LA FESTA CONTINUA!!! Nessuno se lo aspettava ma tutti ci - TopicsExpress



          

LA FESTA CONTINUA!!! Nessuno se lo aspettava ma tutti ci speravano. La FED, la Banca centrale americana, ha reso noto ieri, a margine della riunione del suo staff monetario, che il paventato (a maggio scorso) rallentamento delle operazioni di stampaggio, pari a 85 miliardi di dollari mensili, per il momento non subirà alcun ridimensionamento. Tutto rimarrà come prima. Cioè come adesso. Tutti i mesi la FED acquisterà Titoli di Stato americani più altri Titoli legati ai mutui, sempre americani, per un ammontare pari a 85 miliardi, al fine di distribuire liquidità alle banche, nella speranza che queste poi la riversino sotto forma di credito ai cittadini e alle imprese. In realtà la stragrande maggioranza di quei soldi finisce nel vortice delle operazioni finanziarie che poco o nulla hanno a che fare con l’economia reale. Non solo. Con quei soldi le banche e altri investitori (assicurazioni e fondi), acquistano in massa azioni e bond di ogni tipo, di fatto distorcendo i normali e reali corsi azionari, nonché i tassi di interesse pagati dai soggetti emettitori obbligazionari (aziende e Stati). Il risultato come non risulta difficile capire è una grossa e grassa continua festa che non accenna a finire. Solo che ancora non si è capito chi sarà a pagarne il conto finale. Per il momento tutti sono felici. Il timore che qualcuno potesse spegnere la luce troppo presto, aveva gettato negli ultimi mesi gli invitati nel più totale panico. Fuga dei capitali dalle economie emergenti, come ho scritto di recente. Tassi di interesse sui Titoli di Stato in risalita un po’ ovunque e per chiunque. Borse nervose e Governi in affanno per non saper che pesci prendere. Niente paura. Ci ha pensato la FED a rassicurare tutti. Per il momento la pista da ballo rimarrà affollata e accesa. E la musica pure. Ma al di là dell’euforia funzionale dei mercati, c’è da dire che la retromarcia della Banca centrale americana in merito alle sue promesse di maggio, qualche riflessione dovrebbe pur innescarla. Partiamo dall’inizio. Perché la FED disse che avrebbe ridimensionato lo stampaggio? Perché come si sa lo stampaggio è un’operazione di politica monetaria non convenzionale. E in quanto tale deve essere portata avanti a tempo ben determinato. Un eccesso temporale procura una svalutazione della moneta stampata. Un appesantimento del bilancio del soggetto emittente (la FED che in questo caso sta acquistando Titoli), e infine, sempre alla lunga, un’insostenibile distorsione nei processi di allocazione e valutazione. Sia degli investimenti diretti che dei corsi azionari e obbligazionari. In altre parole l’eccesso di moneta porta i suoi facili detentori a trascurare ogni elementare analisi dei fondamentali sottostanti a ogni soggetto potenzialmente destinatario di attenzioni. Pertanto anche le aziende e gli Stati che sotto il profilo economico buoni non sono e bene non vanno, finiscono per sembrare belli e bravi. Quindi meritevoli. Il risultato è che tutti possono facilmente finanziarsi sul mercato con tassi a portata di mano. Cioè sostenibili. Ma questa non può essere una buona cosa alla lunga. Perché poter vivere in uno scenario praticamente idilliaco, dove tutti trovano denaro facile e a buon mercato (tassi bassi), determina un naturalmente psicologico effetto da “tiraggio dei remi in barca”. I soggetti, Stati e aziende, che dovrebbero riformare, migliorare e adeguare le loro condizioni interne di efficienza, competitività, innovazione e trasparenza, vengono disincentivati a portare a compimento tutto ciò. Per ovvi motivi di comodo (soprattutto politico). E’ un po’ come se a un malato in preda a forti dolori venisse somministrato un potente anestetico. Non per evitare però di farlo soffrire nel tragitto che lo separa dall’ospedale (stampaggio a tempo). Ma piuttosto con l’intento di non mandarcelo proprio. Facendolo credere sano e perfettamente abile a far tutto (stampaggio senza scadenza). Tornando alla FED, sono questi i motivi che hanno indotto la Banca centrale americana ad annunciare nel maggio scorso che presto ci sarebbe stata una frenata monetaria. E allora come è possibile che ieri la medesima si sia rimangiata tutto? Bernanke, il suo Governatore uscente, ha giustificato la marcia indietro affermando che la ripresa è ancora debole e incerta. Quindi è meglio posticipare il ridimensionamento dello stampaggio a data da destinarsi. Sta tutta qui la gravità della faccenda. Non solo la FED ha fatto una piroetta di 180 gradi. Ma ha oltretutto omesso ogni possibile scadenza temporale. Come dire che si naviga a vista. Ma senza luce. La FED, e con essa tutta l’economia mondiale, è finita in un vicolo cieco dal quale sembra sempre più difficile poter uscire. E se pure si dovesse trovare la via di fuga, possiamo già da ora affermare che i costi saranno salatissimi. Per tutti. Più tempo balliamo e più ci stancheremo. E i tempi di recupero saranno lunghi. Senza considerare il possibile collasso da fatica improvviso. Ma c’è una via d’uscita? Secondo me sì. Le Banche centrali di tutto il mondo, perlomeno quelle principali, dovrebbero accordarsi con le istituzioni finanziarie internazionali. Come il Fondo monetario, la Banca mondiale e la Banca per i regolamenti internazionali. Dovrebbero poi chiamare al tavolo anche tutti i Governi interessati. Opposizioni comprese. A questo punto andrebbe stilata una lista delle riforme da dover fare urgentemente. Paese per Paese. Da quelle politico/istituzionali a quelle economiche. Fissando una precisa e inderogabile tabella di marcia, il consesso dovrebbe accordarsi per assicurare una progressiva riduzione dello stampaggio di moneta in tutto il mondo (tassi d’interesse compresi, ora troppo bassi), man mano che le suddette riforme si vedessero andare in porto. Le Banche centrali avrebbero il coltello dalla parte del manico (anche se sono tutt’altro che politicamente indipendenti, come molti vorrebbero far credere). Potrebbero minacciare i Governi che si rifiutassero di portare a termine i propri compiti casalinghi di interrompere comunque lo stampaggio. Lasciandoli al loro destino. A quel punto chi avesse fatto il dovuto sarebbe pronto a ripartire sulle proprie gambe, senza più moneta facile. Per tutti gli altri invece si aprirebbero le porte di un inesorabile declino. Lo so che sembra una proposta utopica. Anzi lo è. Ma non vedo altre strade per uscire senza grossi danni da questa assurda situazione. Strade non convenzionali possono portare solo a destinazioni non convenzionali. E lo stesso vale per il tragitto di ritorno!!!
Posted on: Thu, 19 Sep 2013 12:23:09 +0000

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