Il secondo conflitto mondiale Dalla «non belligeranza» alla - TopicsExpress



          

Il secondo conflitto mondiale Dalla «non belligeranza» alla «guerra parallela» « Combattenti di terra, di mare, e dellaria! Camicie Nere della Rivoluzione e delle Legioni, uomini e donne dItalia, dellImpero e del Regno di Albania. Ascoltate! [...] La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia [...] La parola dordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi allOceano Indiano: vincere! E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia allItalia, allEuropa, al mondo. » (Dallannuncio della dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940) Il 22 maggio 1939 Galeazzo Ciano, ministro degli esteri italiano, firma il Patto dAcciaio con la Germania, che sancisce ufficialmente la nascita di unalleanza vincolante italo-tedesca. Il 30 maggio Mussolini incarica il generale Ugo Cavallero di recapitare ad Hitler un memoriale, in cui afferma che la guerra è inevitabile, ma che lItalia non sarà pronta ad intraprenderla prima di 3 anni. Nonostante le iniziali rassicurazioni in merito, la Germania invade la Polonia il 1º settembre, determinando linizio del conflitto. Mussolini dichiara la «non belligeranza», grazie alla quale lo Stato italiano si manterrà momentaneamente fuori dalla guerra. Il 10 marzo 1940 Mussolini accoglie a Roma il ministro degli esteri tedesco Joachim von Ribbentrop e il successivo 18 marzo incontra Hitler al Brennero, ricevendo da entrambi forti pressioni ad entrare in guerra al fianco della Germania. Il 16, il 22, il 24 e il 26 aprile riceve messaggi da Winston Churchill, da Paul Reynaud, da Pio XII e da Roosevelt, i quali gli chiedono di rimanere neutrale. Addirittura Churchill, rimasto grande ammiratore di Mussolini, gli garantisce che, in caso avesse mantenuto lItalia neutrale, la Gran Bretagna avrebbe sostenuto al termine del conflitto tutte le aspirazioni territoriali italiane, come la Tunisia e Nizza. Di fronte agli straordinari e inaspettati successi della Germania nazista tra laprile e il maggio del 1940, Mussolini ritiene che gli esiti della guerra siano oramai decisi, e, sia per poter ottenere eventuali compensi territoriali, sia per timore di uneventuale invasione nazista dellItalia se questultima non si fosse schierata apertamente al fianco della Germania (come ebbe poi a spiegare lo stesso Mussolini[senza fonte]), il 10 giugno dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. Alla contrarietà e alle rimostranze di alcuni importanti collaboratori e militari (fra cui Pietro Badoglio, Dino Grandi, Galeazzo Ciano e il generale Enrico Caviglia) Mussolini avrebbe risposto: « Mi serve qualche migliaio di morti per sedermi al tavolo delle trattative.[222] » Sul fronte con la Francia, le truppe italiane assunsero inizialmente un atteggiamento difensivo, sia per la mancanza di unadeguata artiglieria e contraerea (non vi era stato il tempo di mobilitare tutti i reparti necessari allavanzata), sia per la riluttanza ad attaccare i cugini doltralpe. Conseguentemente, i primi a prendere liniziativa furono gli avversari: aerei britannici, decollati da aeroporti francesi, bombardano Torino nella notte tra l11 e il 12 giugno. Come ritorsione, aerei italiani bombardano le basi militari francese di Hyères e Tolone. Il 14 la zona industriale di Genova venne bombardata e, di conseguenza, lesercito italiano ricevette lordine di passare decisamente alla contro-offensiva, programmata per il 18. Gli Italiani attaccano quindi Biserta, Bastia e Calvi. Copertina di un numero del 13 maggio 1940 di Newsweek (3 settimane prima dellentrata in guerra dellItalia), che ritrae Mussolini con il titolo: Il Duce: uomo-chiave del Mediterraneo. Il 22 giugno la Francia firma larmistizio con la Germania. Il 18, dopo che in territorio alpino si erano avuti solo marginali scontri tra truppe anglo-francesi e italiane, Mussolini partecipa ad un vertice a Monaco di Baviera con Hitler per discutere dellinaspettata e improvvisa resa: le condizioni di pace richieste dal duce (ossia loccupazione e amministrazione di Corsica, Tunisia, Somalia francese e del territorio francese sino al Rodano, la concessione di basi militari a Orano, Algeri e Casablanca, la consegna della flotta e dellarmata aerea e la denuncia dellalleanza col Regno Unito) vengono solo parzialmente accolte, in quanto furono riconosciute allItalia solo le richieste di occupazione. Il 24 giugno la Francia firma larmistizio con lItalia, riconoscendole, oltre alla richieste di occupazione, anche la cessione di una porzione di territorio francese di confine e la smilitarizzazione di una fascia larga 50 miglia lungo il confine franco-italiano e libico-tunisino. Di fronte alla notizia di un imminente sbarco in Inghilterra dei tedeschi (Operazione Leone Marino), Italo Balbo, governatore della Libia, riceve lordine di avanzare verso lEgitto, protettorato inglese (25 giugno). Ma il 28, mentre sorvola Tobruch bombardata dagli inglesi, venne abbattuto dalle batterie antiaeree italiane, che lo avevano scambiato per un nemico. Le iniziali parziali vittorie si rivelano tuttavia effimere, poiché la guerra si prolunga oltre il previsto, rivelando limpreparazione, la disorganizzazione e le deficienze dellesercito italiano. In Africa, nel dicembre 1940 gli inglesi danno vita ad una vigorosa contro-offensiva che porterà, tra laltro, alla conquista dellAfrica Orientale Italiana entro il giugno 1941. Le ultime truppe italiane si arrenderanno a Gondar il 21 novembre. La superiorità numerica e tecnologica degli inglesi[223] e la progressiva perdita diniziativa della marina italiana[224] non possono che condurre alla disfatta. In seguito, gli scontri tra le due marine nemiche si limiteranno, da parte italiana, alla guerra sottomarina, alla protezione delle rotte di rifornimento tra la Sicilia e la Libia, a sporadici tentativi di intercettazione di convogli inglesi sulla rotta Gibilterra-Alessandria dEgitto e ad operazioni temerarie compiute da mezzi dassalto (quali i MAS, i «barchini» - piccole barche dotate di siluri e mitragliatrice che causarono laffondamento di molte navi inglesi- e i «maiali» ossia piccoli sommergibili). Il 27 settembre 1940 Italia, Germania e Giappone si uniscono nel Patto Tripartito, cui aderiranno anche nellordine, nel corso della guerra, Ungheria (20 novembre 1940), Romania (23 novembre), Slovacchia (24 novembre), Bulgaria (1º marzo 1941) e Jugoslavia (27 marzo). Il 4 ottobre 1940 Mussolini incontra Hitler al Brennero per stabilire di comune accordo una strategia militare; tuttavia, il 12 ottobre i tedeschi prendono controllo della Romania, sita nella zona di influenza italiana e ricca di giacimenti petroliferi, senza avvisare gli Italiani. Conseguentemente, Mussolini decide di imbarcarsi in una «guerra parallela» a fianco dellalleato tedesco, al fine di non dipendere troppo dalliniziativa militare e politica di Hitler; sempre convinto che la Gran Bretagna sarebbe scesa presto a patti col führer e che il principale fronte di guerra sarebbe così stato chiuso. Il 19 ottobre il duce gli invia una lettera in cui comunica la sua intenzione di attaccare la Grecia. Hitler si reca a Firenze il 28 ottobre, per dissuadere Mussolini dallimpresa, ma questi lo avvertirà, assumendo un atteggiamento simile a quello avuto dallalleato con laggressione alla Romania, che lattacco era già iniziato da alcune ore. Lattacco alla Grecia si conclude in un disastro: la stagione invernale e il territorio montuoso ostacolano ogni tentativo davanzata, anche a causa dellequipaggiamento del tutto inadeguato in dotazione alle truppe italiane. Lesercito greco, rafforzato dallarrivo di oltre 70.000 militari inglesi, si rivela inoltre più agguerrito e organizzato del previsto; anche lappoggio di numerose squadriglie aeree e navali britanniche risulta determinante. Gli Italiani sono costretti a ripiegare in territorio albanese, dove solo nel dicembre 1940 riescono a bloccare la contro-offensiva degli avversari, trasformando così il conflitto in una guerra di posizione. La guerra «tedesca» Il 19 e il 20 gennaio 1941, a Berchtesgaden, Mussolini incontra Hitler, il quale gli promette linvio di contingenti tedeschi in Grecia e in Africa del Nord a sostegno delle truppe italiane lì presenti, che dora in poi dipenderanno sempre più dallaiuto del potente alleato. Lincontro rappresenta il definitivo abbandono da parte italiana della strategia della «guerra parallela» (rivelatasi insostenibile e fallimentare), e si traduce in una conduzione del conflitto sempre più conforme alle direttive e agli interessi nazionalsocialisti, ovvero in una sorta di «guerra tedesca». Il 9 febbraio la marina britannica bombarda Genova. L11 febbraio il duce incontra Francisco Franco a Bordighera per convincerlo ad entrare in guerra a fianco delle forze dellAsse, ma fallisce nel suo intento. A partire dal 12 febbraio giungono in Libia gli aiuti militari promessi dal Fuehrer: i Deutsche Afrikakorps, composti principalmente di mezzi corazzati (panzer) e da rinforzi aerei, sotto il comando di Erwin Rommel. Rivestendo de facto il ruolo di comandante supremo delle truppe italiane nella regione (seppur ufficialmente fosse un sottoposto del comandante superiore delle Forze Armate in Africa generale Italo Gariboldi), la «volpe del deserto» riesce rapidamente a riorganizzarle e a guidare unefficace offensiva (cominciata il 24 marzo) contro le armate britanniche del generale maggiore Richard OConnor, che nel frattempo avevano conquistato la Cirenaica (Operazione Compass). Entro maggio le truppe dellAsse riacquisiscono il controllo della Libia (eccettuata Tobruch, che resiste al lungo assedio - cominciato il 10 aprile - grazie alla presenza di una forza di occupazione inglese), respingono un tentativo di contro-offensiva (lOperazione Brevity) e conquistano una porzione di territorio egiziano di confine. In conseguenza delle sconfitte subite, il comando delle truppe del Regno Unito verrà affidato al generale Claude Auchinleck; questi comanderà, nel novembre e nel dicembre, una grande offensiva (lOperazione Battleaxe) con lo scopo di alleviare lassedio di Tobruch, ma fallirà nel suo intento. Il 27 marzo in Jugoslavia, che solo due giorni prima aveva aderito al Patto Tripartito, gli inglesi organizzano con successo il colpo di Stato del generale nazionalista serbo Dušan Simović (il reggente Paolo viene esiliato e il Ministro degli Esteri e il Primo Ministro vengono destituiti). Il nuovo governo jugoslavo firma un trattato di amicizia con lUnione Sovietica (5 aprile). Di fronte al rischio portato dalleccessivo rafforzamento della presenza inglese nei Balcani e da uneventuale alleanza in funzione anti-Asse della Jugoslavia con lUnione Sovietica, la Germania, lUngheria e la Bulgaria attaccano la Jugoslavia. Nel medesimo giorno anche lItalia le dichiara guerra. Lavanzata italiana si rivela un successo in area slovena e in Dalmazia e la Jugoslavia capitola rapidamente (17 aprile). Pietro II fugge a Londra. LItalia ottiene la maggior parte della costa dalmata e la provincia di Lubiana, mentre il Kosovo viene annesso allAlbania italiana. Nel frattempo, le truppe italiane, dopo mesi di stallo, riprendono ad avanzare in Albania (13 aprile), che viene totalmente riconquistata in pochi giorni, e in Epiro. Sempre nel mese di aprile le armate italiane e tedesche sferrano congiuntamente un nuovo attacco alla Grecia, che ben presto firma la resa con la Germania (21 aprile). Mussolini, che si sente umiliato a causa dellesclusione dellItalia dal trattato di pace, pretende di essere rispettato. Per ordine di Hitler, la cerimonia della firma viene quindi ripetuta due giorni dopo anche in presenza di autorità italiane (23 aprile). Il 3 maggio truppe italo-tedesche sfilano ad Atene e il 1º giugno cade Creta, ultimo avamposto nemico rimasto nella regione. Nonostante la conquista dei Balcani fosse dovuta esclusivamente allintervento delle forze germaniche, Mussolini ottenne il diritto di occupare le isole Ionie e la maggior parte della Grecia, che non rientravano nella zona dinfluenza tedesca. Il 2 giugno del 1941 Mussolini incontra nuovamente Hitler, che il 22 ordina lattacco allUnione Sovietica (operazione Barbarossa). In luglio viene inviato in Russia il CSIR (composto di 58.800 soldati al comando del generale di corpo darmata Giovanni Messe), come sostegno dellalleato tedesco. Il 25 agosto, nel Quartier generale tedesco a Rastenburg, nella Prussia orientale, il Duce passa in rassegna le truppe accanto a Hitler. Il 7 dicembre la flotta giapponese attacca Pearl Harbor, base militare statunitense, determinando lentrata in guerra degli Stati Uniti. Il 12 dicembre lItalia dichiara guerra agli Stati Uniti, seguendo liniziativa dellalleato tedesco che aveva assunto lo stesso provvedimento il giorno precedente. Il 18 dicembre unincursione italiana nel porto di Alessandria dEgitto causa ingenti danni alla marina britannica. Linversione di tendenza nella guerra: linizio della fine A partire dal 15 febbraio 1942 giungono in Russia numerosi rinforzi italiani a sostegno dellavanzata tedesca: entro 5 mesi vengono inviati oltre 160.000 soldati. Il 9 luglio il CSIR viene affidato alla guida del generale Italo Gariboldi (che sostituisce il precedente comandante, il generale Giovanni Messe) e muta il proprio nome in ARMIR (ARMata Italiana in Russia), che arriverà a contare più di 200.000 uomini. Lesercito italiano si distingue per coraggio sul fronte sovietico, in particolar modo a Stalino, tuttavia appare in tutta la sua evidenza linadeguatezza e larretratezza dellequipaggiamento in dotazione alle truppe. La battaglia di Stalingrado si rivela decisiva per il destino della campagna di Russia e, più in generale, per le sorti della guerra: il 2 febbraio 1943 le forze tedesche accerchiate nella città sul Volga si arrendono. Il corpo di spedizione italiano viene sconfitto a partire dal 16 dicembre 1942 nella seconda battaglia difensiva del Don; costretto ad una sfibrante ritirata nella neve subisce perdite ingenti di uomini e materiali costringendo i comandi italo-tedeschi a ordinarne il ritiro dal fronte. I superstiti faranno rientro in patria tra laprile e il maggio 1943: oltre 60.000 saranno i soldati ufficialmente dispersi, in gran parte prigionieri che moriranno negli anni seguenti nei campi di detenzione sovietici. Il 29 aprile 1942 Mussolini incontra Hitler a Salisburgo: durante questo colloquio i due capi di governo si accordano per scatenare a breve una grande offensiva in Africa settentrionale. Tra il 26 maggio e il 21 giugno le truppe dellAsse si rendono protagoniste di una vittoriosa avanzata in Libia (battaglia di Ain el-Gazala), che porta, tra laltro, alla caduta di Tobruch (20 giugno), assediata da oltre un anno. Le armate di Erwin Rommel si trovano a soli 100 chilometri circa da Alessandria dEgitto, che, secondo le previsioni dei plenipotenziari italiani e tedeschi, avrebbe dovuto esser raggiunta in poco tempo. Il 29 giugno Mussolini parte per la Libia, dove si trattiene sino al 20 luglio. Tra l1 e il 29 luglio si combatte la Prima battaglia di El Alamein: le truppe italo-tedesche tentano invano di sfondare le linee difensive inglesi. Fra il 31 agosto e il 5 settembre fallisce, nella battaglia di Alam Halfa, lultimo tentativo di sfondamento delle armate del Patto Tripartito. Nella Seconda battaglia di El Alamein (combattuta tra il 23 ottobre e il 3 novembre) le truppe del Commonwealth del generale Bernard Law Montgomery (che in agosto aveva sostituito al comando il generale Claude Auchinleck) sconfiggono gli avversari, costringendoli a un disastroso ripiegamento. Lavanzata inglese si rivela incontenibile: l8 novembre 1942 con lOperazione Torch le truppe anglo-americane sbarcano in Marocco e in Algeria (amministrate fino ad allora dalla Francia di Vichy, stato teoricamente neutrale), la Libia viene rapidamente perduta (il 23 gennaio 1943 cade Tripoli), e tra il 19 e il 25 febbraio 1943 le forze italo-tedesche vengono nuovamente sconfitte nelle battaglia del passo di Kasserine, combattuta in Tunisia (che lAsse aveva fatto occupare in gennaio). Il 13 maggio le ultime truppe dellAsse, al comando del generale Messe, si arrendono. Mussolini stesso dà lordine a Messe di accettare la resa, e contestualmente nomina Messe maresciallo. Nel novembre e nel dicembre 1942, Mussolini, abbattuto e depresso, si lascia sostituire da Ciano in due colloqui con Hitler. Il 2 dicembre, dopo 18 mesi di silenzio e conscio dei recenti rivolgimenti, torna a parlare al popolo italiano da Palazzo Venezia. Dal 7 al 10 aprile 1943 Mussolini incontra Hitler a Klessheim (nei dintorni di Salisburgo). Sempre più pessimista sullesito della guerra, gli propone di giungere ad un armistizio coi sovietici, al fine di concentrare gli sforzi sugli altri fronti di guerra. Il Führer rimane irremovibile sulle sue posizioni. Hitler ha capito che Mussolini vuole tirare fuori lItalia dal conflitto, ma se acconsentisse creerebbe un precedente cui si appellerebbero tutte le nazioni dellAsse.[225] Intanto in Italia si diffondono pressioni sul Re affinché licenzi Mussolini e si rivolga agli anglo-americani, anche attraverso la mediazione della Santa Sede. Tali richieste provengono soprattutto da ambienti militari, per i quali la guerra è ormai perduta. Ma sta maturando anche nelle alte sfere del regime il convincimento che se il Re allontanasse Mussolini dal governo, al popolo italiano sarebbe risparmiata una catastrofe maggiore. Berlino viene messa a conoscenza di questi tentativi di fronda dagli informatori dislocati sulla penisola.[226] La notte tra il 9 luglio e il 10 luglio gli anglo-americani sbarcano in Sicilia, avanzando nellisola.[227] Gli eserciti alleati sviluppano una doppia azione: cominciano a risalire il Paese dal Sud e lo bombardano al Nord. Il 13 luglio un gruppo di gerarchi guidato da Roberto Farinacci si riunisce per decidere il da farsi. In una seconda riunione il 16 Luglio, essi chiedono la convocazione del Gran Consiglio del Fascismo, non più riunitosi dal 1939.[228] La caduta e larresto LItalia è stata da poco invasa dalle truppe alleate e Mussolini decide di scrivere a Hitler per manifestare allalleato limpossibilità per lItalia di continuare il conflitto. Ma il Führer lo prende in contropiede annunciandogli la sua venuta in Italia per incontrarlo di persona.[229] Il vertice è previsto dal 19 luglio al 21 luglio 1943 nei pressi di Feltre (BL), nella villa del senatore Achille Gaggia. Lintenzione di Mussolini è dire a Hitler che lItalia è «costretta a cercare una via duscita dallalleanza e dalla guerra». Tuttavia, di fronte al Führer, che mette chiaramente le carte in tavola e lo inchioda alle sue responsabilità, rimane in silenzio. Il vertice, che doveva durare tre giorni, si risolve in tre ore e mezzo.[230] Mussolini spiega così il suo stato danimo dopo il fallimento del vertice di Villa Gaggia, replicando alle voci che lo sollecitavano a portare lItalia fuori dal conflitto: « Credete forse che questo problema io non lo senta agitarsi da tempo nel mio spirito travagliato? Ammetto lipotesi di sganciarsi dalla Germania: la cosa è semplice, si lancia un [messaggio via] radio al nemico. Quali saranno le conseguenze? Eppoi, si fa presto a dire sganciarsi dalla Germania. Credete forse che Hitler ci lascerebbe libertà dazione?[231] » Di ritorno dallincontro con Hitler, è sconvolto dal bombardamento su Roma, avvenuto proprio durante lincontro e di cui è stato informato immediatamente assieme ad Hitler. La capitale è stata attaccata da una flotta di circa 200 aeroplani, che ha colpito soprattutto la zona di San Lorenzo. Il 21 luglio Mussolini concede la convocazione del Gran Consiglio per sabato 24, e ordina di non divulgare la notizia agli organi di stampa. Il 22 (giovedì) si reca in mattinata dal Re per il consueto colloquio,[232] durante il quale gli riferisce dellincontro con Hitler e della convocazione del G.C. Si esaminano i pro e i contro di un eventuale mutamento di alleanze. Viene paventata lipotesi che la Germania voglia annettersi i territori conquistati dallItalia in seguito alla prima guerra mondiale (Alto Adige, Istria, Fiume e Dalmazia).[233] I due convergono sulla decisione di trarre lItalia fuori dal conflitto, lasciando lAsse alla sua sorte, ma il presupposto indispensabile è che il Duce lasci il potere. Il Re ricorda infatti a Mussolini che dopo la conferenza di Casablanca la sua presenza al governo è considerata un ostacolo a qualsiasi trattativa con gli anglo-americani.[234] Nel primo pomeriggio dello stesso giorno riceve e prende in esame lordine del giorno (corredato dalle firme dei gerarchi che lo sostengono) che Dino Grandi intende presentare alla seduta del Gran Consiglio. Lo definisce inammissibile e vile.[233] Poi riceve in udienza Grandi in persona. I due discutono gli ultimi avvenimenti politici, poi lordine del giorno. Grandi esorta Mussolini a rassegnare volontariamente le dimissioni. Il Duce lo ascolta senza lasciar trasparire nessuna emozione. Nel pomeriggio di sabato 24 luglio, in segreto, si apre una lunga seduta del Gran Consiglio che si concluderà alle prime ore del giorno successivo (25 luglio), con lapprovazione dellordine del giorno presentato da Dino Grandi. Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Ordine del giorno Grandi. Viene di fatto approvata lesautorazione di Mussolini dai suoi incarichi di governo. La votazione, seppur significativa (in quanto votata dai massimi rappresentanti del Partito), non aveva de iure alcun valore, poiché per legge il Capo del Governo era responsabile del proprio operato solo dinanzi al Sovrano, il quale era lunico a poterlo destituire. La mattina di domenica 25 luglio, dopo essersi recato regolarmente nel suo studio di Palazzo Venezia per occuparsi degli affari correnti, Mussolini chiede al sovrano di poter anticipare labituale colloquio del lunedì, e accetta di presentarsi da questi, giungendo insieme al suo segretario Nicola De Cesare alle ore 17 a Villa Savoia (oggi Villa Ada). Vittorio Emanuele III comunica a Mussolini la sua sostituzione con Pietro Badoglio, garantendogli lincolumità. Mussolini non era però al corrente delle reali intenzioni del monarca, che aveva posto sotto scorta il Capo del Governo e aveva fatto circondare ledificio da duecento carabinieri. Il tenente colonnello Giovanni Frignani,[235] che coordinava loperazione, espone telefonicamente ai capitani Paolo Vigneri e Raffaele Aversa gli ordini del re. I carabinieri fanno salire Mussolini e De Cesare in unautoambulanza della Croce Rossa Italiana, senza specificargli la destinazione ma rassicurandolo sulla necessità di tutelare la sua incolumità (pomeriggio del 25 luglio). In realtà, Vittorio Emanuele III aveva ordinato di arrestare Mussolini.[236] Larmistizio fra lItalia e gli Alleati firmato il 3 settembre e reso noto la sera dell8 senza delle precise istruzioni per le truppe italiane, lascia nella confusione più totale un Paese già allo sbando. LItalia si spacca, in quella che è stata poi definita una guerra civile, tra coloro che si schierano con gli Alleati (che controllano parte del Meridione e la Sicilia), e coloro che invece accettano di proseguire il conflitto a fianco dei tedeschi (che hanno intanto occupato gran parte della penisola, incontrando una debole resistenza da parte delle truppe italiane dislocate alle frontiere e nei pressi di Roma e di altre località). Frattanto il re, con parte della famiglia, Badoglio e i suoi principali collaboratori, fugge in Puglia, ponendosi sotto la protezione degli ex nemici: lì costituisce un governo sotto supervisione alleata, che dichiarerà guerra alla Germania il 13 ottobre. Mussolini, subito dopo il suo arresto, è dapprima trattenuto in una caserma dei carabinieri a Roma. Su sua richiesta, Badoglio pensa di trasferirlo alla Rocca delle Caminate, ma il prefetto di Forlì, Marcello Bofondi, fascista della prima ora, sentito telegraficamente, si oppone recisamente, sostenendo, in un tal caso, di non poter garantire lordine pubblico.[237] Così, Mussolini viene invece trasportato nellisola di Ponza (dal 27 luglio). Ma i tedeschi sono sulle sue tracce. Per depistarli, viene portato sullisola della Maddalena (7 agosto - 27 agosto 1943) e infine a Campo Imperatore sul Gran Sasso, in un luogo ritenuto inattaccabile dallesterno. Mussolini, che si sente ormai finito, tenta di uccidersi tagliandosi le vene, ma si procura solo ferite superficiali e viene medicato.[238] Il 12 settembre venne liberato da un commando di paracadutisti tedeschi (Fallschirmjäger-Lehrbataillon) guidati dal capitano delle SS Otto Skorzeny. Gran Sasso: Mussolini appena liberato, al centro della fotografia, con cappotto e cappello nero Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Operazione Quercia. Mussolini venne tradotto in Germania, dove il 14 settembre incontra Hitler a Rastenburg. Questi lo invita a formare una repubblica protetta dai tedeschi. Il 18 settembre, da Monaco Mussolini pronuncia alla radio il suo primo discorso dopo larresto del 25 luglio: « … Dopo un lungo silenzio ecco che nuovamente vi giunge la mia voce, e sono certo che la riconoscerete… » Dopo aver fatto unampia esposizione su ciò che stava avvenendo in Italia, addossa la responsabilità della sua destituzione al Re, ai generali e ai gerarchi fascisti, che accusò di alto tradimento. Alla fine del discorso annuncia la ricostituzione dello Stato, delle sue Forze armate e del partito fascista, con la nuova denominazione di Partito Fascista Repubblicano (PFR). Mussolini ritorna in Italia il 23 settembre e costituisce un nuovo governo, che si riunisce per la prima volta il 27 settembre alla Rocca delle Caminate (residenza di Mussolini a Predappio, dal 1927). La Repubblica Sociale Italiana Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Repubblica Sociale Italiana. Di fatto la neonata Repubblica Sociale Italiana è uno stato controllato soprattutto dai tedeschi e a Mussolini viene concessa poca libertà di azione. Solo sullambito economico e sullorganizzazione militare dei soldati italiani aderenti alla RSI, Mussolini e i suoi gerarchi hanno una certa autonomia. Hitler intanto aveva posto sotto il diretto controllo del Reich lintera area nord-orientale dello stato italiano (ovvero le province di Trento, Bolzano, Belluno, Udine, Gorizia, Trieste, Fiume, Lubiana[239] e Zara) nonché i territori precedentemente italiani o sotto il controllo italiano al di fuori della penisola (le truppe tedesche nei giorni immediatamente successivi allarmistizio di Cassibile occuparono lAlbania, che essendo unita allItalia tramite la corona dei Savoia fu dichiarata indipendente e gli ustascia si annessero darbitrio alla Dalmazia, esclusa Zara). Tra il 23 e il 27 settembre 1943 Mussolini si insedia a Gargnano, sul lago di Garda (tuttavia la maggior parte degli uffici governativi è distribuita in località limitrofe, fino a Brescia). Lagenzia di stampa ufficiale si installa a Salò, da cui il nome non ufficiale di Repubblica di Salò, a causa dellintestazione dei comunicati radiostampa. Il 14 novembre si tiene a Verona la prima assemblea nazionale del Partito Fascista Repubblicano, durante la quale viene redatto il Manifesto di Verona, ovvero il programma di governo del PFR. Mussolini (che ricopre la carica di duce, capo del governo della repubblica de facto, essendo tale carica prevista nel manifesto ma non essendo stata da lui assunta in forza di elezioni) annuncia che verrà rimandata al termine del conflitto la convocazione di unassemblea costituzionale per la redazione della costituzione della RSI, della quale si era prefigurata la convocazione il 13 ottobre. L8 dicembre viene costituita con decreto la Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), posta al comando di Renato Ricci. In essa confluiscono parte degli effettivi dei Reali Carabinieri (corpo che viene disciolto), della Polizia dellAfrica Italiana e della MSVN (mai ufficialmente disciolta sino a tale data). Inoltre alcune migliaia di reclute italiane sono inviate in Germania per essere addestrate e formare quattro divisioni (Divisione Alpina Monterosa, San Marco, Littorio e Italia). Tra l8 e il 10 gennaio 1944 si tiene il processo di Verona, nel quale vengono giudicati i gerarchi traditori che si erano schierati contro Mussolini il 25 luglio 1943: tra questi, viene condannato a morte il genero del duce, Galeazzo Ciano. Non è noto se Mussolini non avesse voluto salvare la vita al marito di sua figlia (nonché dei suoi ex collaboratori) oppure se non avesse effettivamente potuto influire sui verdetti del tribunale giudicante, data la pesante ingerenza tedesca. È invece quasi certo che le istanze di grazia presentate dai condannati non furono inoltrate direttamente a Mussolini per volontà di Alessandro Pavolini, il quale da un lato voleva impedire un eventuale cedimento sentimentale del duce e il conseguente placet alla grazia, e dallaltro intendeva risparmiare al duce langoscia della scelta, per lui obbligata.[240] Il 21 aprile il duce si incontra con Hitler a Klessheim, e il 15 luglio si reca in Germania per ispezionare le quattro divisioni italiane che gli ufficiali tedeschi stanno addestrando. Il 20, giorno dellattentato di von Stauffenberg rivede Hitler per lultima volta. Mussolini durante il discorso del Lirico Il 16 dicembre, al Teatro Lirico di Milano,[241] pronuncia il suo primo e ultimo discorso pubblico dalla costituzione della RSI. Parla delle armi segrete tedesche, di cui Hitler gli avrebbe dato prova, e della possibilità di mantenere la valle del Po con le unghie e coi denti. Inoltre afferma la volontà della RSI di procedere alla socializzazione dellItalia. Nellaprile, sempre più isolato e impotente, dopo che il fronte della Linea Gotica ha ceduto e le forze tedesche in Italia sono ormai in rotta, Mussolini si trasferisce a Milano. Il 25 aprile, ottiene un incontro con il cardinale Ildefonso Schuster, che sta tentando di mediare con il CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) la resa delle forze fasciste, nella speranza di evitare ulteriori spargimenti di sangue. Tuttavia lindecisione di Mussolini e lintransigenza delle parti rendono impossibile qualsiasi accordo. I comandi delle SS tedesche (generale Wolff), poco prima dellarrivo del duce, fanno sapere al cardinale di non aver più bisogno di lui, avendo essi nel frattempo stretto un patto separato con gli Alleati (alloscuro di Hitler, ovviamente) e con uomini vicini al CLN.[242] Appresa da Schuster la notizia, Mussolini si sente tradito e definitivamente abbandonato anche dai tedeschi, interrompe la discussione e lascia precipitosamente larcivescovado.[243] Nonostante il parere contrario di parte del suo seguito, Mussolini decide quindi di lasciare Milano. I motivi della decisione non sono del tutto chiari (nei giorni precedenti si era parlato di unultima resistenza in un possibile ridotto della Valtellina). Vi è chi ritiene che fosse stato concordato un incontro segreto con emissari alleati provenienti dalla Svizzera, ai quali Mussolini si sarebbe dovuto consegnare portando con sé importanti documenti.[senza fonte] Alcuni sostengono che se lintento fosse stato solo quello della fuga, Mussolini avrebbe potuto utilizzare il trimotore SM79 pronto allaeroporto di Bresso, con il quale alcuni personaggi minori della RSI e parte della famiglia Petacci ripararono in Spagna il 26 aprile.[244] Si è anche supposto che Mussolini, nellimprobabilità di uscirne indenne, volesse a tutti i costi evitare di cadere nelle mani degli Alleati,[245] pur nella consapevolezza che se fosse finito in mano ai partigiani sarebbe stato certamente giustiziato.[246] Nel tardo pomeriggio del 25 aprile, la colonna di Mussolini parte dalla Prefettura alla volta di Como, per poi proseguire quasi subito verso Menaggio, lungo la sponda occidentale del lago (anziché verso la più sicura sponda orientale, come proposto dal capo del Partito Fascista Repubblicano Alessandro Pavolini).[247] Mussolini trascorre lultima notte da uomo libero pernottando in un albergo del piccolo comune di Grandola, a pochi chilometri dal confine svizzero. Il giorno dopo Mussolini, insieme a pochi fedeli e a Claretta Petacci, che lo aveva frattanto raggiunto, ridiscende verso il lago. Sulla statale Regina si unisce ad una colonna della contraerea tedesca in ritirata e alla colonna di Pavolini, che arrivato a Como in mattinata aveva subito proseguito lungo il lago. Croce che marca il luogo, presso Giulino di Mezzegra, dove Mussolini venne fucilato La colonna viene fermata a Musso alle ore 6:30 dai partigiani della 52ª Brigata Garibaldi Luigi Clerici al comando di Pier Luigi Bellini delle Stelle Pedro. Dopo lunghe trattative, si giunge allaccordo che i tedeschi possono proseguire dopo una perquisizione, mentre gli italiani devono essere consegnati. Mussolini viene convinto dal tenente SS Birzer, incaricato di custodirlo dal suo comando poco prima della partenza da Gargnano, a nascondersi su un camion tedesco indossando un cappotto da sottufficiale e un elmetto. Dopo pochi chilometri la colonna viene fermata a Dongo e, durante lispezione, Mussolini viene riconosciuto dal partigiano Giuseppe Negri Biondino e subito arrestato dal vice commissario Urbano Lazzaro Bill.[248] Nel municipio di Dongo viene interrogato e in serata, per sicurezza, viene trasferito a Germasino, nella caserma della Guardia di Finanza. Durante la notte viene ricongiunto con Claretta Petacci e insieme si pensa di trasferirli a Brunate per poi condurli in un secondo tempo a Milano, ma durante il percorso numerosi posti di blocco convincono gli accompagnatori Luigi Canali Neri, Michele Moretti Pietro e Giuseppina Tuissi Gianna a desistere e a trovare una diversa destinazione. Per questo vengono portati a Bonzanigo e ospitati presso amici. La morte di Mussolini Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Morte di Benito Mussolini. « Qui Radio Milano liberata! » (Comunicato di Radio Milano, che in seguito annuncerà la cattura e la successiva esecuzione di Benito Mussolini, Claretta Petacci e altri gerarchi fascisti.) I corpi di Mussolini (secondo da sinistra) e di Claretta Petacci (riconoscibile dalla gonna) esposti a Piazzale Loreto. Il primo corpo a sinistra è di Bombacci. Gli ultimi a destra sono Pavolini e Starace. Pochi giorni prima era stato emesso un comunicato del CLN[249] nel quale si esprimeva la necessità di una rinascita sociale e politica dellItalia, attuabile solo attraverso luccisione di Mussolini e la distruzione di ogni simbolo del partito fascista. Il documento era a firma di tutti i componenti del CLN (Partito comunista, il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, Democrazia del Lavoro, il Partito dAzione, la Democrazia Cristiana, il Partito Liberale Italiano). La decisione di dar corso pratico al comunicato fu presa da coloro che detenevano Mussolini nellarco di poche ore, in un contesto in cui era molto difficile mettersi in contatto con Roma e far riunire il Comitato di Liberazione Nazionale. I partigiani che lo avevano catturato informarono (usando il telefono di una centrale idroelettrica) il comando di Milano, che mandò subito un reparto di partigiani appena arrivati dallOltrepò Pavese e alcuni emissari politici (Aldo Lampredi, Pietro Vergani e Walter Audisio). Secondo Raffaele Cadorna,[250] nellimpossibilità di contattare il CLN venne presa la decisione che facesse il miglior interesse dellItalia. Cadorna sosteneva che se Mussolini fosse stato consegnato agli Alleati ne sarebbe scaturito un processo a un intero ventennio di politica italiana, nel quale sarebbe stato difficile separare le responsabilità di un popolo da quelle del suo condottiero. Nel conseguente discredito, leventuale sopravvivenza di Mussolini non avrebbe avuto nessuna utilità. La mattina del 28 aprile Leo Valiani portò a Cadorna un ordine di esecuzione a firma del CLNAI, riferendogli che si trattava della decisione raggiunta da Valiani medesimo insieme con Luigi Longo, Emilio Sereni e Sandro Pertini la sera precedente: uccidere Mussolini senza processo, data lurgenza.[251] La sua tomba nella Cripta della famiglia Mussolini nel cimitero di Predappio Lesecuzione avvenne il 28 aprile 1945. Mussolini fu fucilato assieme a Claretta Petacci a Giulino di Mezzegra in via XXIV maggio, in corrispondenza del muretto del cancello di Villa Belmonte, a 21 km da Dongo.[252] I tempi e i modi dellesecuzione furono dettati anche dalla volontà di evitare interferenze da parte degli alleati, che avrebbero preferito catturare Mussolini e processarlo davanti ad una corte internazionale. File:Execution of Mussolini (1945).ogg Cinegiornale americano sulla morte di Mussolini nel 1945 Nel frattempo a Dongo, un altro gruppo del reparto di partigiani delle Brigate Garibaldi sopraggiunti dallOltrepò Pavese fucilava i gerarchi del seguito di Mussolini, tra i quali il filologo Goffredo Coppola (allora rettore dellUniversità di Bologna), Alessandro Pavolini (segretario del PFR), Nicola Bombacci (che era stato uno dei fondatori del Partito Comunista dItalia e aveva successivamente aderito alla RSI), il Ministro delleconomia Paolo Zerbino, il Ministro della cultura popolare Ferdinando Mezzasoma e Marcello Petacci (fratello di Claretta) che si era unito alla colonna a Como nel tentativo di dissuadere la sorella dal seguire Mussolini. I corpi di Mussolini e degli altri giustiziati furono poi trasportati a Milano, dove arrivarono in serata. In via Fabio Filzi quando da poco erano superate le 22 Walter Audisio e i suoi uomini vennero fermati a un posto di blocco da sappisti della Pirelli Brusada appartenenti alla 110ª Brigata Garibaldi che volevano ispezionare lautofurgone in cui erano contenuti i corpi. Al rifiuto di Walter Audisio seguirono lunghi momenti di tensione, risolti solo con lintervento del Comando generale.[253] I corpi arrivarono così in piazzale Loreto verso le 3 della notte.[254] Vennero scaricati nello stesso luogo in cui il 10 agosto 1944 erano stati fucilati e lasciati esposti al pubblico quindici partigiani (come rappresaglia per un attentato non rivendicato).[255] Sappisti della 110ª Brigata Garibaldi montarono la guardia fino alle 7 del mattino.[254] La gente accorsa ben presto in piazza prese ad insultare i cadaveri, infierendo su di loro con sputi, calci, spari e altri oltraggi, accanendosi in particolare sul corpo di Mussolini. Il servizio dordine, composto di pochi partigiani e vigili del fuoco, decise quindi di appendere i corpi a testa in giù alla pensilina di un distributore di benzina. Ai cadaveri si aggiunse poco dopo quello di Achille Starace (già segretario del PNF ma caduto in disgrazia e privo di cariche nella RSI) fermato per le strade di Milano mentre faceva jogging e fucilato alla schiena dopo un processo sommario.[256][257] Passate alcune ore, su pressione delle autorità militari alleate preoccupate per la tutela dellordine pubblico, i corpi furono trasportati allobitorio.[258] Il cadavere di Mussolini fu sottoposto ad unapprofondita ricognizione; quello della Petacci fu solo composto in una bara.[259] Luccisione di Mussolini e della Petacci, e la decisione di esporre i corpi al pubblico ludibrio, ricevettero successivamente numerose critiche anche da parte di esponenti della Resistenza antifascista.[260] Lo stesso Ferruccio Parri, capo del CLN, definì la vicenda uno spettacolo da macelleria messicana e Pertini dichiarò: «A Piazzale Loreto linsurrezione si è disonorata». Ancora oggi alcuni si interrogano sulla legittimità dellaccaduto e sulle motivazioni che vi condussero. Non è possibile tuttavia esprimere una valutazione univoca e oggettiva, che non tenga conto delle circostanze e del contesto storico. Il solo dato di fatto che si può osservare è che in Italia non fu celebrato un processo giudiziario nei confronti dei gerarchi fascisti paragonabile a quello tenutosi a Norimberga contro il nazismo. Tumulazione di Mussolini nel cimitero di Predappio Nellaprile del 1946 la salma di Mussolini fu trafugata dal Cimitero di Musocco da un gruppo di fascisti del Partito Democratico Fascista, capitanati da Domenico Leccisi. Il corpo fu portato a Madesimo e successivamente alla Certosa di Pavia.[261] Dopo la restituzione alla famiglia, nel 1956, la salma fu traslata nella cappella di Predappio.[262] La caduta di Mussolini e il timore del risorgere nellimmediato dopoguerra di tendenze neofasciste determinò lintroduzione del reato di apologia del fascismo. Altre ricostruzioni sulla morte La ricostruzione della morte di Mussolini si basa sul racconto del comandante Valerio (al secolo Walter Audisio) il comandante partigiano che ebbe lincarico di eseguire la decisione del CLN, e che fu sempre confermata dagli storici resistenzialisti. È una ricostruzione contestata da più parti e in più punti (responsabili, tempi, luoghi, modalità),[263] da chi la considera un resoconto inattendibile avanzando ricostruzioni alternative. Secondo una di queste, la cosiddetta pista inglese, luccisione sarebbe stato eseguita dal partigiano Bruno Giovanni Lonati sotto la direzione di un agente segreto britannico: il capitano John, che desiderava impossessarsi di un misterioso carteggio che il Duce avrebbe avuto con Churchill, compromettente per questultimo. La ricerca di questo carteggio costituirebbe il reale motivo del soggiorno del Primo ministro del Regno Unito sul lago di Como, nel settembre 1945, durante il suo tour turistico per larea mediterranea dopo la sua sconfitta nelle elezioni inglesi del luglio. Secondo unaltra versione, lesecuzione avvenne sempre per disposizione del CNL, ma direttamente eseguita da importanti dirigenti politici del CLN ai quali Walter Audisio avrebbe fornito la necessaria copertura. La presenza di Luigi Longo a Dongo e a Giulino di Mezzegra viene indicata dalle testimonianze di alcuni partigiani e di alcuni abitanti delle due località, che in alcune foto affermano di riconoscere nelluomo dallimpermeabile bianco Longo e non Audisio. Lipotesi della pista inglese non sarebbe incompatibile con la presenza di Longo. Pensiero politico « La libertà senza ordine e disciplina significa dissoluzione e catastrofe. » (Da un discorso pronunciato nellatrio del municipio di Torino da Mussolini, 24 ottobre 1923) Nel 1932, presumibilmente insieme a Giovanni Gentile (o comunque sotto la sua influenza), Mussolini scrisse la voce fascismo per lenciclopedia Treccani, in cui precisava la dottrina del suo partito. Lultima intervista Il 20 aprile 1945, pochi giorni prima dellultimo disperato e vano tentativo di fuga verso la Germania, e tre giorni prima del suo ultimo discorso pubblico tenuto davanti ai fedelissimi raccolti nel cortile della Prefettura di Milano, Mussolini concesse la sua ultima intervista. Interlocutore era il direttore del Popolo di Alessandria, Gian Gaetano Cabella. In realtà, più che di unintervista si trattò di un monologo del Duce del fascismo, quasi un suo atto testamentario. Di questa intervista dà conto il libro Mussolini. Duce si diventa, pubblicato a firma di Remigio Zizzo.[264] Lesordio, lapidario, di Mussolini fu un Intervista o testamento?. Siamo stati i soli ad opporci ai primi conati espansionistici della Germania; mandai - affermava Mussolini - le divisioni al Brennero; ma nessun gabinetto europeo mi appoggiò. [...] Una caldaia non scoppia se si fa funzionare a tempo una valvola. Ma se invece la si chiude ermeticamente, esplode. Mussolini voleva la pace e questo gli fu impedito, è la conclusione a cui il capo del fascismo, ormai avviato al declino, giunse. Lasciate passare questi anni di bufera - proseguiva poi Mussolini -. Un giovane sorgerà. Un puro. Un capo che dovrà immancabilmente agitare le idee del Fascismo. [...] Non so se Churchill è, come me, tranquillo e sereno. Ricordatevi bene: abbiamo spaventato il mondo dei grandi affaristi e degli speculatori. Essi non hanno voluto che ci fosse data la possibilità di vivere. Se le vicende di questa guerra fossero state favorevoli allAsse, io avrei proposto al Führer, a vittoria ottenuta, la socializzazione mondiale [...] Mi hanno rinfacciato la forma tirannica di disciplina che imponevo agli Italiani. Come la rimpiangeranno. E dovrà tornare se gli Italiani vorranno essere ancora un popolo e non un agglomerato di schiavi. Mussolini ammise che non vi fu un principio ispiratore preciso che portò alla nascita del movimento, che originò da un bisogno dazione e fu azione. Proprio per questo motivo, durante tutto il ventennio, il Fascismo si caratterizzò per la coesistenza al suo interno di istanze e correnti di pensiero minoritarie fortemente differenti e apparentemente poco conciliabili tra loro. Emblematico, da questo punto di vista, è il programma di San Sepolcro, col quale il movimento dei Fasci di Combattimento si presentò alle elezioni del 1919. In esso erano espresse proposte fortemente progressiste, molte delle quali furono poi man mano abbandonate dal movimento entro lottobre 1922 (tra queste loriginale carattere antimonarchico e anticlericale del fascismo, che avrebbe pregiudicato ogni compromesso con la monarchia italiana e col clero), per essere poi riaffermate, anche se prevalentemente solo a livello propagandistico, dal Partito Fascista Repubblicano. Il fascismo sansepolcrista chiese la concessione del suffragio universale, una riforma elettorale in senso proporzionale, la riduzione delletà di voto a 18 anni e dellorario di lavoro a otto ore giornaliere, i salari minimi garantiti, la gestione statale (o meglio da parte di cooperative di lavoratori) dei servizi pubblici, la progressività della tassazione, la nazionalizzazione delle fabbriche darmi, leliminazione della nomina regia del Senato e la convocazione di unassemblea che permettesse ai cittadini di scegliere se lItalia dovesse essere una monarchia o una repubblica. Riprendendo quanto accennato sopra, la nota dominante del pensiero mussoliniano fu lattivismo (questo fu uno dei principali motivi per i quali il fascismo esaltò lintraprendenza e la vitalità della gioventù - facendo di Giovinezza il proprio inno - e lidea di un uomo agonisticamente attivo e preparato): non conta ciò che si è fatto, ma ciò che vi è ancora da fare. A tal proposito, le principali ambizioni del fascismo furono: la rifondazione dellImpero romano, attraverso una politica aggressiva di potenza (la guerra è «positiva» perché «imprime un sigillo di nobiltà al popolo che laffronta»), per mezzo della quale lItalia avrebbe dovuto assurgere al ruolo di guida e modello per le altre nazioni a livello politico, economico e spirituale. A tale scopo si insistette sulla necessità di un esercito forte e ben strutturato (pur non riuscendo a raggiungere in tal senso un risultato concreto). Emblematica, sotto questo punto di vista, è la volontà mussoliniana, ampiamente propagandata;[265][266] la creazione di un «italiano nuovo», eroico, dotato di senso di appartenenza alla nazione, in grado con la propria azione di forgiare la storia, inserito in uno Stato che ne riassume le aspirazioni (fu Mussolini a definire gli italiani «un popolo di santi, di eroi e di navigatori»[267]). Ciò si sarebbe dovuto realizzare attraverso il completo superamento dellindividualismo e della connessa concezione individualista della libertà: lindividuo deve esplicare la propria libertà non in modo egoistico, in una prospettiva concorrenziale con gli altri soggetti, ma in modo ordinato e disciplinato, concependosi come parte di una collettività (la nazione italiana incarnata dallo stato fascista) indirizzata verso un fine comune e non divisa dallodio classista (fu abbandonato il concetto socialista di «lotta di classe»). A tal fine, si affermò la necessità di rinsaldare il sentimento di appartenenza nazionale attraverso lesaltazione dello spirito patriottico italiano e della storia italiana. In tale contesto ideologico, lo Stato venne hegelianamente concepito come etico,[268] ovvero fu inteso come fine e non come mezzo. Dunque, linteresse dello stato prevale su quello dei singoli in nome del raggiungimento del bene comune ed esso ha una propria missione e consapevolezza: esaltare lessenza nazionale. Il fascismo si doveva esaurire non nello Stato fascista, ma nello Stato di tutti gli italiani. Hegel comunque contribuì solo in parte alla sua formazione. Lunico filosofo che Mussolini studiò veramente fu Nietzsche, dal quale in gioventù fu ammaliato e dalla cui dottrina del superuomo egli trasse il senso da dare alla rivoluzione fascista;[269] Friedrich Nietzsche lunificazione di tutte le terre considerate italiane in ununica nazione italiana, proponendo il movimento fascista come soluzione della questione dellIrredentismo e della Vittoria mutilata (mediante lannessione anche violenta delle terre irredente) e conseguentemente (essendo lobiettivo originario del Risorgimento lunificazione dei territori italiani in un unico stato) come il coronamento del risorgimento.[270][271] Emerge quindi come il fascismo si sia caratterizzato, nella sua concreta realizzazione storica, come un movimento autoritario, nazionalista e antidemocratico. Nel 1931 Mussolini esplicitò il proprio rifiuto della democrazia, definendo la disuguaglianza come «feconda e benefica» e in Dottrina del Fascismo scrisse che «regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo lillusione di essere sovrano, mentre la vera effettiva sovranità sta in altre forze talora irresponsabili e segrete».[272] Da ultimo, è importante sottolineare come il fascismo fu sempre considerato dai suoi aderenti un movimento rivoluzionario, trasgressivo e ribelle (emblematico in tal senso il motto «me ne frego») in radicale contrasto col liberalismo dellItalia pre-fascista. Pur avendo allinizio tutelato gli interessi della borghesia industriale, Mussolini respinse ogni ipotesi di collusione con essa. La famiglia Mussolini aveva due fratelli minori: Arnaldo ed Edvige. Nel 1915, con rito civile, sposò a Treviglio Rachele Guidi, figlia della nuova compagna di suo padre. Mussolini e Rachele si unirono successivamente con rito cattolico il 28 dicembre 1925. Rachele e Benito Mussolini ebbero cinque figli: Edda (1910-1995), sposatasi con Galeazzo Ciano il 24 aprile 1930; Vittorio (1916-1997); Bruno (1918-1941), ufficiale pilota, morto il 7 agosto 1941 in un incidente aereo; Romano (1927-2006), noto pianista jazz; e Anna Maria (1929-1968). Alessandra Mussolini, figlia di Anna Maria Scicolone, sorella minore dellattrice Sophia Loren, e di Romano Mussolini, è una nipote del Duce. Asse familiare Mussolini con i figli Bruno (a sinistra nella foto) e Vittorio, a Villa Torlonia Alessandro Mussolini Rosa Maltoni Rachele Guidi Benito Mussolini Edvige Mussolini Arnaldo Mussolini Edda Ciano Vittorio Mussolini Bruno Mussolini Romano Mussolini Anna Maria Mussolini Le amanti e i figli illegittimi Mussolini e i cartoni animati Benito Mussolini amava i cartoni animati, sebbene non sempre ne afferrasse il senso in maniera compiuta. Lo si desume da quanto riportato da Claretta Petacci, amante storica del duce del fascismo, nel suo diario dato alle stampe postumo nel 2009 (Mussolini segreto. Diari 1932-1938, a cura di Mauro Suttora, Rizzoli). Riporta Petacci, in data 3 febbraio 1938, riferendo di una telefonata ricevuta dal duce: « Alle 8 e 3/4: Ho già mangiato. Adesso vado a vedere un cartone animato e poi ti chiamo [...]. Alle 9 e 1/2: Ho fatto presto? Si trattava ... (pensa) ... di certi uccelli, non ho ben capito. [I cartoni animati] mi piacciono, ma non capisco la trama. Forse i bambini la comprendono meglio dei grandi, non so mai che vogliono dire. » E ancora, pochi giorni dopo, il 7 febbraio: « Alle 8 e 35 di sera: Amore, ho mangiato. Adesso vado a vedere il giornale Luce dellImpero, le cronache dellimpero. Poi cè un cartone animato, Cappuccetto Rosso. Ho dato ordine di fare prima le cronache. » A Mussolini vengono attribuite diverse amanti, particolarmente durante il periodo giovanile.[273] Tra le amanti accertate, le più conosciute rimangono Margherita Sarfatti, scrittrice e intellettuale ebrea che nel 1925 pubblicò in Inghilterra una famosa biografia di Mussolini,[274] e, per ultima, Claretta Petacci, che volle condividere la sua sorte durante gli ultimi giorni della Repubblica Sociale Italiana e che venne fucilata con lui. Anche se il numero effettivo delle donne con cui intrattenne relazioni non è certo, si ipotizza che ebbe almeno quattro figli illegittimi: un maschio sarebbe nato a Trento nel 1909 da una giovane socialista, Fernanda Oss Facchinelli, e il bambino non sarebbe vissuto che pochi mesi. Di lui, col tempo, si sarebbe perso anche il nome. Un secondo figlio illegittimo, di nome Benito Albino, lo avrebbe avuto da unaltra ragazza trentina, Ida Dalser, che egli avrebbe sposato, e Mussolini lo avrebbe riconosciuto come figlio naturale dandogli il proprio cognome.[275][276][277] Tuttavia né latto del presunto matrimonio né quello del presunto riconoscimento sono noti. Una terza figlia, di nome Elena Curti, sarebbe nata negli anni venti a Milano da Angela Curti Cucciati. Elena divenne la segretaria di Alessandro Pavolini e assistette Mussolini fino alla sua cattura a Dongo. Un quarto figlio, maschio, sarebbe nato nel 1929 da Romilda Ruspi, presunta rivale di Claretta Petacci nel ruolo di amante, ma di questo bambino non si sono mai avute notizie precise, così come lui stesso, se è vero che è stato concepito ed è nato, non ha forse mai saputo chi fosse suo padre. Romilda era già coniugata e sono invece note le vicende di suo marito, esiliato in Francia.[278][279] Anche il conduttore televisivo Bruno Vespa venne indicato come figlio illegittimo di Mussolini e tale indiscrezione giornalistica venne confermata da Alessandra Mussolini[280] e dallo storico Giordano Bruno Guerri - che in seguito ritrattò la sua posizione in merito.[281] Vespa ha tuttavia smentito ogni possibile parentela.[281] Onorificenze Onorificenze italiane Cavaliere dellOrdine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine Supremo della Santissima Annunziata — 1924 Cavaliere di Gran Croce dellOrdine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dellOrdine dei Santi Maurizio e Lazzaro — 1924 Cavaliere di Gran Croce dellOrdine della Corona dItalia - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dellOrdine della Corona dItalia — 1924 Cavaliere di gran croce dellOrdine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dellOrdine Militare di Savoia — 7 maggio 1936[282] R.D. n. 177 Cavaliere di Gran Croce dellOrdine Coloniale della Stella dItalia - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dellOrdine Coloniale della Stella dItalia Cavaliere di Gran Croce con Placca dellOrdine della Besa - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce con Placca dellOrdine della Besa Cavaliere di Gran Croce dellOrdine di Scanderbeg - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dellOrdine di Scanderbeg Cavaliere di Gran Croce dellOrdine Civile e Militare dellAquila Romana - classe militare (Regno dItalia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dellOrdine Civile e Militare dellAquila Romana - classe militare (Regno dItalia) Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria Croce al merito di guerra Medaglia Commemorativa della Guerra Italo-Austriaca 1915 – 18 - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia Commemorativa della Guerra Italo-Austriaca 1915 – 18 Medaglia Commemorativa Italiana della Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia Commemorativa Italiana della Vittoria Medaglia commemorativa dellUnità dItalia - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa dellUnità dItalia Medaglia Commemorativa della Marcia su Roma in oro - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia Commemorativa della Marcia su Roma in oro Croce di Anzianità di Servizio nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (20 anni) - nastrino per uniforme ordinaria Croce di Anzianità di Servizio nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (20 anni) Capo e Gran Cancelliere dellOrdine Civile e Militare dellAquila romana (R.S.I.) - nastrino per uniforme ordinaria Capo e Gran Cancelliere dellOrdine Civile e Militare dellAquila romana (R.S.I.) — 2 marzo 1944 Capo e Gran Cancelliere dellOrdine dei Santi Patroni dItalia (R.S.I.) - nastrino per uniforme ordinaria Capo e Gran Cancelliere dellOrdine dei Santi Patroni dItalia (R.S.I.) — 11 febbraio 1945 Onorificenze straniere Cavaliere dellOrdine dellAquila bianca (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine dellAquila bianca (Polonia) — 1923 Cavaliere dellOrdine dello Speron dOro (Vaticano) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine dello Speron dOro (Vaticano) Cavaliere di Gran Croce dellOrdine Piano (Vaticano) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dellOrdine Piano (Vaticano) Cavaliere di Gran Croce dellOrdine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (sub-collazione Vaticana) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dellOrdine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (sub-collazione Vaticana) Balì Gran Croce di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta (Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta) - nastrino per uniforme ordinaria Balì Gran Croce di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta (Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta) — 2 aprile 1923 Cavaliere di Gran Croce in oro e diamanti dellOrdine dellAquila Tedesca (Germania) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce in oro e diamanti dellOrdine dellAquila Tedesca (Germania) — 25 settembre 1937 Gran Croce della Croce Rossa Tedesca (Germania) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Croce della Croce Rossa Tedesca (Germania) — 1934 Gran Croce della Croce Rossa Tedesca, Classe Speciale in oro e diamanti (Germania, unico insignito) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Croce della Croce Rossa Tedesca, Classe Speciale in oro e diamanti (Germania, unico insignito) — 1937 Ordine di Lāčplēsis (Lettonia) - nastrino per uniforme ordinaria Ordine di Lāčplēsis (Lettonia) Cavaliere di Gran Croce del Molto Onorevole Ordine del Bagno (Gran Bretagna) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce del Molto Onorevole Ordine del Bagno (Gran Bretagna) «Espulso nel 1940.» — 1923 Croce della Libertà (Estonia) - nastrino per uniforme ordinaria Croce della Libertà (Estonia) Gran Croce dellOrdine Nazionale della Croce del Sud (Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Croce dellOrdine Nazionale della Croce del Sud (Brasile) — 12 gennaio 1934/XII Cavaliere dellOrdine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine dei Serafini (Svezia) Cavaliere dellOrdine dellElefante (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine dellElefante (Danimarca) Gran Cordone dellOrdine del Crisantemo (Giappone) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Cordone dellOrdine del Crisantemo (Giappone) Cavaliere di Gran Croce dellOrdine della Stella di Romania (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dellOrdine della Stella di Romania (Romania) Cavaliere di Gran Croce dellOrdine del Sigillo di Salomone (Etiopia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dellOrdine del Sigillo di Salomone (Etiopia) Opere
Posted on: Sat, 02 Nov 2013 20:08:23 +0000

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