LEGGE STABILITA’. AFFRONTARE TEMI CENTRALI PER ECONOMIA - TopicsExpress



          

LEGGE STABILITA’. AFFRONTARE TEMI CENTRALI PER ECONOMIA ITALIANA Sarebbe drammatico e da irresponsabili innescare dentro la Legge di Stabilità una resa dei conti tutta ideologica tra le forze che compongono l’attuale grande coalizione che sostiene il governo Letta-Alfano. Non lo capirebbe l’Europa, non lo capirebbero i mercati, non lo capirebbero soprattutto gli italiani. I dati della crisi italiana . sottolinea l’ex ministro – sono ben noti per richiamarli ancora. Siamo di fronte alla più grave caduta del reddito dal dopoguerra a oggi. Consumi delle famiglie che sono crollati. Disoccupazione complessiva (disoccupati ufficiali + cassa integrazione) pari, se non superiore, a quella del 1929. Una condizione sociale disperata per la parte più debole del nostro paese. Un tasso di risparmio che si riduce, per far fronte alle necessità di mantenere, per quanto possibile, un tenore di vita decoroso. Nell’immediato ci aspettiamo che la Legge di stabilità 2014-2016 inizi con l’affrontare una serie di temi centrali per l’economia italiana, per presentarsi forte al semestre di presidenza di turno dell’Unione europea, dal 1 luglio 2014. Il rigore dei conti pubblici va preservato. E in particolare, della regola cd. ‘della spesa’, prevista dall’articolo 81 della Costituzione, come modificato lo scorso anno, con il voto unanime di tutta la maggioranza, e della regola cd. ‘del debito’, introdotta dal Fiscal Compact. Ne derivano 2 domande, dalle risposte alle quali occorre partire per definire la strategia di politica economica del governo dal 2014 in poi, secondo gli impegni già presi dal presidente del Consiglio. Prima domanda: se si ipotizza di contenere la spesa pubblica italiana, secondo la regola costituzionale citata, e di riportare la pressione fiscale a livello medio europeo, di quanto deve essere lo sforzo fiscale necessario e con quale ritmo? Seconda domanda: essendo usciti dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo, la regola ‘del debito’ scatterà nel 2016 (mentre per Francia e Spagna scatterà nel 2018). Nel 2013, il rapporto debito/PIL sfiorerà, stando ai dati della Nota di aggiornamento al DEF, il 130%. Se si considera che, secondo le previsioni del Mef, lo sforzo fiscale maggiore si concentrerà nei primi 5 anni, a quanto dovrà ammontare in termini di PIL lo sforzo richiesto all’Italia? E come si concilierà con la regola della spesa e con la proposta di una progressiva riduzione del carico fiscale?
Posted on: Mon, 07 Oct 2013 08:20:47 +0000

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