LETTERA INVIATA ALLA DOCENTE DI DIALETTOLOGIA SULLO SCEMPIO IN - TopicsExpress



          

LETTERA INVIATA ALLA DOCENTE DI DIALETTOLOGIA SULLO SCEMPIO IN ATTO A VENEZIA Alla cortese attenzione della prof.ssa Gianna Marcato Docente delle Discipline Linguistiche e comunicative dello Spettacolo Università di Padova, chi le scrive è un vecchio (in entrambi i sensi) lettore del suo delizioso “Parlar veneto”, testo che continuo a consultare anche a distanza di molti anni dall’acquisto. Poiché ho apprezzato l’amore per la nostra lingua (mi permetta di non usare il termine “dialetto”, anche alla luce di quanto le segnalo) mi sento in dovere di sottoporre alla sua attenzione di studiosa e docente del settore la stupidità dell’agire di un assessore al Comune di Venezia che, un bel giorno, ha deciso, “motu proprio”, di alterare la toponomasitca (unica nel suo genere) della nostra Capitale, Venezia. Mosso dall’istinto di “italica civilizzazione”, questo signore ha iniziato a correggere, come faceva la mia maestrina alle elementari, il “parlar veneto” di goldoniana memoria, aggiungendo con la spiritata protervia di un kamikaze le doppie alle denominazioni delle calli scritte in veneziano. E’ all’inizio, credo, dell’impresa, ma se nessuno lo ferma ora, Dio solo sa come andrà a finire, Ecco trasformare un bel “Rio Terà” in “rio Terrà”. Ma “terrà” cosa? perché non fa scrivere addirittura “rio interrato”? e il “sotoportego” e calle “dea Madoneta” eccoli rifulgere finalmente con il raddoppio che tanto piaceva alla mia maestrina e diventare:“della Madonnetta”. Inutile che io le sottolinei lo scempio, è come asfaltare i masegni di piazza San Marco per nasconderne la fattura “rozza”. Persino all’epoca del vituperato (oggi) ventennio, Mussolini stabilì che il veneziano, assieme al napoletano ed il siciliano, erano “lingue storiche” da tutelare e conservare. Non bastano le ferite continue alla sopravvivenza di Venezia, con un turismo distruttivo e il passaggio delle grandi navi, ora ci si mette anche questo signore, a demolire quel che resta del patrimonio culturale della povera città, in mano a dei barbari. Veda lei, se può fare qualche cosa, magari un “avviso al proto della stamperia” su come si scrive in veneziano sarebbe perfetto per l’assessore che “cura” la toponomastica della nostra Capitale. Cari saluti Millo Bozzolan, padovano trapiantato a Seren del Grappa tel 0439 394865
Posted on: Wed, 30 Oct 2013 05:47:32 +0000

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