Il prestigioso giornale americano Washington Post, nel numero del - TopicsExpress



          

Il prestigioso giornale americano Washington Post, nel numero del 29 Giugno 2005, riporta una notizia sui risultati di una ricerca a lungo termine (dal 1990 ad oggi) sull’effetto delle radiazioni ionizzanti sull’uomo e da cui risulta una pericolosità delle radiazioni (anche a piccole dosi), fino ad oggi sottostimata che porta alla preoccupante affermazione che: “Non esiste un livello “sicuro” di radiazioni; anche basse dosi di esposizione ai raggi possono danneggiare il DNA.Dallo studio epidemiologico condotto dalla National Academy of Science (1) (l’Accademia è una organizzazione privata incaricata dal governo U.S.A. di informare il Governo in materia scientifica) risulta che ogni piccola dose di radiazione pone un rischio di generare il cancro su una persona durante tutto l’arco della sua vita, e contraddice le precedenti affermazioni di alcuni scienziati che dicevano che piccole dosi sono innocue e persino benefiche. I dati mettono quindi in discussione anche il cosiddetto limite massimo di radiazioni per cui, per esempio, il personale delle centrali nucleari deve abbandonare un reattore in caso di incidente. I risultati mettono in guardia su di un eccessivo uso di tecniche medico-diagnostiche come la scansione mediate tomografia assiale computerizzata TAC su tutto il corpo. I ricercatori affermano nel loro lavoro che non esiste una soglia di esposizione alle radiazioni sotto la quale il cancro non sia indotto. Anche i semplici raggi comunemente prescritti determinano alcuni rischi di effetti negativi sulla salute, essendo i raggi X più pericolosi di altre radiazioni ionizzanti. Da questo studio emerge che una persona su 1000 svilupperà il cancro dopo una sola esposizione alla TAC totale. Il lavoro conclude dicendo che non esiste una soglia di esposizione sotto la quale bassi livelli di radiazione possano essere dimostrati innocui o benefici. Gli autori della ricerca hanno stimato che una persona su 100 esposta a 100 milliservert di radiazione durante la vita, svilupperà un cancro di tipo solido o una leucemia, e che la metà di questi casi sarà fatale. Inoltre si prevede che altre 42 persone di questo gruppo svilupperanno un cancro per altre cause. “Non ho idea – dice Einstein – di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre”. E’ lo stesso Einstein che con le sue scoperte e ricerche aveva concorso alla realizzazione dell’ordigno più devastante e diabolico della storia dell’umanità: la bomba atomica.La tecnologia e l’informatica e le connessioni e implicazioni e pianificare con la guerra Il 5 e 6 Agosto del 1945 l’America, nonostante il Giappone si trovasse in serie difficoltà e senza possibilità di riscossa, bombardò le città di Hiroshima e Nagasaki mettendo fine alla guerra ma mietendo centinaia di migliaia di vittime ingiustificatamente.Paradossalmente colui che mise in moto la terribile macchina della bomba atomica era lo stesso uomo che aveva affermato: “Il mio pacifismo è un sentimento istintivo, un sentimento che mi domina perché l’assassinio dell’uomo mi ispira disgusto. Il mio atteggiamento non deriva da qualche teoria intellettuale, ma si fonda sulla mia profonda avversione per ogni specie di crudeltà e di odio.” Ecco perché Einstein, fino alla sua morte, non dimenticò mai quella lettera e non si stancò di ripetere: “Se avessi saputo… non avrei mai scritto quella lettera” e per la stessa ragione nel 1955, in collaborazione con il filosofo inglese Bertrand Russell, ed altre menti del tempo, concepì un manifesto per sensibilizzare gli scienziati del mondo intero riguardo i pericoli di una guerra nucleare. E se Jobs, come tanti veri geni dimenticati e mai assurti a mito, fosse stato povero in canna e, un giorno, ritrovato senza vita alla venerabile età di 90 anni, in un letto malconcio di un umido tugurio, come avrebbe dato la Apple, la notizia al mondo del suo decesso? O per motivi di “opportunità”, non avrebbe forse seppellito la notizia, nelle oscurità dell’oblio? GJTirelli
Posted on: Tue, 23 Jul 2013 14:55:35 +0000

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