LA MAFIA ALL’ OPERA A MAGLIE (LECCE), TUTTI L’HANNO VISTA - TopicsExpress



          

LA MAFIA ALL’ OPERA A MAGLIE (LECCE), TUTTI L’HANNO VISTA QUESTA NOTTE DEL 27 GIUGNO 2013 Sono stato informato a tarda notte, via facebook e telefonicamente da amici: “hanno incendiato le Franite! I Vigili del fuoco cercano di salvarci le Franite!” Tornato a Maglie a notte fonda, poco fa, mi son recato da solo sul luogo, erano da poco trascorse le tre, e lì anch’io ho visto, tra la cenere l’opera della Mafia! Dove c’era l’erba nel pomeriggio, tutto era cenere e carbone, fumo! Là dove la maggioranza oggi al potere della Città ha speculativamente autorizzato di cementificare ogni cosa per una urbanizzazione con lottizzazioni, tra le proteste sempre più crescenti della cittadinanza a difesa di quel parco periurbano, dei suoi lembi di macchia mediterranea, dei suoi giardini con piante da frutto antiche, dei suoi viali di pini monumentali da pinoli, con ginestre. Lì, esattamente lì, vi hanno appiccato questo esteso incendio doloso nel tardo pomeriggio, e che sino a notte ha continuato indomato a bruciare! Come accaduto negli anni scorsi con incendi dolosi alla macchia mediterranea negli immorali comporti edilizi che taluni volevano cementificare, edificando ed urbanizzando, nell’anfiteatro di Porto Miggiano a Santa Cesarea, come accaduto a danno di tanti ulivi secolari incendiati dolosamente con taniche di benzina, uno ad uno, alla Sarparea a Nardò, dove vi è un progetto “architontico” di villaggio turistico post-moderno a base di cemento in quella foresta primigenia di ulivi! E i cespugli della macchia mediterranea son tornati a crescere, come se nulla fosse accaduto, da semi e radici, più forti di prima nelle aree offese dai piani regolatori sotto il nome spersonalizzante di “comparto” a Santa Cesarea, e gli ulivi, quelli colpiti del fuoco, alla Sarparea, hanno pollonato dalla base, tra i tanti altri grandi alberi d’olivo rimasti lì verdi, e così quegli ulivi poi lì stesso barbaramente amputati da iniqui, si stanno riprendendo, ed ogni prevista colata di cemento è stata dai cittadini fermata con ancor più maggiore forza, a Nardò, come a Santa Cesarea! Il Fuoco tempra lo spirito degli ambientalisti, e vanifica le velleità dei distrutti operatori di distruzione! È vero che la Mafia ama il Fuoco, ma il Fuoco non ama la Mafia! Perché la Natura conosce il fuoco, e il fuoco nel Mediterraneo è persino un alleato delle piante più che un loro nemico! Si aprono le pigne con il calore delle fiamme e i pinoli cadono al suolo nella cenere dove germogliano e crescono più velocemente; i pini più in salute e senza crepe resistono alle fiamme delle erbe e cespugli alla loro base impressionantemente, mentre il fuoco fa pulizia degli alberi più deboli, semi secchi e fessurati che invece dilania! Le ginestre, le querce spinose, i pruni, ecc. ecc. ecc. tutto tornerà a ricrescere alle Franite, le splendide porte del Parco dei Paduli-Foresta Belvedere, dopo le prime piogge! E agli alberi che eran più malandati e han preso fuoco, come a quelli venuti meno negli anni e decenni trascorsi chiediamo di sostituire giovani alberi della medesima specie da ripiantumare esattamente in loco, come giusto e naturale fare! E così la mafia che brucia ciò che più amiamo capirà, capirebbe se l’arroganza contro la poesia potesse capire, che ha perso! Ed ora tutte le aree della contrada Franite percorse dal Fuoco, con la sua “pineta a galleria” di pini italici ad ombrello da pinoli, le aree a querce spinose, lecci ed altre specie, per la Legge 21/11/2000 n. 353, "Legge-quadro in materia di incendi boschivi", dalla medesima amministrazione di Maglie dovranno essere incluse nel “catasto delle aree percorso dal fuoco”, e vincolate contro ogni intervento alterante i luoghi per dieci anni! Una legge prevista proprio, nella sua ratio, per impedire alla mafia di credere di poter evitare facilmente vincoli derivanti da presenze arboree per i suoi sporchi affari! Una legge che vale anche in aree alberate percorse dal fuoco, come le Franite, dove vi son previsioni urbanistiche di edificazione, ma nulla di definitivamente autorizzato! E siamo certi che non si dovrà insistere molto, anzi, per avere dall’ amministrazione questo provvedimento urgente, come reazione compatta contro il malaffare mafioso che brucia ciò che abbiamo di più caro e che di più noi tutti cittadini amiamo! E nel caso delle Franite quest’anno per la Legge Nazionale 10/2013, a tutela della alberature, il Comune deve censire proprio gli alberi del viale delle Franite per la loro massima tutela con ampia fascia di rispetto! Portammo lo striscione qui in foto alle Franite, qualcuno lo ritenne forte, esagerato, non noi che sappiamo che “ovunque si devasta il paesaggio, lì c’è mafia”, che quello non è uno slogan ma un teorema, ed oggi dei delinquenti che si sentono padroni del fuoco, solo perché hanno anime bruciate, proprio lì nelle Franite minacciate, lo hanno ancora una volta, l’ ennesima, confermato! Oggi ancor di più e con maggior vigore siamo chiamati a fermare la volgare lottizzazione a ridosso del simbolico viale dei monumentali pini italici delle Franite, e progettata follemente al posto della ricca macchia mediterranea e del mosaico dei segni della civiltà contadina e megalitica. Occorre proteggere l’intera contrada con l’istituzione di un eco-museo del paesaggio, nonché di un “parco letterario” poiché un sito pittoresco, fonte ispiratrice di poesie dei poeti magliesi della natura che hanno trovato riconoscimento e pubblicazione nelle collane di poesia nazionali delle più blasonate case editrici. Non c’è persona coinvolta nel bene e nel male nella vicenda Franite, che possa non stigmatizzare l’arrogante mafioso piromane attentato subito ieri dal cuore dei magliesi e degli abitanti dell’ intero circondario: le Franite, la porta bella del Parco naturale dei Paduli-Foresta Belvedere nel cuore del basso Salento.
Posted on: Fri, 28 Jun 2013 04:53:27 +0000

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