LA BATTAGLIA PER LA PACE All’Angelus il grido del Papa: ci sono - TopicsExpress



          

LA BATTAGLIA PER LA PACE All’Angelus il grido del Papa: ci sono interessi e commerci illegali, lottiamo contro il male GIACOMO GALEAZZI CITTÀ DEL VATICANO Si fa la guerra «per risolvere problemi» o per «vendere le armi?». La domanda, pesante come un macigno, echeggia a San Pietro. Mentre Obama e altri «potenti della terra» giustificano con la difesa dei diritti umani un intervento militare in Siria, all’Angelus Bergoglio svela, dietro ai venti di guerra in Medio Oriente, interessi illegali dell’industria bellica e disegni di potere. Sabato alla veglia in piazza hanno partecipato 100 mila «pellegrini di pace» (ieri erano 80 mila) mentre milioni di persone nel mondo si sono unite al digiuno. Obama aveva definito l’attacco in Siria doveroso per ragioni umanitarie. L’appello papale è pastorale e geopolitico: «Cessi subito la violenza e la devastazione in Siria e si lavori per una giusta soluzione al conflitto fratricida». Evoca un concetto comune a tutte le religioni: la lotta contro il male che è in ciascun individuo. Un impegno condiviso dagli islamici moderati (per il Comai «ha fatto cadere un muro di ipocrisia»). Francesco, che domani riunisce in un vertice in Curia i capi dei dicasteri, traccia la «road map» spirituale per bloccare l’escalation di violenza. Invoca «la decisione forte e coraggiosa di rinunciare alle seduzioni del male per scegliere il bene, pronti a pagare di persona». a «uomini di buona volontà».Si chiede Francesco:«A che serve fare guerre, se non sei capace di lottare contro il male? Non serve a niente, non va». Quindi «la guerra contro il male comporta dire no all’odio fratricida, alle menzogne di cui si serve, alla violenza in ogni forma, alla proliferazione delle armi». E «di commercio illegale ce n’è tanto». A braccio la denuncia più forte. «Rimane sempre il dubbio: “Davvero è una guerra per risolvere problemi o è una guerra commerciale per vendere armi nel commercio illegale?”». I mercanti di morte sono i nemici da combattere «uniti e con coerenza, seguendo i soli interessi della pace e del bene comune». Fotografa il Medio Oriente in fiamme, prega per il Libano: «Trovi la stabilità e continui a essere modello di convivenza». Per l’Iraq: «La violenza settaria lasci il passo alla riconciliazione». Per il processo di pace tra israeliani e palestinesi («progredisca con decisione e coraggio»). Per l’Egitto: «Tutti gli egiziani, musulmani e cristiani, si impegnino a costruire insieme la società per il bene dell’intera popolazione». La ricerca della pace «è lunga e richiede pazienza e perseveranza». Commenta il nunzio a Damasco, Mario Zenari: «La mobilitazione delle coscienze avrà un impatto e peserà sulle decisioni». Si punta alla cessazione immediata della violenza in Siria per scongiurare l’ipotesi di un intervento Usa contro Assad fuori del quadro Onu. Per il Vaticano la guerra umanitaria è una menzogna e l’arsenale chimico mai trovato di Saddam resta un monito. Alle Nazioni Unite la Santa Sede promuove azioni diplomatiche contro il commercio mondiale di armi, legale o illegale. «La Siria non diventi il nuovo Iraq».
Posted on: Mon, 09 Sep 2013 07:32:54 +0000

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