LE TRISTI FRONTIERE DELLA REPUBBLICA (Furio Colombo) Cominciamo - TopicsExpress



          

LE TRISTI FRONTIERE DELLA REPUBBLICA (Furio Colombo) Cominciamo dal presente. Il 4 ottobre Umberto Bossi, che dopo avere depredato il proprio partito non è più nessuno, ma umilia ancora il Senato e l’Italia con la sua presenza, ha detto che la sua legge è la sola difesa contro l’invasione di milioni di clandestini. L’uomo più ottuso ma anche troppo a lungo potente nel mondo politico italiano (la sua perversa collaborazione serviva a fornire voti sicuri per le leggi ad personam utili ai reati di Berlusconi) ha inventato non solo la parola, per identificare rifugiati, molti dei quali avevano innegabile diritto di asilo, ma anche il reato detto “di clandestinità”, che nessun giurista avrebbe dovuto accettare e nessun giudice imputare, perché è un reato del come sei, non del cosa fai, dunque razzista, anticostituzionale e privo di fondamento nell’ordinamento giuridico italiano. Adesso i giudici di Agrigento stanno incriminando per il reato di clandestinità coloro che si sono salvati dal mare. Dicono che lo fanno come atto dovuto. È possibile che lo facciano per mostrare al Paese l’orrore di una legge che il governo Letta non ha toccato e (a giudicare dalle parole del vicepremier Alfano) non intende toccare. Per avere un’idea della follia in cui è precipitata l’Italia pensate questo: se per uno strano e impossibile miracolo qualcuno fosse trovato vivo in mare in questo momento tetro di recupero dei cadaveri, subito diventerebbe imputato per il fatto di essere vivo. Poi c’è la persecuzione dei pescatori che salvano. Anch’essi violano la primitiva legge Bossi-Fini-Maroni e, se sorpresi a salvare, sono incriminati come “mercanti di carne umana”. Ti dicono che non è mai avvenuto. Ma l’intimidazione e la dissuasione sono evidenti. Sempre che portino a riva persone vive e non cadaveri. Altrimenti si fa una commovente cerimonia. In molti hanno notato il ritardo nei soccorsi militari. Smentito ma stranamente inefficiente rispetto al soccorso immediato e volontario di turisti in barca che sono scattati dalla rada. Notate che si tratta degli stessi militari che hanno vissuto per anni sotto la legge Maroni-Gheddafi che prevede i respingimenti in mare. Nonostante la straordinaria tradizione umana e civile di quel corpo militare, è possibile che l’orrore delle leggi italiane abbia rovesciato il senso dell’urgenza e anche la lettura dei fatti: Per capirlo pensate ai magistrati di Agrigento che adesso dovrebbero dare la caccia a uno a uno a ciascuno dei sopravvissuti. Intanto si torna a parlare, persino nei discorsi “commossi”, di una imminente invasione di milioni di migranti. L’invasione non è mai avvenuta e non avverrà. Ma migliaia di persone e di famiglie si sono viste negare (per non avere nessuno a cui chiederlo) il sacrosanto diritto di asilo. E decine di migliaia sono sul fondo del mare, respinti o abbandonati mentre credevano di trovare aiuto in Italia.
Posted on: Tue, 08 Oct 2013 06:38:29 +0000

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