Il dibattito sulla politica polacca nei confronti della Russia, - TopicsExpress



          

Il dibattito sulla politica polacca nei confronti della Russia, organizzato dall’Instytut Europejski (IE) all’inizio di luglio, è iniziato con queste parole: Per la Russia gli investimenti esteri sono importanti solo nella misura in cui siano conformi alle esigenze russe, ma la questione maggiore rimane l’export. I combustibili principali sono gas e petrolio. Questo, per i socialisti polacchi, è gia un problema, in quanto mette la Polonia, secondo loro, in una condizione di dipendenza dalla Russia. Il dottor Krzysztof Księżopolski dell’Instytut Stosunków Międzynarodowych Uniwersytetu Warszawskiego (UW) ha dimostrato quanto segue: Ciò ha un’influenza significativa sulla politica estera della Russia. Adesso i russi diversificano anche le materie prime e si sforzano di modernizzare l’economia insieme a quegli Stati che possiedono le tecnologie di alto livello: era evidente durante le trattative sul prezzo del gas, quando Francia e Germania presentarono prezzi migliori dei nostri. Le risorse russe si esauriscono gradualmente, perciò sono necessari dei grossi investimenti. C’è poi il problema del più economico gas scistoso dagli Stati Uniti, che fa concorrenza al gas russo.E aggiunge: Se la Polonia avrà il gas scistoso, le entrate del budget russo diminuiranno. È molto pericoloso dal punto di vista polacco: dobbiamo fare in modo che la Russia sia un Paese stabile (N.d.R – una parte dell’élite politica polacca ritiene che entrate inferiori nelle casse statali russe porterebbero ad agitazioni di massa e alla destabilizzazione del Paese). Il rapporto verso i problemi di ordine energetico, legati in particolar modo al gasdotto “Nord Stream”, si è mostrato al momento di tirare le somme del dibattito. Come assicura Księżopolski, occorre rilevare che la costruzione del gasdotto non corrisponde agli interessi della Polonia. Ci condurrà alla dipendenza. Prima avevamo lo status privilegiato di Paese di transito, ma oggi non è più così. Dobbiamo garantire la nostra stessa sicurezza energetica. La costruzione del gasdotto, lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile o il gas scistoso: ecco la chiave verso l’interdipendenza tra Polonia e Russia. Comunque, su questo argomento è stato possibile sentire anche altri pareri, ad esempio quello di Rober Smoleń: La Russia ha una visione diversa del mondo, e ciò va tenuto in considerazione. Il gasdotto “Nord Stream” non è indirizzato contro la Polonia. La Russia è forte quando il prezzo dei combustibili è alto, mentre con un mutamento dei prezzi ci si può aspettare che anche la sua posizione cambi. Bisogna comunque ricordare che la Polonia non è per nulla interessata alla destabilizzazione della Russia. L’SLD sembra un asinello che abbia in una mangiatoia dell’avena, e in un’altra del fieno, e non sa quale mettersi a mangiare. Da una parte c’è il proprio gas scistoso e l’impianto di stoccaggio per il GNL importato, vale a dire la liberazione dai fornitori russi, dall’altra lo Stato russo, instabile per i motivi suddetti, e che non conviene alla Polonia, secondo i partecipanti dell’SLD al dibattito. Si è potuta sentire al dibattito anche la voce della ragione, anche se solitaria. Il dottor Krzisztof Smalek dell’Università di Varsavoa, specialista in geologia dei minerali utili, ha cercato di convincere i colleghi dell’SLD che uno sguardo sulla Russia filtrato dal prisma del gas scistoso intorbidisce la vista: L’estrazione del gas scistoso americano costa così tanto che lo vendono a un prezzo inferiore al costo di produzione. Gli americani hanno solo ottenuto l’effetto di abbassare nel breve termine il prezzo del gas naturale. Krzisztof Smalek ha aggiunto anche che il gas scistoso si trova solo in quei giacimenti dove vi sono anche gas e petrolio, perciò anche la Russia deve averne molto. La Russia si presenta agli occhi dei socialisti polacchi come uno Stato debole, la cui economia può essere sistemata dal gas scistoso della Polonia, e la cui stabile situazione attuale appare come la quiete prima della tempesta. Nella società russa stanno maturando dei cambiamenti, nonostante la calma che regna al momento,nota Andrzej Załuski. Alcune valutazioni dei membri dell’SLD hanno un carattere a dir poco ridicolo. Secondo loro, nell’economia russa vi sono molti problemi; essa è considerata la stazione di rifornimento dei componenti nucleari. Nei prossimi anni per la Russia il problema maggiore sarà la crisi demografica. Abbiamo dati secondo i quali entro il 2020 vi sarà un pesante aumento naturale della popolazione islamica. È facile immaginare come si presenterà la Russia tra qualche anno. (Andrzej Załuski). Se devo dire la mia, i partecipanti alla conferenza dell’IE non hanno risposto alla domanda su quale debba essere la politica polacca verso la Russia. Una delle poche idee sembrava uno slogan: non si riescono a costruire delle relazioni né buone né cattive con la Russia, ma vi deve essere un nuovo punto zero da cui partirà un nuovo capitalo per questi rapporti(Andrzej Ziemski). Nell’Unione Europea vince la lobby anti-scisto. Si stanno formulando delle norme molto severe sull’estrazione del gas scistoso. Alcuni politici e mass media lo considerano un complotto filorusso. Dopo le decisioni dell’UE, la Russia non verrà più minacciata dallo scisto polacco e non cadrà a pezzi, ma non vi saranno più argomenti con cui fare pressione su Mosca. E in una situazione del genere, come si possono costruire delle relazioni?
Posted on: Fri, 26 Jul 2013 15:53:42 +0000

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