In Italia sono 2 milioni i professionisti che operano in tutti gli ambiti delle professioni creative. Possiedono anche alti livelli di formazione, ma sono ignorati da governo e istituzioni. Stiamo parlando di creativi per pubblicità, eventi e web: copywriter, art director, grafici, programmatori e sviluppatori. Ma anche di chi opera per moda, spettacolo, industria, cultura, media. Designer, autori, sceneggiatori, registi, scrittori, giornalisti, blogger, video-maker, editori. Artisti, fotografi, architetti. E poi stilisti, scenografi, coreografi, costumisti, montatori, compositori, illustratori, traduttori, curatori, ricercatori, artigiani di ricerca… Esponenti di nuovi linguaggi e tecnologie e di quelle “professioni creative” che caratterizzano la nostra identità culturale e il made in Italy.Non sono identificati, tutelati, ascoltati, valorizzati. Non hanno rappresentanza politica, mediatica, sindacale. Non sono mai stati coinvolti nei processi consultivi e decisionali. Perchè??? Eppure creatività, ricerca tecnologica, arti e culture giovanili sono una risorsa erappresentano il futuro del Paese.
Posted on: Sat, 30 Nov 2013 15:01:01 +0000