In cambio di un certo quantitativo di minerale l’Italia si - TopicsExpress



          

In cambio di un certo quantitativo di minerale l’Italia si impegnava a inviare 50.000 uomini da utilizzare nel lavoro sottoterra. Non meno di duemila uomini a settimana, centomila alla fine dell’anno. Scrive Paolo Di Stefano nel libro “La catastrofa” (Sellerio), che raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti e dei famigliari delle vittime della tragedia di Marcinelle: “Per ogni scaglione di mille operai italiani che lavoreranno nelle miniere, il Belgio esporterà verso l’Italia: tonn. 2.500 mensili di carbone, se la produzione mensile sarà inferiore a tonn. 1.750.000; tonn. 3.500 mensili se la produzione sarà compresa tra 1.700.000 e 2.000.000 tonn.; 5.000 mensili se la produzione sarà superiore a 2.000.000 tonn.”. Il contratto prevedeva cinque anni di miniera, con l’obbligo di farne almeno uno, pena il carcere. Grazie agli italiani la produzione delle miniere belghe aumentò di 6-7 milioni di tonnellate all’anno. Nel complesso tra il ‘46 e il ‘57 arrivarono in Belgio 140mila uomini, 17mila donne e 29mila bambini. “I musi neri”, com’erano chiamati i lavoratori a causa della polvere di carbone che ricopriva i corpi, venivano avviati a un lavoro pericolosissimo, privi di ogni preparazione e alloggiati in strutture fatiscenti. Firmato l’accordo, nei comuni italiani iniziarono a comparire dei manifesti che informavano della possibilità di espatriare. Ma per quanto riguarda le mansioni da svolgere dicevano molto poco. https://google/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&ved=0CDEQFjAB&url=http%3A%2F%2Fcislmilano.it%2Fcomponent%2Foption%2Ccom_docman%2Ftask%2Cdoc_download%2Fgid%2C1320%2FItemid%2C64%2F&ei=cYQDUtySIeOJ4ATdtICoAw&usg=AFQjCNGkkm_CKfNJzUT1VNY99TqWWGIzjg&sig2=l4lE8bWp4XjheiysSEk1Lg&bvm=bv.50500085,d.ZGU
Posted on: Thu, 08 Aug 2013 11:46:25 +0000

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