Io li ho capiti quelli delle giurie dei festival: vogliono farci credere che il cinema italiano sta affrontando la crisi con un nuovo neo-realismo e che questi docu-film sono bellissimi. Prima il Sacro GRA di Venezia, adesso TIR, al festival di Roma. Uno poteva essere un caso, due docu-fict. di seguito premiati ai festival, non lo sono. E però sono tutte fregnacce: il cinema è in linguaggio che ha la sua evoluzione, le sue correnti, e se non ci sono soldi, non ci sono strutture, non ci sono sceneggiatori e non cè il sostegno pubblico al cinema, non è che siamo a posto perché giriamo documentari poco scritti e malrecitati dove accadono alcuni momenti di lirismo quotidiano catturati probabilmente per caso. Andatevi a vedere che cinema fanno gli iraniani, gli israeliani, i cinesi, da ventanni. Non se la passano sempre bene, ma loro fanno cinema, non i filmini con la camera a mano.
Posted on: Sun, 17 Nov 2013 13:50:27 +0000
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