allarme ci arriva dalla decisione della Corte Costituzionale che esclude la custodia cautelare in carcere per i reati di violenza sessuale di gruppo. Allarmista è la comunicazione dei media che con i loro titoli, più o meno gridati, rafforzano nelle donne la convinzione dell’ inutilità della denuncia e la certezza di non ottenere giustizia e riconoscimento delle ragioni culturali del reato. Non chiediamo che, per forza, gli stupratori –riconosciuti tali – siano custoditi in carcere in attesa del processo; basterebbe, in attesa del processo e della sentenza, un provvedimento di non avvicinamento alla donna vittima del loro crimine, tale “pena” non permetterebbe loro di girare spavaldamente per il paese ed essere riconosciuti come innocenti dall’ambiente qualunquista. Il secondo allarme ci arriva dalla sentenza di condanna comminata agli otto stupratori di Montalto di Castro .. “La durata è di un anno e cinque mesi per alcuni e di un anno e dieci mesi per altri. Tutti gli imputati dovranno svolgere servizio civile presso associazioni romane che assistono donne in difficoltà: madri disoccupate, ragazze che hanno subìto abusi sessuali o aborti spontanei”.. apprendiamo dai giornali. Stendendo un velo pietoso su tutta la vicenda, sulla “morte” che tale crimine procura alla vittima –non è necessario affogare nel sangue per percepirsi morta – e condividendo molte delle parole che sono state già pronunciate, vorremo riflettere sulla sentenza. Perché una donna in difficoltà - madre disoccupata – ragazza che ha subito abusi sessuali o aborto spontaneo – deve essere costretta ad avere accanto uno stupratore, per aiutarla in cosa? Crediamo che i giudici di questo processo debbano avere una componente sadica (o dantesca) per emettere un tale provvedimento, sicuramente una grossa lacuna nella preparazione professionale per quel che riguarda la questione di genere o quanto meno una scarsa sensibilità. Noi, come donne, avremmo orrore ad essere supportate da tali criminali. Ci sono ambiti, i più vari, dove poter espiare una pena alternativa: campagna, allevamenti di animali, pulizia di strade vergognosamente insudiciate…. Il terzo allarme ci parla proprio di strade insudiciate. Leggiamo che il sindaco di Bassano in Teverina è preoccupato perché non riesce a contrastare la deprecabile situazione in cui versa la strada provinciale 151 (Ortana) , che definisce una discarica a cielo aperto. Cosa c’è in questa discarica? In primis “Un numero sempre più considerevole di giovani donne, il più delle volte poco vestite, stanziano, dal mattino fino alla sera, ai bordi della strada creando, oltre che un problema serio alla viabilità e sicurezza stradale, anche una palese offesa al pubblico decoro”.. poi, riprendiamo sempre dalla nota del giornale, “Naturalmente la presenza di questo fenomeno, unito anche all’inciviltà di qualche automobilista, sta riducendo ad una discarica le pertinenze stradali afferenti quel tratto di strada, nonostante gli interventi di bonifica compiuti anche da questa Amministrazione Comunale per ristabilire il decoro ed evitare pericolosi danni ambientali”. Ci sorgono spontanee delle domande: “le giovani donne sono visibili/invisibili come i sacchetti di immondizia? ci sono clienti per le giovani donne? I clienti delle giovani donne sono gli stessi che lasciano l’immondizia sulla 151? Da dove vengono i clienti delle giovani donne? Le giovani donne rispondono alla legge della domanda e dell’offerta? I clienti delle giovani donne possono offendere il “decoro” come le giovani donne? Lasciamo anche al sindaco Romoli dare/darsi delle risposte e lasciamo che rifletta sul suo genere di appartenenza, ciò può essergli molto utile per rappresentare gli uomini e le donne del suo paese. Nell’augurare che dopo un anno di lavoro il legittimo riposo consenta a tutti e tutte di ponderare, diamo la notizia che il centro antiviolenza Erinna cambierà sede: dal primo settembre sarà in via del Bottalone n. 9, sempre a Viterbo."
Posted on: Mon, 29 Jul 2013 20:53:05 +0000

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