Imu, Letta: “La tasse non peseranno sugli affittuari” - TopicsExpress



          

Imu, Letta: “La tasse non peseranno sugli affittuari” Enrico Letta alla festa Pd a Genova + Il software per la Tares è da buttare Raffaello masci + La Cgia: “Aumento dell’Iva penalizza i meno abbienti” + Berlusconi minaccia il governo: “Se mi fanno decadere va a casa” + Berlusconi sfida Letta e spiazza le “colombe” Scontro per la gestione del Pdl ugo magri Il premier: la Service Tax sarà più bassa della somma di Imu e Tares Nessun aggravio sulle case sfitte. E la Service Tax, frutto del «compromesso» raggiunto dal governo per il superamento dell’Imu, costerà meno della tassa sulle prime case sommata alla Tares. È lo stesso premier Enrico Letta a cercare di placare i timori suscitati dalla nuova tassazione, assicurando che il `conto´ sarà inferiore alla vecchia tassazione e sottolineando che la Service sarà «equa e progressiva» e anche che «non sarà caricata sugli affittuari contro i proprietari». E, gettando acqua sul fuoco divampato già da ieri, Letta assicura anche che il governo farà «di tutto» per evitare l’aumento dell’Iva, prossima `emergenza´ da affrontare per l’esecutivo, visto che il passaggio dell’aliquota dal 21 al 22% è `congelato´ fino a fine settembre. Ma se, parlando dal palco della Festa del Pd, il premier intesta a tutto il governo il risultato, e in particolare al suo partito l’accordo raggiunto in Cdm sulla Service Tax (è quello per cui il Pd ha fatto la campagna elettorale - ha detto - cioè il superamento dell’iniqua Imu), quasi contemporaneamente Silvio Berlusconi fa sapere ai suoi sostenitori (telefonando a Bassano del Grappa alla riunione dell’ `esercito di Silvio´) che per la cancellazione dell’Imu il `grazie´ va detto tutto al Pdl: si tratta, ha scandito il Cavaliere, di «una nostra vittoria, è merito tutto nostro e soltanto nostro». È comunque tutto l’esecutivo ad essere impegnato a rassicurare in particolare chi vive in affitto che non ci saranno ricadute pesanti: dal sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, che ricorda che il governo metterà «almeno due miliardi» perché l’importo complessivo sia più basso, al ministro Graziano Delrio secondo il quale andrà fissato «un tetto massimo del 20% del gettito totale che i Comuni potranno prendere dagli inquilini, ma spero che diventi del 10% ». L’intento insomma resta quello di tener fede alla riforma a costo zero per le tasche dei cittadini, declamata al termine della riunione dei ministri. Sulla questione del rischio `nuove tasse´ peraltro in giornata era intervenuto anche Palazzo Chigi a smentire l’ipotesi, contenuta in realtà nel testo in entrata al Cdm, che sia in arrivo una `stangata´ sulle case sfitte. La bozza del decreto prevedeva infatti, all’articolo 6 il «ripristino parziale della imponibilita’ ai fini Irpef dei redditi derivanti da unità immobiliari non locate», norma che era stata cancellata con l’arrivo dell’Imu. A questo punto l’aggravio dovrebbe saltare. Problema non da poco (e i tecnici sono ancora al lavoro proprio sulle coperture) visto che avrebbe `fruttato´ alle casse dell’erario circa 800 milioni da destinare alla deducibilità dei beni strumentali delle imprese. Scelta, quest’ultima, sulla quale il governo non sarebbe comunque intenzionato a tornare indietro, e che potrebbe in estrema ratio essere rimandata al prossimo decreto Imu, quello che a metà ottobre dovrebbe cancellare anche la seconda rata. Bisogna attendere comunque, il testo che andrà in Gazzetta Ufficiale. Ma per la versione definitiva (e corretta) il governo potrebbe prendersi ancora un po’ di tempo, visto che il decreto - si fa notare - andava approvato in Cdm entro il 31 agosto, non pubblicato. Intanto all’estero il faro continua a essere puntato sull’Italia. Ma se da un lato il Financial Times paventa un rischio sforamento del deficit (notizie false basate sul pregiudizio, attacca subito Renato Brunetta), da Standard&Poor, almeno per le casse dei Comuni, viene invece escluso, dando fiducia alla capacità del governo di compensare. Imu, Letta: “La tasse non peseranno sugli affittuari” Enrico Letta alla festa Pd a Genova + Il software per la Tares è da buttare Raffaello masci + La Cgia: “Aumento dell’Iva penalizza i meno abbienti” + Berlusconi minaccia il governo: “Se mi fanno decadere va a casa” + Berlusconi sfida Letta e spiazza le “colombe” Scontro per la gestione del Pdl ugo magri Il premier: la Service Tax sarà più bassa della somma di Imu e Tares Nessun aggravio sulle case sfitte. E la Service Tax, frutto del «compromesso» raggiunto dal governo per il superamento dell’Imu, costerà meno della tassa sulle prime case sommata alla Tares. È lo stesso premier Enrico Letta a cercare di placare i timori suscitati dalla nuova tassazione, assicurando che il `conto´ sarà inferiore alla vecchia tassazione e sottolineando che la Service sarà «equa e progressiva» e anche che «non sarà caricata sugli affittuari contro i proprietari». E, gettando acqua sul fuoco divampato già da ieri, Letta assicura anche che il governo farà «di tutto» per evitare l’aumento dell’Iva, prossima `emergenza´ da affrontare per l’esecutivo, visto che il passaggio dell’aliquota dal 21 al 22% è `congelato´ fino a fine settembre. Ma se, parlando dal palco della Festa del Pd, il premier intesta a tutto il governo il risultato, e in particolare al suo partito l’accordo raggiunto in Cdm sulla Service Tax (è quello per cui il Pd ha fatto la campagna elettorale - ha detto - cioè il superamento dell’iniqua Imu), quasi contemporaneamente Silvio Berlusconi fa sapere ai suoi sostenitori (telefonando a Bassano del Grappa alla riunione dell’ `esercito di Silvio´) che per la cancellazione dell’Imu il `grazie´ va detto tutto al Pdl: si tratta, ha scandito il Cavaliere, di «una nostra vittoria, è merito tutto nostro e soltanto nostro». È comunque tutto l’esecutivo ad essere impegnato a rassicurare in particolare chi vive in affitto che non ci saranno ricadute pesanti: dal sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, che ricorda che il governo metterà «almeno due miliardi» perché l’importo complessivo sia più basso, al ministro Graziano Delrio secondo il quale andrà fissato «un tetto massimo del 20% del gettito totale che i Comuni potranno prendere dagli inquilini, ma spero che diventi del 10% ». L’intento insomma resta quello di tener fede alla riforma a costo zero per le tasche dei cittadini, declamata al termine della riunione dei ministri. Sulla questione del rischio `nuove tasse´ peraltro in giornata era intervenuto anche Palazzo Chigi a smentire l’ipotesi, contenuta in realtà nel testo in entrata al Cdm, che sia in arrivo una `stangata´ sulle case sfitte. La bozza del decreto prevedeva infatti, all’articolo 6 il «ripristino parziale della imponibilita’ ai fini Irpef dei redditi derivanti da unità immobiliari non locate», norma che era stata cancellata con l’arrivo dell’Imu. A questo punto l’aggravio dovrebbe saltare. Problema non da poco (e i tecnici sono ancora al lavoro proprio sulle coperture) visto che avrebbe `fruttato´ alle casse dell’erario circa 800 milioni da destinare alla deducibilità dei beni strumentali delle imprese. Scelta, quest’ultima, sulla quale il governo non sarebbe comunque intenzionato a tornare indietro, e che potrebbe in estrema ratio essere rimandata al prossimo decreto Imu, quello che a metà ottobre dovrebbe cancellare anche la seconda rata. Bisogna attendere comunque, il testo che andrà in Gazzetta Ufficiale. Ma per la versione definitiva (e corretta) il governo potrebbe prendersi ancora un po’ di tempo, visto che il decreto - si fa notare - andava approvato in Cdm entro il 31 agosto, non pubblicato. Intanto all’estero il faro continua a essere puntato sull’Italia. Ma se da un lato il Financial Times paventa un rischio sforamento del deficit (notizie false basate sul pregiudizio, attacca subito Renato Brunetta), da Standard&Poor, almeno per le casse dei Comuni, viene invece escluso, dando fiducia alla capacità del governo di compensare.
Posted on: Sat, 31 Aug 2013 07:34:04 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015