Il sogno jugoslavo è unimmagine che aleggiava in parte dellImpero - TopicsExpress



          

Il sogno jugoslavo è unimmagine che aleggiava in parte dellImpero Austro Ungarico morente, un sogno di libertà (state attenti alla valenza di questa parola, allepoca e in quel contesto era la libertà nazionale), un sogno di autonomia, un sogno di una nuova nazione multietnica che seppelliva loppressivo Impero Asburgico, che ormai era diventato un tuttuno con lImperatore Francesco Giuseppe: anziano, stanco ma tremendamente autorevole. Un sogno a cui aveva dato potenza e speranza il Presidente USA Wilson con la sua teoria di autodeterminazione dei popoli. Questo sogno era condiviso da molti a prescindere dalla religione e dalletnia. Così nacque la Jugoslavia: tra mille speranze e in mezzo alla cultura multietnica e mitteleuropea asburgica. Una nazione crocevia di culture e religioni: croati, sloveni, bosniaci, kosovari (albanesi), macedoni, macedoni-albanesi, montenegrini, serbi, musulmani, ortodossi, ebrei, cattolici ecc un mosaico troppo complesso e troppo composito per una nazione appena nata in un epoca dove il vento nazionalismo soffiava forte. Il partito radicale (storicamente il più grande e forte in Serbia) era cambiato dalla prima guerra mondiale e il suo grande punto di riferimento e roccia a qui aggrapparsi era il grande vecchio statista Pasic. Questo era anche uno dei due grandi propulsori della nuova nazione insieme a re Alessandro. Infatti quando il primo morì e il secondo fu ucciso nel 1934 in un attentato a Marsiglia la Jugoslavia si trovò senza più punti di riferimento solidi. Il problema di questa giovane nazione era la paura della disgregazione e la voglia di un identità nazionale. Per i governanti e per il sovrano questo problema si risolveva serbizzando la Jugoslavia. E così lamministrazione statale e la costituzione furono in gran parte riprese dallo Stato Serbo. Traslata la Serbia in Jugoslavia, il re voleva jugoslavizzare il Paese. Ma fu ciò che condannò il Paese, troppo multietnico e multiculturale per una politica del genere, al fallimento. E così il sogno diventò incubo: tensioni e sfide tra le varie comunità (foraggiate anche da paesi stranieri in chiave anti jugoslava, vedesi lItalia di Mussolini con Pavelic e i soci). I democratici tentarono di essere multietnici ma pian piano persero consensi, i croati di Radic (a cui spararono in parlamento [morì in seguito a questo evento], tanto per rendere lidea delle tensioni) e poi Macek passavano da momenti di boicottaggio a momenti di vicinanza al regime reale ecc ma le differenze erano anche economiche: la borghesia commerciale delle città più vicine al mare, aree tipicamente agricole con grandi possedimenti nella Bosnia musulmana, aree molto povere in Kosovo ecc Il tentativo di ridare vita a uno stato forte fu provato dal governo autoritario di Stojadinović ma miseramente fallì. Infine, in un paese sperso nei mille problemi che lo erodevano, arrivò la scelta del reggente principe Paolo (re Pietro II era minorenne) di unirsi ai paesi dellAsse allepoca vincente nello scenario europeo. E così arrivò il colpo di Stato per sbarazzarsi dellingombrante reggente e di reazione le truppe tedesche invasero la Jugoslavia. Qua inizia la storia più dolorosa di questo Paese: una storia di nuovi e profondi risentimenti religiosi ed etnici, una storia di sangue... la radice di guerre e stragi che hanno segnato larea nel secolo scorso. Unaltra storia che può essere capita solo conoscendo le vicende jugoslave ma anche italiane. Storia e storie che pochi conoscono. In una Europa che cerca radici ma che neanche conosce il suo passato.
Posted on: Sun, 03 Nov 2013 16:44:28 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015