Il comunismo è stato la seconda grande e immensa piaga del secolo passato. Assieme al nazismo, il comunismo ha provocato decine di milioni di morti. La differenza fra le due ideologiche anti-umanistiche è che il nazismo è stato schiacciato, mi auguro definitivamente, mentre il comunismo opprime ancora milioni di persone sotto gli occhi comprensivi di molti intellettuali: dalla Corea del Nord al Vietnam, a Cuba, dove non ci sono libere elezioni, né liberi partiti, né liberi sindacati, né libera stampa e da dove non si può uscire quando si vuole come in tutti i paesi normali. In quei paesi persino internet è stato imbavagliato completamente. Se le cose erano chiare fin dagli anni 30 (e cioè che il comunismo si pone obiettivi commendevoli, come l’uguaglianza e la solidarietà, ma, di fatto, ovunque è andato al potere, ha imposto una sanguinosa dittatura che cancella i più elementari diritti delle persone), dopo il crollo del Muro di Berlino, 1989, il termine comunista viene giustamente percepito come un’offesa anche da parte di coloro che comunisti professionali lo sono stati da sempre. Senonché, anche oggi, 24 anni dopo il crollo del Muro di Berlino, c’è chi vuole occultare le responsabilità del comunismo. Curzio Maltese, un giornalista peraltro molto bravo, su il venerdì di questa settimana, a pag. 9, dice: «Il comunismo sognava di riportare gli uomini a lavorare per vivere e non a vivere per lavorare. Il socialismo reale si è incaricato di trasformare il sogno in un incubo terrificante». Lasciamo stare il socialismo, che è proprio la sinistra che si è dissociata dal comunismo, avendone capito l’orrore. Il cosiddetto (arbitrariamente) «socialismo reale» è solo «il comunismo reale», quello che ha potuto realizzarsi. Se non si fa chiarezza, si rischia di ricadere in questo tragico errore, confondendo il veleno con la cura. Anche il Corsera conferma questa reticenza. A pag. 53 di sabato 17 agosto, in un grosso sommario, ricorda che «Vergès diventò avvocato di nazisti e responsabili di genocidi». Solo che questi responsabili di genocidi erano comunisti come Pol Pot. Perché non dirlo? Perché nasconderlo
Posted on: Fri, 23 Aug 2013 19:49:04 +0000
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