Il principio mariano e la dimensione dell’accoglienza “Sono - TopicsExpress



          

Il principio mariano e la dimensione dell’accoglienza “Sono fermamente convinto di una cosa: il cristianesimo è ancora giovane, il mondo non ha ancora visto niente≫: sono parole pronunciate poco prima di morire dal teologo ortodosso Olivier Clement. Nel ministero petrino di Papa Francesco stiamo davvero vedendo le “cose nuove” che Dio sta suscitando nella Chiesa. Fra esse, una questione che gli sta particolarmente a cuore: che venga approfondita la teologia sulla donna, quale premessa necessaria per dar spazio al genio femminile ≪anche li dove si esercita l’autorita nei vari ambiti della Chiesa≫. E per il Papa una sofferenza —come ha confidato —constatare che nella Chiesa o in alcune organizzazioni ecclesiali il ruolo di servizio della donna scivoli verso un ruolo di servidumbre . Lo ha ripetuto piu volte: áLa Chiesa non puo essere se stessa senza la donna e il suo ruoloâ; ála donna per la Chiesa e imprescindibile â. Si tratta di comprendere il disegno di Dio sulla donna e i suoi carismi e non certo di progettare un’idea di donna secondo schemi ideologici e culturali che la oppongono all’uomo o la situano davanti a lui in maniera riduttiva. Una chiave teologica che puo aprire nuove piste per questa ricerca e il tema del “principio mariano” della Chiesa, riconosciuto da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI come profetico, costitutivo della vita e della missione stessa della Chiesa, al punto che Papa Wojtyła ravvisava in esso addirittura ≪il contenuto piu profondo del rinnovamento conciliare≫. Si tratta di guardare la Chiesa con occhi nuovi, correggendo la convinzione, presente tuttora in tanti cattolici, che al centro della Chiesa vi sia unicamente la gerarchia, ovvero il “principio petrino”. In realta, i due principi sono complementari. Anzi, come ebbe a dire Giovanni Paolo II, ≪questo profilo mariano e altrettanto — se non lo e di piu — fondamentale e caratterizzante per la Chiesa quanto il profilo apostolico e petrino, al quale e profondamente unito (…). Questo legame fra i due profili della Chiesa, quello mariano e quello petrino, e dunque stretto, profondo e complementare, pur essendo il primo anteriore tanto nel disegno di Dio quanto nel tempo, nonche piu alto e preminente, piu ricco di implicazioni personali e comunitarie ≫ ( Discorso alla Curia romana, 22 dicembre 1987). Ma come intendere il principio mariano? In una parola, potremmo dire che e la dimensione dell’accoglienza e dell’attualizzazione del dono vivificante della salvezza nell’oggi dell’umanita, dimensione essenziale della vita cristiana ed ecclesiale, che ha il suo modello in Maria. Al momento dell’annunciazione, la giovane di Nazareth, col suo “si”, sotto l’azione dello Spirito, accoglie in se il Verbo come “seme” divino e gli da carne umana. Ai piedi della Croce, Maria e investita da una nuova maternita che abbraccia l’intera umanita: con un nuovo “si”, accetta la volonta di Dio indicatale da Gesu morente, e restituisce a Dio il Figlio che aveva concepito in se, accogliendo in sua vece Giovanni, e in lui l’umanita. Distaccandosi dal Figlio incarnato che, morendo, da la vita per tutti, lascia che la linfa divina —lo Spirito —che sgorga dal cuore del Cristo pasquale, si riversi sulle “carni” dell’umanita e la in-formi della vita di Lui. Realta che noi, in qualche modo, siamo chiamati a rivivere, uscendo da noi stessi, dalle nostre sicurezze per andare incontro agli altri nella loro diversita, e non di rado anche nella lontananza apparente da Dio, per scoprire e dissotterrare in essi l’agire nascosto dello Spirito. Se da un lato il Cristo crocifisso e risorto continua a comunicarci la vita trinitaria attraverso il ministero apostolico, la parola di Dio, i sacramenti e i carismi, dall’altro questa storicizzazione e socializzazione del dono della vita divina ha bisogno della nostra risposta attiva, sul modello del doppio “si” di Maria. Perche questa vita nuova in Cristo diventi storia concreta, tangibile e visibile in mezzo agli uomini e alle donne di ogni epoca della Chiesa e dell’umanita, e necessario questo atteggiamento “mariano” di accoglienza e di attualizzazione. Il principio mariano, cosi inteso, e elemento essenziale della cristificazione del mondo, ovvero del dilagare dell’amore divino che suscita fra le persone quei rapporti nuovi in Cristo di reciproco dono e accoglienza, che hanno la sorgente ultima nella vita della Trinita e costituiscono il tessuto vivo del popolo di Dio. Tutti i fedeli, uomini e donne, sono interpellati dal principio mariano della Chiesa. Tutti i battezzati, a imitazione di Maria, sono chiamati a partecipare all’attuazione del progetto salvifico di Dio sull’umanita. Si pensi, ad esempio, al ruolo dei laici, la cui vocazione specifica e essere ≪artefici di una umanita nuova ≫ ( Gaudium et spes, 30), operando nell’educazione e nell’economia, nella politica e nell’arte, nella medicina e nel lavoro, nella pastorale. Ascoltando quanto lo Spirito dice alla Chiesa, e evidente che oggi siamo davanti a un momento cruciale per la comprensione piu profonda del modo particolare con cui la donna, proprio come donna, manifesta e realizza il principio mariano. Sempre piu sta maturando la consapevolezza che la donna esprime un genio specifico femminile nel farsi storia dell’evento di Gesu. E ha percio una sua “a u t o re v o l e z z a ” da esercitare anche nei processi decisionali nella Chiesa, proprio oggi, quando piu che mai la Chiesa tutta e chiamata a essere ≪casa e scuola di comunione ≫, per attuare —come auspicato dal concilio Vaticano II — la sua missione nel mondo come ≪sacramento, ossia il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unita di tutto il genere umano. L?OSSERVATORE ROMANO, giovedì 14 novembre 2013, pg 6
Posted on: Thu, 21 Nov 2013 12:50:15 +0000

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