Il Ministro, la telefonata e le scuse. Ho scritto, nei giorni scorsi, senza accodarmi alle tricoteuses fiancheggiatrici della ghigliottina facile, del dovere del Ministro Cancellieri di scusarsi, con lopinione pubblica e con il Parlamento, della telefonata inopportuna fatta, ai parenti degli arrestati, il giorno stesso dellesecuzione dellordinanza di custodia cautelare. il Ministro sta parlando della vicenda al Senato, in questi istanti; ma non potrà negare: 1- che non è opportuno, da parte del Guardasigilli di un Paese civile, telefonare, subito dopo la notizia dellarresto, ai famigliari degli arrestati, per esordire dicendo: non è giusto. Ministri e giudici, in uno Stato di diritto, stanno da una parte sola, quella della giustizia, sino a che un magistrato sovraordinato non avrà riconosciuto ingiusta quella privazione della libertà personale degli indagati ; 2 - che lordinanza era, al contrario di quel che ha pensato e detto il Ministro, fondata e ragionevole, e pertanto giusta, tanto che due degli arrestati (le sorelle Ligresti) hanno patteggiato la pena; 3 - che il co-indagato, congiunto delle arrestate, risulta ancora latitante; 4 - che laspetto umanitario delliniziativa è un falso scopo, atteso che la carcerazione delle due sorelle era appena iniziata e le esigenze umanitarie, come è logico, si manifesteranno molto dopo la inconcepibile iniziativa ministeriale; 5 - che levidente inopportunità della telefonata (fatta, ripeto, dal Ministro alla compagna di Salvatore Ligresti, e non dai famigliari degli arrestati al Ministro) rende privi di ragionevole comparazione i precedenti interventi della stessa Cancellieri, presso il Dipartimento dellAmministrazione Penitenziaria, in favore di altri arrestati comuni, ai quali il Ministro si è interessato senza mai sognarsi di telefonare. Scuse chiedevo, due o tre giorni orsono; e scuse continuo a chiedere, senza dietrologie e senza ciance. Scuse, e basta.
Posted on: Tue, 05 Nov 2013 15:33:06 +0000
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