LA TENDINOPATIA DEL TENDINE DI ACHILLE La tendinopatia del - TopicsExpress



          

LA TENDINOPATIA DEL TENDINE DI ACHILLE La tendinopatia del tendine di Achille (TdA) è una condizione clinica che compare in seguito a uso eccessivo del TdA, il tendine più resistente e grosso del corpo umano, che collega i muscoli del polpaccio (muscoli soleo e gastrocnemio) al tallone, su cui sinserisce. Che si tratti di un processo infiammatorio o degenerativo, è appurabile solo allesame istologico ed è per questo motivo che si preferisce utilizzare il termine descrittivo generico tendinopatia. Proprio per le sue dimensioni e la sede, il TdA è ripetutamente sottoposto a stress, soprattutto negli sportivi professionisti, come evidenziato dai tassi dincidenza: tra chi pratica corsa, la tendinopatia del TdA colpisce fino a 1 atleta su 5, tra i danzatori 1 su 10, tra i ginnasti 1 su 20. È peraltro comune anche tra gli sportivi non agonisti, soprattutto di sesso maschile e di mezza età, in particolar modo se praticano occasionalmente alcuni sport, come il tennis o la pallacanestro; ciò non esclude tuttavia che possa manifestarsi anche in soggetti meno attivi. Corse, salti, accelerazioni o decelerazioni improvvise possono causare la comparsa di tendinopatia achillea, acuta o cronica. Se nelle forme acute predominano fattori predisponenti estrinseci (variazioni importanti dello schema di allenamento, lesioni pregresse, tipo di calzature, allenamento su superfici dure, scivolose o ripide), in quelle croniche si assiste a uninterazione tra fattori estrinseci e intrinseci (età superiore ai 40 anni, sesso maschile, peso corporeo, altezza, vascolarizzazione tendinea, disfunzione gastrocnemio-soleo, instabilità laterale della caviglia). Nei soggetti non sportivi, poi, lassunzione di antibiotici fluorochinolonici, alcune condizioni mediche - come ipertensione, iperlipidemia e diabete mellito - e una storia familiare positiva sembrerebbero collegati a un aumento del rischio di tendinopatia del tendine di Achille. Se i fattori predisponenti sono noti - e lo stimolo patogenetico principale viene identificato nello stress da carico eccessivo cui il tendine è sottoposto durante gli sport più vigorosi -, meno si sa invece delleziologia, nella quale sono stati chiamati in causa, fra laltro, i radicali liberi, uninsufficiente vascolarizzazione locale, fattori metabolici o genetici. Da un punto di vista anatomico, la tendinopatia colpisce essenzialmente due porzioni tendinee: quella mediana, la più frequente, riscontrabile in quasi 7 casi su 10, e quella inserzionale, nel punto in cui il tendine si inserisce sul tallone, molto meno comune. Il sintomo principale della tendinopatia del tendine di Achille è sicuramente il dolore: inizialmente comincia come dolore dintensità lieve, percepito nella porzione posteriore del polpaccio (2-6 cm al di sopra dellinserzione calcaneare) o sopra il tallone e generalmente compare allinizio e al termine della sessione di allenamento, con un periodo di diminuzione dellalgia tra questi due momenti; possono essere presenti rigidità - soprattutto mattutina - e anomalie dellandatura. Col progredire del processo patologico (ad esempio perché si insiste a correre, fare le scale, scattare) il dolore tende a diventare più intenso e a manifestarsi anche durante lattività; nei casi più gravi, il dolore intenso arriva a interferire con le attività della vita quotidiana. Allesame obiettivo, nella fase acuta il tendine è diffusamente edematoso e gonfio, con forte dolorabilità alla palpazione; può essere presente crepitio. Nella forma cronica, leffusione e il crepitio scompaiono, permangono il dolore e una tumefazione per lo più nodulare, dolente alla palpazione, nel punto di sofferenza del TdA. La diagnosi di tendinopatia del tendine di Achilleè clinica, basata dunque su unanamnesi approfondita, dettagliata e mirata alla comprensione del dolore (esordio del dolore, sua durata, fattori in grado di alleviare o esacerbare la sintomatologia) e sullesame obiettivo. La diagnostica per immagini (ecografia o risonanza magnetica) è molto utile nei casi non chiari e nel sospetto di rottura - parziale o completa - del tendine di Achille. Il trattamento della tendinopatia del TdA deve sempre iniziare con un approccio conservativo, con il duplice obiettivo di diminuire il carico sulla parte affetta e gestire adeguatamente il dolore. È quindi importante sospendere/ridurre al minimo lattività sportiva e assumere farmaci analgesici. Poiché non esiste una terapia medica delezione, la maggior parte dei pazienti è trattata con paracetamolo o FANS (ibuprofene, naprossene, nimesulide), in funzione delle condizioni mediche del soggetto e delle preferenze del medico. Efficaci e sicuri nel trattamento del dolore dintensità lieve-moderata, agiscono sul sintomo cardine della tendinopatia del tendine di Achillee forniscono sollievo favorendo la guarigione. Se il dolore è intenso e non risponde in maniera sufficiente agli analgesici sopra indicati, il medico può decidere di utilizzare molecole più forti, come lassociazione paracetamolo-codeina, efficace nel controllare il dolore moderato-grave. Se gestita con tempestività, la maggior parte delle tendinopatie del TdA può essere trattata a domicilio, con strategie di automedicazione efficaci. La prognosi è per lo più buona, con una riduzione significativa del dolore e un miglioramento della funzione in circa 12 settimane. È quindi importante che il Farmacista si affianchi al cliente e lo guidi nella scelta delle molecole più appropriate, istruendolo sui possibili interventi non farmacologici utili al controllo della sintomatologia e alla prevenzione di nuovi episodi. Se il dolore persiste, il Farmacista deve ricordare al cliente la necessità di una supervisione da parte del medico curante o dello Specialista in Ortopedia, figure in grado di modificare la tipologia trattamento e, se necessario, di convertire lintervento da medico a chirurgico. Di seguito sono indicati alcuni accorgimenti non farmacologici utili ad alleviare il dolore nella tendinopatia del tendine di Achille: riposo: può essere necessario evitare lattività sportiva per alcuni giorni o, perlomeno, passare ad altra attività più leggera e senza coinvolgimento del TdA, come ad esempio il nuoto; ghiaccio: applicare il ghiaccio sul tendine favorisce una riduzione della tumefazione e del dolore; applicare la borsa del ghiaccio per 15 minuti ogni volta che si avverte dolore o dopo lattività fisica; elevazione dellarto: permette di ridurre la tumefazione; si consiglia di dormire con la gamba sollevata, ad esempio da cuscini; bendaggio elastico: riduce i movimenti del tendine e lo tiene a riposo; dispositivi ortopedici: i cunei e i plantari alterano la biomeccanica del piede e della caviglia e alleviano il dolore al tallone; nei casi più gravi, può essere necessario usare stampelle e scarpe ortopediche apposite; fisioterapia: esercizi specifici di stretching e rinforzo muscolare favoriscono la guarigione e rendono più robusto il TdA e le sue strutture di supporto. Per ridurre il rischio di tendinopatia del TdA, è possibile adottare le seguenti misure: aumentare il livello di attività fisica con gradualità: partire piano e aumentare lentamente la durata e lintensità dellallenamento; evitare alcuni sport: gli sport che sottopongono il TdA a stress eccessivo (come ad esempio la corsa campestre) dovrebbero essere evitati per lo meno dagli atleti non professionisti; in ogni caso, ai primi segnali di dolore durante qualunque tipo di sport, è bene interrompere lallenamento; fare stretching tutti i giorni: al mattino, prima e dopo lallenamento, lo stretching dei muscoli del polpaccio e quindi del TdA favorisce la flessibilità, importante per ridurre le recidive; rinforzare i muscoli del polpaccio: una buona muscolatura del polpaccio gestisce meglio gli stress che vanno ad agire sul TdA; alternare gli sport: è una buona idea alternare gli sport ad alto impatto, che prevedono corsa e salti, con attività a basso impatto, come il nuoto; scegliere le calzature con la giusta attenzione: devono fornire un supporto adeguato al tallone e avere un plantare ad arco che riduca la tensione a carico del TdA; le scarpe vecchie devono essere sostituite; se nuove ma non adatte, è possibile inserire dei plantari. (Fonte: nientemale.it)
Posted on: Wed, 13 Nov 2013 12:32:23 +0000

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