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LOMBARDIA Per il latte spuntano i futures Dopo le quote la filiera sarà esposta ai rischi legati alla volatilità dei prezzi Ernesto Diffidenti 27 OTTOBRE 2013 Il Sole 24 Ore CREMONA È stato il simbolo del sistema europeo di controllo della produzione ma dal 2015 anche il latte dovrà aprirsi al libero mercato con laddio ai tetti produttivi. Un sistema, quello delle quote, che ha favorito la tenuta dei prezzi anche quando una domanda internazionale depressa li schiacciava verso il basso ma che in Italia ha prodotto anche un fardello di 4,4 miliardi di multe per lo sforamento sistematico dei limiti assegnati. Ancora un anno e mezzo, dunque, e anche il latte, liberato dal dirigismo europeo, farà i conti con la volatilità dei prezzi. Anzi li sta già facendo viste le ultime impennate dei listini. Ma il timore degli allevatori, nonostante il collaudato (e conflittuale) sistema della contrattazione con lindustria, è di ridurre ancora gli esigui margini di redditività. Nelle sale delle Fiera di Cremona dove ieri si sono riuniti gli «Stati generali» del latte, il ricordo è volato in direzione di unaltra commodity, il grano: anche quando la speculazione ha infiammato le quotazioni spingendole oltre quota 500 euro a tonnellata, i cerealicoltori italiani hanno incassato ben poco. Sulle ceneri di quel «fallimento» sono decollati alla Borsa italiana i futures sul grano duro. Una strada che in molti si augurano di poter estendere anche al latte. Ma è unipotesi prematura. La priorità resta quella di individuare i nuovi strumenti per stabilizzare i redditi della filiera nellambito della riforma della Pac e, in linea con la filosofia del «pacchetto latte», concentrare lofferta e rafforzare linterprofessione facilitando il dialogo e la negoziazione tra le parti anche attraverso la mediazione istituzionale sul modello delle Commissioni uniche già attive nella suinicoltura. Questi temi, affrontati sul tavolo del settore lattiero caseario convocato dal ministero delle Politiche agricole, sono stati approfonditi a Cremona. «Labolizione delle quote - ha detto il ministro, Nunzia De Girolamo - coincide con lavvio della nuova politica agricola comune (Pac). Stiamo già lavorando per garantire il futuro a un settore strategico per la ricchezza e del territorio e la vocazione allexport». De Girolamo, inoltre, ha annunciato un accordo con la Fiera di Cremona, presieduta da Antonio Piva, per puntellare la presenza del comparto lattiero-caseario al prossimo Expo 2015 di Milano. La posta in gioco è alta. Secondo un sondaggio realizzato da Ismea e illustrato dal presidente, Arturo Semerari, labolizione delle gabbie produttive favorirà ancora la concentrazione dellofferta e, dunque, gli investimenti delle stalle più moderne spingendo verso la chiusura le aziende più piccole e marginali. «Tuttavia continua a dominare lincertezza - spiega Semerari - con un terzo degli intervistati che teme per la sopravvivenza del proprio allevamento e il 15% del crollo dei prezzi». Le aziende devono ristrutturarsi, ammette il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, «ma non devono essere lasciate sole dalle istituzioni». Dal canto suo Giorgio Mercuri da poche settimane eletto alla presidenza di Fedagri-Confcooperative insiste sulle opportunità del modello cooperativo («quello vero, non le associazioni senza prodotto che esistono solo sulla carta») che già hanno conquistato la leadership nella produzione dei formaggi a marchio Dop. E di scelte urgenti parla anche il presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro: «I decreti attuativi della Pac devono essere pronti entro il 1° agosto 2014». Un tempo strettissimo dove delineare il ruolo del produttore attivo, le linee programmatiche dei Psr (tema caro anche allassessore lombardo Gianni Piva secondo cui lintera programmazione è a rischio dopo la legge di Stabilità) e lassegnazione dei premi accoppiati. «In Francia - ricorda De Castro - il presidente Hollande ha già indirizzato il 50% dei fondi a sostegno della zootecnia». E in attesa delle decisioni nazionali De Castro rilancia la proposta di un pacchetto latte bis dove inserire gli strumenti per governare le crisi di mercato e il crollo dei prezzi.
Posted on: Sun, 27 Oct 2013 12:25:47 +0000

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