Il grande regalo ! Era una scatola larga e piatta , ricoperta da - TopicsExpress



          

Il grande regalo ! Era una scatola larga e piatta , ricoperta da un velluto color bordò e sopra , a grandi caratteri dorati , la scritta : “Ludwig van Beethoven – Sinfonia IX “Corale” – Arturo Toscanini dirige NBC di New York” . L’accompagnava un bigliettino : “ Tuo nonno” . Come se qualcosa di sacro mi fosse capitato inaspettatamente fra le mani : io conoscevo tutto di questo mio “dio” della musica ; tutto della sua vita che avevo letta e riletta nei numerosi libri che vari biografi svisceravano anno dopo anno ; avevo ascoltato tantissime composizioni di questo fantastico artista ma ancora non avevo voluto addentrarmi nella sua più grande composizione sinfonica ; mi rendevo conto , di volta in volta , di non essere ancora preparato ad entrare in questo suo mondo inarrivabile . Ed ora avevo fra le mani questa confezione fatta di due “long play” ancora assopiti dentro le loro buste di cartoncino ma pronti a inondare la mia stanza di melodie grandiose . E le mie mani tremavano proprio come succede per ogni prima volta ! Da quando avevo sedici anni , ero in prima liceo classico , fu lei ad avvicinarmi gradatamente fra i sentieri dell’armonia ; mi aveva insegnato ad amare questo tipo di musica : musica “seria” come la chiamavano ! Ed io vi ero entrato alla mia maniera : cioè senza preoccuparmi di alcuna preparazione “tecnica” ; assoluta indifferenza per le note che per me sono rimaste sempre un segno calligrafico , puntini neri sconosciuti . Non avevo mai preso in considerazione di dedicarmi allo studio di uno strumento anche se , in famiglia , quel tentativo c’era stato ! Una strenua opposizione che vide la mia unica vittoria sulle esigenze familiari; erano riusciti perfino a trovare un’insegnante di pianoforte che potesse introdurmi nel mondo della musica. Ma era solo una insignificante maestrina insulsa e che spesso si trovava a sonnecchiare durante l’ora di lezione ; comunque una persona priva di entusiasmo e di sensibilità e che non si preoccupava minimamente di cercare di farmi avvicinare a quello strumento vecchio e scordato per vedere se fossi capace di indovinare un qualsiasi susseguirsi di suoni ! Solfeggi su solfeggi , battere e levare , doooo…reeee….e giù un sonnellino accompagnato dalla nenia che dovevo eseguire a voce : doooo….reeee….! Fu quel solfeggio prolungato nei tre o quattro giorni di “lezione” che mi convinse a fuggire dallo strumento : tutto mi appariva noioso e triste e mi resi subito conto che , per entrare nel vivo della materia “suono” mi ci sarebbe voluto troppo tempo ! Così rinunciai : certamente fu colpa di quella scelta perché io ero attratto dal suono del pianoforte ; lo capivo seguendo le lezioni di mia cugina Paola che , arrivata al quarto anno di studio , già riusciva a vivacizzare qualche spartito suonando e risuonando almeno tre o quattro ore tutti i pomeriggi gli stessi brani su cui doveva esercitarsi . Mi rendevo anche conto di come Paola , in modo diligente ma prolisso , suonasse senza alcun trasporto intimo . Leggeva le note , le trasportava sui tasti senza tentare di donar loro un’ anima : solo tanta fatica per cercare di mettere insieme quello che era scritto in uno spartito che io non potevo né leggere né capire . Però mi rendevo conto di come fossero belli quei suoni se quel suo modo fatto di passaggi meccanici avesse trovato un’espressione più viva avrebbe certamente potuto anche lei comunicare sensazioni o di gioia , o di tristezza , o di eroismo , o di malinconia , o di aggressività ! Di questo è fatta la musica : deve comunicare energia , deve poter sviluppare un sentimento . Io mi limitavo ad un concetto di ascolto , di “assorbimento” ; nell’armonia nascente di un susseguirsi di suoni sentivo crearsi intorno a me , o dentro di me , un mondo segreto , sfumato , tutto fatto di coloriture diverse , a volte più incisivo e brillante costellato da ritmi più o meno frenetici . Ecco cosa stava diventando per me la musica “seria”: un nuovo modo di vivere un sogno , aiutato dalla fantasia che , ogni volta , ne dava la forma più appropriata : un sogno che seguiva l’espandersi della melodia e che sgorgava come fosse la polla di una sorgente limpida e trasparente ; è lì io mi immergevo entrando in una dimensione di una freschezza sempre rinnovabile . Mi colpì il primo disco che provai ad ascoltare nella penombra della mia camera attraverso il mio giradischi blu ; era la “Sinfonia dal Nuovo Mondo” di un certo Dvorack artista , per me allora , assolutamente sconosciuto , ma consigliatomi da chi di musica classica ne masticava bene a da tanto tempo . Era sempre lei che pensava ad educarmi per apprezzare quei ritmi accesi , ombrosi che di volta in volta entravano nella mia stanza inondando di impreviste dimensioni gli spazi che mi circondavano : ora venivo proiettato lontano in un paesaggio colorato di enigmi espressi ora dal clarinetto , ora da un oboe , ora dai corni insieme ; ad un tratto vedevo le azzurrità espresse dalla massa dei violini che incantavano sullo scivolare di suoni cristallini e purissimi ; nasceva un paesaggio tutto mio , lontano dai tecnicismi sonori di una notazione che non conoscevo né mi interessava conoscere . Perché quella musica , inventata da Dvorack , mi permetteva di trovare una dimensione fantastica che mi appagava completamente . Così mi rendevo conto , via via che ascoltavo qualche nuova composizione , di avere a disposizione uno strumento assolutamente terapeutico ; uno scenario sonoro che aiutava ad isolarmi dalle quotidianità tutte le volte che ne sentivo la necessità ! Così , quando mi giravano le scatole , bastava star lì ad ascoltare il disco delle “Quattro stagioni” di Vivaldi per sentirmi allontanare dalle costrizioni del momento . E mentre la “Primavera” sgorgava le sue note dall’altoparlante del giradischi sentivo nascere tutte quelle verdi foglioline , vedevo il fluire dei fiori che espandevano il loro sapore , guardavo gli alberi flettersi al vento leggero spinto dal tepido sole ! Ed io mi godevo quella musica disteso sulla mia poltrona immergendomi nella dolcezza primaverile la cui brezza leggera arrivava a sfiorami il viso ! Arte stupenda la musica : entra dentro di te rigenerandoti come nessun’altra ! Suoni puri , semplici , freschi , naturali come se fossero realmente slegati da un flusso di note scritte su un pentagramma ma solo immaginate dalla piuma di un angelo . Vivere in uno scenario astratto che racchiude i sogni di chi ascolta . Quante volte mi sono seduto ad ascoltare uno dei miei dischi preferiti tutto preso dalla necessità di allontanare dai miei pensieri i fatti che non mi soddisfacevano e che riguardavano decisioni importanti della mia vita ! “Ma perché dovrei rinunciare !?” “ Ma figliolo …te ne vuoi rendere conto che è solo un mondo che si può vanificare da un momento all’altro senza che tu ne abbia colpa !? “ “ Ma scusami…è una casa seria !! La Telefunken…capisci ? …e quando mi potrà ricapitare un’occasione del genere ? “ “Insomma o lo capisci o te lo facciamo capire per forza noi ! Noi ti vogliamo indirizzare verso una vita più seria , più concreta , più sicura ! Non devi fare il cantante…sai quanti ne vengan fuori di quelli che fanno veramente fortuna !?...” Allora la musica diventava uno sfogo : potevo ascoltare per un pomeriggio intero …dalle canzoni alle sinfonie ! Mi ero comprato perfino una cuffia che mi appartava ancora di più dal mondo circostante ! Bastava fuggire , isolarmi da ogni problema che io non ero mai chiamato a risolvere perché la scelta apparteneva sempre e solo a loro , ai genitori ! E qualche volta addirittura ci si mettevano anche i parenti ! “Ma senti !!! Chimica ?? Ma siamo pazzi ? …non l’ho mai potuta soffrire …e voi volete che io mi iscriva a Chimica !? ...ma io voglio fare giornalismo...mica chimica ! “ “ Ma lo sai o no che appena ti ti sarai laureato tu avrai già un bel posto in una grande azienda !!? Te ne vuoi rendere conto o no che i tu zio lè rappresentante di una delle più grandi ditte che cè in Europa ?...e questo vol fare i giornalista....ma i giornalaio ti farè fare sai !? “ “Ascoltami un po babbo ! Ma che lo capisci che se uno un ci capisce nulla lè completamente inutile avere de posti nelle aziende...io non ci arriverò mai a laurearmi a Chimica !” “E invece tu ci arriverai ...e te lo dico io ...o con le bòne o con le cattive te tu ti vai a iscrivere a chimica come ti dico io altrimenti tu poi andare a vendere i giornali per la strada ! “ E siccome io i cosiddetti “attributi” non ce li avevo , o era addirittura inutile averli , andai a iscrivermi alla Facoltà di Scienze indirizzo Chimica...magari avessi avuto due coglioni grossi così e invece : ritonfa a rinascondermi in camera con il giradischi a tutta valvola per affogare nella musica tutte le mie delusioni !! Ma , tanto per ritornare a bomba , cioè di fronte a quella scatola piatta di velluto rosso dove mi attendevano due LP pronti a liberare il mistero racchiuso nelle note di un ennesimo capolavoro di quel genio tedesco , pensai ancora una volta che forse , per un’altra volta ancora la musica avrebbe potuto aiutarmi ad uscire da un ginepraio fisico fatto di paure , condizionamenti , ansie , isolamenti mentali , preoccupazioni di morte immediata !! Vediamo se questa “distonia neuro-vegetativa” , come la chiamavano gli amici medici dei miei genitori , avrebbe preso il volo uscendo dalle mie fissazioni affidandosi alle ali di una musica tanto desiderata ! Ed ecco entrare in funzione il mio “amico” altoparlante , sono lì che ascolto in tensione l’uscita dei primi suoni e subito avverto una prima inattesa impressione : è un brusio ininterrotto ed indistinto come se una polvere informe incominciasse ad avvolgere la mia oscurità . A depositarsi negli spazi che mi circondano . E’ un inizio che mi sconvolge perché mi immerge totalmente nel fluttuare di questa mia insopportabile malattia ! Non saranno passati che pochissimi minuti e già vorrei scappare ; ma subito mi impongo che devo resistere ad ascoltare ! Che suoni pazzeschi ! D’un tratto tutto sembra precipitare vorticosamente ed allora la mia paura si accentua : il movimento melodico-armonico è come un ansimare ininterrotto che prosegue e domina la prima parte di questo brano! Poi l’orchestra si ispessisce , diventa enorme in un suono gigantesco : si trasforma magicamente in un masso granitico che sembra addirittura abbattersi su di me ! Se questa è terapia !!...mi dico ! Qui ci rimango secco ! Però che energia in questa massa di suoni ! Trovo il tutto esageratamente attraente : non riesco più a staccarmi ; tutto ingigantisce intorno a me ; sto sudando come se stessi facendo un esercizio fisico molto faticoso . Eppure sono al buio , sdraiato sulla mia poltrona mentre intorno un’animazione dolorosa prende la forma di un insieme compatto di vorticoso dolore e , mentre sprofondo negli abissi del nulla ecco che qualcosa , un suono solo ,isolato , flebile ma puro tende a schiarire questa atmosfera ; come una speranza che sta per irrompere da molto lontano ! E’ la voce dei violini , così compatta , carezzevole e rassicurante ad accendere , sempre più incisiva , una lontana , piccola luce ! Ma è un’illusione perché dopo pochi attimi di chiarore tutto ora torna a sprofondare verso il buio più tetro , il suono compatto ed imperioso grida il suo profondo dolore : stranamente sento che il mio respiro fuoriesce come rassicurato , pur al centro di uno scenario così apocalittico ! Sono già al secondo tempo della sinfonia…sta attaccando ora ! Ecco !...Che strano ! E’ proprio in questo modo che batte il mio cuore ! Sbatacchia dentro di me con la stessa incisività di questo ritmo !... è veramente sorprendente ! Si vede che anche Beethoven , qualche volta , si sentiva il cuore in gola per il nervosismo che l’assaliva ! Per un tremendo nervosismo che ora , proprio ora , tende a chiarirmi molte cose ! Ma guarda che strana questa musica come riesce a darmi spiegazione di tante cose ! “ Certo che è più importante la mia futura professione !” : uno schiaffo in pieno viso mi avrebbe fatto meno male ! Tutto accadde in modo così incalzante …come questo ritmo assillante che mi sta facendo rivivere quel momento , un momento che mescolò nella delusione il rammarico di tanti anni senza senso ! Perché e come ci eravamo tanto amati ? Forse perché ci eravamo abituati a vivere il nostro rapporto senza stare a pensare a tappe future ancora lontane nel tempo ! Mi piaceva la sua bellezza naturale , esotica ; mi affascinava con il suo modo di porgersi alle mie esigenze sessuali : con spontaneità assoluta , come se al mondo non potesse esistere che quella forma per amarsi ; dandosi tutta , completamente ! Ogni giorno lo stesso entusiasmo , finchè arrivò la svolta professionale ! Era logico che si trangugiasse i quattro anni di università come se fosse un bicchier d’acqua freschissima in un caldo ed afoso pomeriggio d’estate ! I suoi quattro anni passarono senza che né lei né io ce ne rendessimo conto ! Io , con la mia chimica duravo molta più fatica , arrivavo piano piano al traguardo proprio perché accanto avevo lei che mi spronava e mi faceva sentire meno ossessivo il superamento di certi esami : “ Ma che te ne importa se io prendo tutti 30 e lode mentre te fatichi ad arrivare al 25 o al 26 !? L’importante è che tu segua il programma di studio senza andare fuori corso !”…Giusto ; ma i suoi erano solo quattro anni , i miei erano cinque ! Una ragazza brillante come lei non poteva che arrivare alla mèta con il massimo dei voti , la lode e la richiesta immediata da parte di un ente nazionale per entrare a far parte del grande Ufficio Studi e Sviluppi….a Roma ! “ Ma , ascoltami bene ! Tu stai incominciando a lavorare e a guadagnare ; io ho ancora almeno un anno di università e poi…il resto per arrivare a farmi una posizione…come intendi mettere le cose fra noi…che senso ha che tu prosegua a Roma se poi il nostro futuro potrebbe essere…non so…probabilmente Milano !?” “ Cosa intendi per…nostro futuro !?” “Ma cosa ti devo spiegare , scusami tanto !!...sei sempre stata una ragazza dall’intelligenza molto superiore alla media ed ora….che mi diventi cretina all’istante ? …ehi bambina…stiamo insieme da sei anni , renditene conto…come la vogliamo concludere la nostra storia !? Pensi che prima o poi dovremmo metter su famiglia oppure …cosa ? “ “ In questo momento penso proprio che la mia professione sia molto più importante dei progetti cui tu stai pensando !! …e non l’abbandonerei mai per trasformarmi in una insoddisfatta casalinga o in una affaccendata madre di uno o più figli !!“ Dopo queste sue parole la nostra parentesi giovanile si chiuse immediatamente senza alcuna replica ! Erano parole pesanti , come se mi fossi preso un sonoro ceffone in piena faccia…ma molto più pesante se me l’avesse affibbiato concretamente ! Il nervosismo di quel ritmo aveva risvegliato in me tutta la storia con la sua conclusione : d’un tratto mi era rimasta solo la chimica fra le mani , e i miei affanni raddoppiavano ! Non c’era più il conforto di una vicinanza di una persona amata che ti dava fiducia e che durava da anni : ero solo di fronte a delle formule prive d’ogni espressione , aride , insulse : ma ora erano loro a comandare la mia futura esistenza….forse per questo una mattina mi sono svegliato sentendo che tutto rimaneva immerso nel buio ansioso e asfissiante che mi parlava di inutilità ! Ma il susseguirsi della musica ha anche questo di bello : che ti costringe a voltare pagina velocemente…erano appena arrivate le note del terzo movimento ad aggredirmi …ma le sensazioni non miglioravano !! Come se mi trovassi , ora , al centro della quintessenza dello strazio e del dramma . Un “Adagio” veramente insopportabile per chi , come me , sta talmente male da sentirsi soffocare l’anima ! Il bello è che comunque sei lì che ti lasci coinvolgere , ti senti affogare nell’abisso di una stessa disperazione e non riesci a scuoterti , non ti viene nemmeno lontanamente da pensare se , alla fine , riuscirai a venirne fuori ! Sei al centro di un fortissimo elettrochock ! Curativo ? Mah !...chissà : per ora solo estremamente nero , buio , incandescente , travolgente . All’improvviso , proprio quando sembra che tutto stia per diventare insopportabile , quando la paura ti assale trasformandola in angoscia , ecco che vieni scosso da uno strepito ancora più cruento ! Inizia così il Quarto Movimento della Nona di Beethoven…e se stesse per accadere qualcosa che ti rammenta il passato ; ed è allora che sgorga questa melodia rassicurante ; tutto ti ritorna in mente senza , però , farti alcun male ; solo per dirti che , fino a questo momento ti sei rotolato nel dramma , sfiorando l’estremità della disperazione ma deve pur esserci quello spiraglio di luce ; non c’è motivo ch’io non debba tornare a gioire ! Sgorga improvviso il suo inno alla gioia ; in tutta la sua lavica incandescenza , in tutta la sua possente cascata di fuoco purificatore ! Un’energia densa di calore e di luce va a chiudere il capolavoro ; un’energia che ha cancellato d’un botto la mia paura di vivere , la mia speranza di morire ! Oh !...la musicoterapia …chi l’avrebbe mai creduto ?
Posted on: Tue, 22 Oct 2013 13:16:43 +0000

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