Intervista ad Alessandro Di Battista “Da dentro” quali sono - TopicsExpress



          

Intervista ad Alessandro Di Battista “Da dentro” quali sono state le tue prime impressioni sulla politica italiana e sul mestiere del “politico”? Alessandro Di Battista - Sono passati tre mesi, diciamo che è molto più difficile di quanto mi aspettavo. Perché il palazzo è costruito per farti staccare dalla realtà e il gioco è proprio quello, se i gruppi di potere, se chi purtroppo ci ha gestito sempre la vita, le oligarchie, ti fanno staccare dalla realtà entri nel meccanismo e poi fai delle stronzate. E’ fondamentale tenersi incollati alla realtà e tutte le scelte che stiamo come Movimento 5 Stelle, dal punto di vista politico, economico, di relazione, di democrazia diretta, le stiamo facendo per mantenerci allo stesso livello dei cittadini che ci hanno eletto. Il tuo viaggio in Sudamerica sembra essere stato fondamentale per la tua formazione politica. Un continente che ha lottato contro le aggressioni degli Usa e dell’Occidente. Quanto conta per te la difesa dell’indipendenza e dell’autodeterminazione dei popoli e delle nazioni? Totalmente. Per me viaggiare è un investimento in felicità. La mia formazione politica si è sviluppata proprio in questi viaggi in Latino America e anche in Africa, in Congo, dove ho visto popolazioni che si organizzano e che lottano contro la minaccia gringa durante tanti tanti decenni e adesso contro il neocolonialismo economico. Il continenete latino americano è molto interessante dal punto di vista sociale e politico, le popolazioni si stanno organizzando e stanno capendo che delegare non ha più senso e l’unico modo per lottare per i diritti è riprendersi in mano lo stato e farlo attraverso la partecipazione. Per me il principio di autodeterminazione dei popoli è fondamentale, nel bene e nel male ,purtroppo, ovvero bisogna rispettare ciò che succede negli stati sovrani e questo è terribile quando vedi che in uno stato avvengono violazioni dei diritti umani, tu devi anche, riagganciandomi al nostro lavoro in politica estera, il più possibile collaborare perché non ci siano violazioni dei diritti umani, che venga sancita la pace, ma non puoi intervenire per cambiare il verdetto di una guerra o con la violenza per imporre una chiave di lettura della società che ritieni giusta. L’autodeterminazione dei popoli è proprio questo, rispettare gli sviluppi autonomi negli stati sovrani. rinascita.eu/index.php?action=news&id=22045
Posted on: Thu, 18 Jul 2013 07:57:39 +0000

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