LA STORIA DEL CASTELLO DI MONCALVO - PARTE I Tratta dalla tesi di - TopicsExpress



          

LA STORIA DEL CASTELLO DI MONCALVO - PARTE I Tratta dalla tesi di laurea di Andrea Monti: "Il sistema a rete e la partnership pubblico-privata per la gestione dei beni culturali nel Monferrato astigiano con focus sul recupero e la valorizzazione del castello di Moncalvo" - Pag. 91 - 92 Concentrando l’attenzione sulle vicende che riguardano l’evoluzione del castello di Moncalvo il primo documento che segnala l’esistenza di tale struttura è una donazione a favore dell’abbazia di Lucedio risalente al 1133 dalla quale si evince che un certo Ottone di Moncalvo era in possesso del locale castello. Ulteriori conferme giungono dall’invio nel 1183, da parte dei monaci di Lucedio, di un frate “al monferrino principe Bonifacio … che trovavasi nel castello di Moncalvo”. Tuttavia l’edificio a cui fa riferimento tale donazione non è il castello giunto sino ai giorni nostri dal momento in cui la primitiva curtis con l’annesso castellaccium sorgevano con buona probabilità nei pressi della Chiesa della Pieve, in frazione Gessi, abitato che fu abbandonato nel basso medioevo in favore di un nuovo e vicino insediamento che costituisce ancora oggi il centro della città di Moncalvo. Il successivo luogo difensivo della città di Moncalvo fu il reclusum, il ricetto: per i moncalvesi l’Arciuss, il rinchiuso. La costruzione del castello di Moncalvo, i cui resti risultano ancora oggi parzialmente visibili, è infatti da collocarsi nei primi anni dei XIV secolo anche se purtroppo non vi sono documenti in grado di determinare in maniera puntuale l’anno esatto di costruzione dell’edificio e a tale riguardo esistono due differenti tesi. Il Bordone e il Bo attribuiscono a Manfredo IV di Saluzzo l’opera di fortificazione del castello di Moncalvo che a loro avviso sarebbe avvenuta nel triennio che va dal 1305 al 1307 epoca nella quale il sopra citato governatore del Monferrato fece “ricostruire il castello e cingere l’abitato di una nuova cinta fortificata che sbarrò l’assalto mosso nel 1305 dai guelfi astigiani”. Tale tesi trova conferme da quanto scrive nell’ottocento Vincenzo De Conti che fa riferimento ad un atto redatto nel castello di Moncalvo il 16 giugno 1305. Tuttavia altri indizi fanno presumere che tale intervento sia avvenuto qualche anno più tardi e che non si sia semplicemente trattato di un’opera di ristrutturazione bensì di una ricostruzione ex fondamenti in relazione al rinnovamento dello spazio urbano che vide sorgere la cosiddetta villa nova in contrapposizione alla già citata villa vetus Montiscalvi. Le ricerche portate avanti da questo secondo filone di studi e sostenute dal Professor Enrico Lusso concordano nel ritenere che con buona probabilità l’edificio sia stato “fondato con ogni verosimiglianza da Teodoro I Paleologo all’indomani del suo arrivo in Monferrato, e comunque prima del 1323, anno in cui gli spazi del dismesso castrum vetus già risultavano impegnati dalle strutture del convento di San Francesco”. Da notare il fatto che secondo il Lusso il dismesso castrum vetus era da collocarsi nei pressi del colle Belvedere e non in località Gessi.
Posted on: Thu, 25 Jul 2013 21:32:16 +0000

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